Vino e cibo dell’Emilia Romagna a braccetto ad Enologica 2018 - InformaCibo

Vino e cibo dell’Emilia Romagna a braccetto ad Enologica 2018

Appuntamento a Bologna dal 6 all’8 ottobre per gustare e raccontare la filiera vitivinicola e agroalimentare di questa regione

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 22/09/2018

Enoteca regionale dell’Emilia Romagna ed Enologica 2018 si uniscono in un racconto corale di enogastronomia a Bologna, capoluogo della regione.

Un territorio ad alta vocazione enologica. Un percorso antico quanto moderno che racconta identità in calice uniche. Dai vini frizzanti e beverini della pianura a quelli più strutturati e complessi della collina. Il viaggio nella storia di queste terre e di queste genti raccontano la filiera vitivinicola e agroalimentare di questo territorio con le caratteristiche ambientali e culturali che rendono unica l’Emilia Romagna.

Questi i contenuti espressi durante la presentazione, tenutasi a Milano, di Enologica 2018, organizzata da Enoteca Regionale Emilia Romagna.

Sarà il centralissimo Palazzo Re Enzo ad ospitare le aziende partecipanti, gli operatori del settore italiani e stranieri e il pubblico, che ha fatto segnare nelle ultime edizioni di Enologica un costante trend positivo.

Sul versante delle novità, invece, partiamo dalla data di svolgimento fissata in questo 2018 a ottobre, da sabato 6 a lunedì 8.

 

A spiegare i motivi di questo anticipo è stato Ambrogio Manzi, direttore di Enoteca Regionale Emilia Romagna.

“Da sempre a Enologica portiamo anche molti buyer e giornalisti stranieri. Abbiamo ritenuto necessario mostrare loro il nostro territorio in un momento in cui le campagne sono ancora ricche di vegetazione, i cui i primi colori autunnali donano un fascino indimenticabile alle colline, in cui è ancora possibile vedere anche le aziende vinicole all’opera”.  “Tutti elementi che rappresentano un plus per un visitatore straniero – conclude Manzi – che in ottobre può ancora godere appieno di tutte le attività all’aperto e delle splendide ricchezze anche culturali della regione. Da qui la scelta di anticipare l’evento di oltre un mese”.

Come abbiamo evidenziato in più occasioni – sottolinea Pierluigi Sciolette, Presidente di Enoteca Regionale. – i vignaioli dell’Emilia Romagna sono impegnati nell’elevare la qualità dei propri prodotti. Per rendere merito a questi sforzi abbiamo deciso di innalzare l’asticella nelle attività di promozione per ‘rigenerare’ la nostra regione ed Enologica rappresenta proprio uno di questi importanti momenti, grazie anche al fondamentale contributo dei vari Consorzi di tutela e di valorizzazione”.

A Bologna tutte le eccellenze vitivinicole e agroalimentari della regione

Nella tre giorni bolognese si promuoverà le peculiarità dei diversi territori partendo dai protagonisti indiscussi che sono i vini a denominazione di origine.

Si parla di Albana e Sangiovese per la Romagna, Pignoletto per il bolognese, Fortana per il ferrarese, Lambrusco per il modenese, il reggiano e il parmense, Malvasia per il parmense e il piacentino, Gutturnio per il piacentino, ma senza dimenticare i tanti vini autoctoni presenti.

Ma il Salone del vino prevede anche un ricco programma di eventi food con la coppia Adua Villa e Marco Colognese che curerà gli incontri con gli chef. Incontri che avverranno in due postazioni attraverso una serie di cooking show.

I “Panini d’Autore” con prodotti Dop e Igp made in Emilia Romagna

Uno più “pop” al centro del salone principale del Palazzo (quello che ospita anche i produttori) nel quale lo chef Daniele Reponi realizzerà i suoi “Panini d’Autore” utilizzando esclusivamente prodotti Dop e Igp made in Emilia Romagna. L’altro di carattere più tecnico e informativo che vedrà impegnati alcuni dei migliori chef della regione.

Questi ultimi incontri avverranno assieme a quelli sul vino curati da Luca Gardini, (già primo sommelier al mondo) per una valorizzazione sempre maggiore dell’imprescindibile connubio cibo-vino e territorio.

“Vino e abbinamenti? Certo! Enologica 2018 sarà anche un momento di incontri e confronti in cui mettere nel piatto, o se preferite, nel bicchiere, opinioni, sensazioni, in una parola emozioni. Quelle che da sempre derivano da una terra viva e vitale come l’Emilia Romagna”, rimarcano lo stesso Gardini e il duo Villa/Colognese.

Come di consueto, nella giornata del lunedì, riservata al pubblico degli addetti del settore food&wine, ci sarà anche la cerimonia di conferimento del Premio “Carta Canta” (con il patrocinio di Fipe Emilia Romagna), rivolto a ristoranti, enoteche, bar, agriturismi e hotel situati in regione, in Italia o all’estero che propongono un assortimento qualificato di vini regionali all’interno dei propri menù.

Gli incontri sono gratuiti e si possono prenotare [email protected] lasciando nome, numero di persone e un numero di telefono.

Il programma completo

Sabato 6 ottobre

Ore 12:30

Dai colli alle sabbie: Pignoletto e Fortana

Relatore: Pier Bergonzi

Dai colli alla pianura, fino al mare. Un viaggio che parte dalle alture attorno a Bologna, grazie al Pignoletto, vino ottenuto da vitigno Grechetto Gentile, di bacca bianca molto plastica, che dà vita a etichette, frizzanti, spumanti o ferme o passiti che siano, dalla beva trascinante e ritmata.

