Vino, passione italica tra export, gdo ed enoturismo - InformaCibo

Vino, passione italica tra export, gdo ed enoturismo

La 53ª edizione di Vinitaly in programma dal 7 al 10 aprile 2019

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 19/04/2018

«Vinitaly 2018 ha confermato la vocazione di rassegna dedicata al business e alla promozione del mondo vitivinicolo», così il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese ha commentato il salone del vino che ha chiuso con 128 mila visitatori provenienti da 143 nazioni, in linea con l’edizione precedente ma aumentando invece la qualità e il numero dei buyer esteri accreditati che quest’anno registrano un significativo +6% per un totale di 32 mila presenze.

L’export è la strada obbligata per il vino italiano

Nonostante gli anni recenti di sofferenza dei consumi interni il barometro dell’economia del cibo italiano guarda verso il bel tempo. Non a caso il nostro Paese, patria della dieta mediterranea, è leader in Europa per numero di denominazioni protette e in tutti i mercati esteri il made in Italy agroalimentare è sinonimo di qualità confermati proprio dai numeri dell’export che nel 2017 ha superato i 41 miliardi con un ruolo di protagonista del settore vino sia per numeri (5,9 miliardi di export) sia per prestigio come la 52^ edizione di Vinitaly ha confermato.

L’export è la strada obbligata per il vino italiano, 1 bottiglia su 2 prodotte in Italia prende la via dell’estero.

Questi i dati della ricerca Wine Monitor Nomisma presentati a Vinitaly presso lo stand di Confagricoltura. Nell’ambito del convegno promosso da Crèdit Agricole Friuladria e Confagricoltura, sul tema “Crescere sul mercato mondiale del vino” il presidente della Fnp Vino di Confagricoltura, Federico Castellucci, partendo da un’analisi generale ha rimarcato che: “Ormai “exportare necesse est”; non è più (quasi) un lusso, ma un obbligo nel nostro settore. In una situazione nella quale 9 aziende su 10 prevedono di esportare e sono alla ricerca di nuovi mercati di sbocco, in un processo di internazionalizzazione quasi obbligatorio”.

Anche il direttore generale di Veronafiere, Giovanni Mantovani sottolinea il ruolo internazionale dell’expo veronese: «La crescente presenza di professionisti all’edizione 2018 – spiega Mantovani –, testimonia il consolidamento del ruolo b2b di Vinitaly a livello internazionale, con buyer selezionati e accreditati da tutto il mondo. La top ten delle presenze assolute sul totale di 32.000 buyer accreditati da 143 nazioni, vede primi gli Stati Uniti d’America seguiti da Germania, Regno Unito, Cina, Francia, Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca), Canada, Russia, Giappone, Paesi Bassi insieme al Belgio. Paesi che presidiamo durante tutto l’anno anche attraverso il sistema Vinitaly e con Bellavita Expo, la società compartecipata con Fiera di Parma attraverso la new.co VPE. Nel corso di questa edizione, abbiamo presentato anche la nuova iniziativa Wine South America, in programma a settembre di quest’anno nello stato di Rio Grande do Sul».

Nella Gdo, costante crescita nelle vendite: bio, bollicine e vini regionali

Poi c’è la grande distribuzione, termometro dei consumi interni che proprio in un convegno ha sottolineato con soddisfazione una costante crescita nelle vendite specie nel settore dei vini a denominazione d’origine, delle bollicine e dei vini tipici delle regioni.

Buone le prospettive di crescita dei vini offerti col marchio delle insegne della grande distribuzione. Secondo i dati diffusi al Vinitaly dovrebbero aumentare anche le vendite di vino biologico, ancora un settore di nicchia sugli scaffali dei supermercati.

L’Enoturismo è legge e aumenta il turismo enogastronomico

Per la prima volta, dopo 25 anni di attività del Movimento del turismo del vino, il turismo del vino entra nel quadro legislativo italiano, attraverso la Legge di Bilancio, approvata  nelle ultime settimane della legislatura appena archiviata.

Nicola D’Auria, al suo primo Vinitaly da presidente nazionale del Movimento Turismo del Vino, ha parlato della legge sull’enoturismo come di una “una bellissima opportunità conquistata grazie a un lavoro di squadra, grazie al lavoro fatto dal ministero, grazie al lavoro fatto dal nostro movimento Turismo del Vino. Si riesce così a regolamentare questa grandissima opportunità di vendere emozioni, ospitalità e quindi dare possibilità alle nostre aziende agricole di poter ospitare in maniera tranquilla e serena i nostri enoturisti e i nostri visitatori”.

Proprio sulla scia di questa maggiore attentione al settore cresce in maniera esponenziale il turismo legato al vino, un’idea che mette al centro il territorio e che affascina sempre più i turisti italiani e stranieri con l’obiettivo di conoscere il Belpaese, il suo cibo abbinato al vino. È anche merito delle cantine se il numero dei turisti enogastronomici è aumentato del 9% nell’ultimo anno, con un viaggiatore italiano su tre che si è mosso almeno una volta motivato da bevande e golosità, come ha rilevato il primo Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano nato sotto l’egida dell’Università degli Studi di Bergamo e della World Food Travel Association.

Questi dati ci dicono che se il comparto ha consolidato il proprio peso sulla bilancia commerciale, è anche un fattore culturale e sociale di vitale importanza per la crescita complessiva del Paese.

Franciacorta Stage: la tappa del Giro d’Italia nello stand della Franciacorta

Un enoturismo che abbraccia il cibo, i calici e la bicicletta è stata la presentazione ufficiale della tappa del Giro d’Italia, Franciacorta Stage, che il 23 maggio prossimo attraverserà il rinomato territorio vinicolo. Tutta la Franciacorta, infatti, si tingerà di rosa e sarà animata nei giorni precedenti la tappa dai tanti imperdibili eventi – tra food & wine, arte e cultura, sport e natura – che coinvolgerà tutti anche al di fuori del territorio.

All’incontro stampa è intervenuta infine Camilla Alberti, vice presidente della Strada del Vino Franciacorta: «Con orgoglio e soddisfazione, ci stiamo preparando ad accogliere questo evento nella nostra terra che non è solo un luogo in cui si producono grandi vini, ma anche luogo di grandi emozioni. Emozioni che ci accompagneranno per tutto il mese, grazie ai tanti eventi del calendario di Aspettando il Giro».

La 53ª edizione di Vinitaly in programma dal 7 al 10 aprile 2019

Ancora altri dati dell’ edizione che ha chiuso i battenti mercoledì 18 aprile. Gli operatori esteri in crescita percentuale rispetto al 2017 da Stati Uniti (+11%), Cina (+34%), Nord Europa – Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca (+17%), Paesi Bassi (+15%), Polonia (+27%) e triplicati da Israele; mentre la top ten delle presenze assolute sul totale vede primi i buyer da USA seguiti da quelli provenienti da Germania, Regno Unito, Cina, Francia, Nord Europa (Svezia, Finlandia, Norvegia e Danimarca), Canada, Russia, Giappone, Paesi Bassi insieme al Belgio.

A Veronafiere per quattro giorni presenti oltre 4.380 aziende espositrici (130 in più dello scorso anno) da 36 paesi.

Il Fuori salone di Vinitaly “Vinitaly and the City” ha visto quasi 60 mila appassionati e wine lover tra Verona e i tre borghi storici della provincia: Bardolino, Valeggio sul Mincio e Soave.

Ad integrare e ampliare l’offerta di Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola.

La prossima edizione di Vinitaly sarà in programma dal 7 al 10 aprile 2019.

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