Poi la pianura fino alle sabbie, dimora del Fortana. Un vitigno a bacca rossa poco conosciuto, ma al tempo stesso contemporaneo, per quel suo saper coniugare basso tenore alcolico a una sapidità quasi elettrica. In accompagnamento due finger food dello Chef Dario Picchiotti – Antica Trattoria di Sacerno, Sacerno di Calderara di Reno (BO)

Ore 14:30

Romagna Sangiovese, terra di territori

Relatore: Luca Gardini

Un vitigno, una terra e al suo interno tanti territori. Se il vitigno è un tramite per far emergere il ‘gusto’ del luogo, la Romagna ha una gamma di sapori praticamente inesauribile. Un incrocio di suoli a cui si aggiungono quelle ulteriori variabili, che finiscono per determinare le rispettive, oltre che tante, anime del Sangiovese di Romagna. In accompagnamento due finger food dello Chef Ery Hodaj – Podere San Giuliano, San Lazzaro di Savena (BO).

Ore 16:30
Le mille bolle della regione

Relatore: Andrea Gori

Uno sguardo sulle bollicine di una regione, l’Emilia-Romagna, dalla spiccata attitudine effervescente. Uve bianche o rosse, autoctoni e non, fanno da oggetto a una tipologia che, in Emilia-Romagna, non è più soltanto un semplice complemento da brindisi, ma un vero e proprio soggetto del bere, specie in abbinamento con i piatti tipici della regione, ma non solo. In accompagnamento due finger food dello Chef Max Poggi – Massimiliano Poggi, Trebbo di Reno (BO).

Domenica  7 ottobre

Ore 12:30

Gutturnio e Ortrugo: Colli Piacentini in biancorosso

Relatrice: Adua Villa

Due vini un denominatore comune: i Colli Piacentini. Gutturnio e Ortrugo sono vini dai nomi, forse, poco immediati, ma dalla beva e dalla piacevolezza a dir poco fulminanti. Il bianco, l’Ortrugo, sa essere nitido e invogliante tanto in versione ferma quanto in quella effervescente. Il Gutturnio poi, frutto dell’unione di Barbera e Bonarda, sa coniugare succosità di frutto a spessore gustativo. In accompagnamento due finger food dello Chef Cristian Mometti – I Carracci, Bologna

Ore 14:30

Albana: secco o dolce?

Relatore: Daniele Cernilli

Il bianco della Romagna. Difficile da catalogare ma sicuramente da amare in varie tipologie: da secca a passita. Questa bacca bianca mostra una grande versatilità essendo in grado di mostrarsi fresca e diretta, ma anche generosa, morbida e quasi potente, specie nelle versioni dolci, dando origine, in quest’ultimo caso, a vini che non soffrono minimamente i paragoni con i grandi vini dolci del mondo. In accompagnamento due finger food dello Chef Pietro Montanari – La Cesoia, Bologna

Ore 16:30

Emilia-Romagna non solo terra di grandi rossi

Relatore: Andrea Grignaffini

La regione Emilia-Romagna grazie a un lavoro di valorizzazione dei propri vitigni autoctoni, anche a bacca bianca, ha da tempo dismesso i panni del territorio enologicamente, oltre che cromaticamente, orientato. Lo dimostra questo percorso alla scoperta dei grandi bianchi secchi della regione. Vini che sanno coniugare immediatezza, tipicità territoriale e, in molti casi, persino longevità. In accompagnamento due finger food dello Chef Alessandro Panichi – Sotto l’Arco, Villa Aretusi, Bologna.

Lunedì  8 ottobre

Ore 14:00

Emilia-Romagna senza limiti di tempo

Relatore: Luca Gardini

Una delle caratteristiche che fanno grande un vino è, compatibilmente con la varietà e l’annata, la sua capacità di reggere il trascorrere del tempo. In questo seminario non solo si testeranno le doti di longevità dei vini della regione, ma anche la loro capacità di conservare la rispettiva definizione del proprio carattere sia esso di varietà, luogo di coltivazione o annata. In accompagnamento due finger food dello Chef Vincenzo Vottero – Vi.Vo., Bologna.

Ore 16:00

Bursôn e Centesimino, piccoli autoctoni crescono

Relatore: Othmar Kiem

Vitigni di un dio minore. Per niente! Nonostante siano romagnolmente molto localizzate, le uve che danno vita a questi vini, nel primo caso si tratta di uva Longanesi, nel secondo di un’uva rossa conosciuta in passato con il nome di Savignôn Rosso, grazie a un numero ristretto di produttori continuano a vivere nel rispetto della propria identità varietale e territoriale. In accompagnamento due finger food dello Chef Mario Ferrara – Scaccomatto, Bologna.

Ore 18:00

Lambrusco, effervescente Emilia

Relatrice: Christy Canterbury

Grado alcolico contenuto, effervescenza, sapidità, beva ‘a manetta’ e capacità di abbinamento a tavola praticamente senza limiti. Se questo potrebbe essere l’identikit del vino moderno, è sicuramente il profilo che meglio descrive il Lambrusco. Una risorsa della regione che, grazie alle differenti varietà, territori di coltivazione e stili spumantistici, è, ormai, un capitale dell’enologia nazionale. In accompagnamento due finger food dello Chef Simone de Gennaro– Da Casa di Mare, Forlì (FC).

Enologica 2018

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