Vini dell’Alto Adige, tutto il gusto delle Alpi nel bicchiere
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 21/04/2022
Un territorio speciale, vitigni dalla grande personalità e una comunità coesa: viaggio alla scoperta dei vini dell’Alto Adige
L’Alto Adige è uno dei territori vinicoli più piccoli d’Italia, a livello di estensione, ma la sua posizione geografica lo rende anche uno dei più variegati. La viticoltura in quest’area si estende infatti dai piedi dei massicci alpini più elevati a nord, fino ai vigneti di un paesaggio decisamente mediterraneo a sud.
Sono circa 5.000 i viticoltori che si dividono una superficie vitata di poco più di 5.500 ettari, distribuita nelle zone climatiche più disparate, su terreni diversi e a quote che variano fra 200 e più di 1.000 metri sopra il livello del mare. Un terroir quanto mai differenziato che permette a molti vitigni di trovare condizioni di crescita ideali e che non può non tener conto anche della vocazione di questo territorio.
Nel dna dei vini alpini dell’Alto Adige c’è infatti anche una comunità coesa, che da sempre lavora per farne crescere la qualità. Vignaioli indipendenti, cooperative e tenute, da decenni raggiungono grandi risultati anche grazie al contributo, da sempre tutelato e salvaguardato, che proviene da piccole strutture a conduzione familiare.
I numeri del territorio
Nel 2019 le bottiglie di vino prodotte in Alto Adige sono state 40 milioni. Di queste il 70% proviene dalle cantine produttori gestite in forma cooperativa, il 25% dalle tenute e il restante 5% dalle aziende dei “Vignaioli indipendenti dell’Alto Adige”. La produzione – tutelata e valorizzata dal Consorzio dei Vini dell’Alto Adige – è costituita per il 62% da vini bianchi e per il 38% da vini rossi.
Un territorio, tante sfaccettature
In Alto Adige i vigneti seguono idealmente lo sviluppo dei due fiumi principali, l’Adige e l’Isarco, costeggiandoli per quasi 90 chilometri sul loro corso, dalle Alpi a nord fino alla piana pedemontana a sud, dove regna una flora di impronta mediterranea.
La Val Venosta, situata nel lembo nordoccidentale, è la sottozona di produzione con le precipitazioni più scarse e la produzione più bassa. Vi si coltivano soprattutto il Pinot Bianco, il Riesling e il Pinot Nero. La Val d’Isarco, anch’essa a nord, è considerata una roccaforte dei vitigni bianchi, tra cui alcune specialità come il Kerner, il Sylvaner o il Müller Thurgau.
Nell’area che circonda la città di Merano, che beneficia di un clima mite, prevalgono i vitigni come la Schiava, il Pinot Nero, il Pinot Bianco e il Sauvignon. Mentre nella conca del capoluogo Bolzano, che è il terzo comune vinicolo dell’Alto Adige per produzione annua, si producono da un lato il Santa Maddalena Classico sulla collina omonima e su quelle contigue, un uvaggio di Schiava particolarmente pregiato, mentre nel quartiere di Gries si concentrano i cru più vocati del Lagrein.
Poco a sud di Bolzano sorge Appiano, il primo comune altoatesino per produzione vinicola. Insieme a Caldaro, con cui condivide le colline vitate che circondano il lago omonimo, è il cuore pulsante della viticoltura altoatesina. Qui a far la parte del leone sono i vitigni Schiava, Pinot Bianco, Chardonnay e Sauvignon.
Nella porzione più meridionale della zona di produzione dell’Alto Adige, tra Cortaccia e Salorno, si coltivano anche vitigni a maturazione tardiva come il Cabernet Sauvignon. I villaggi di Mazzon e Montagna sono invece considerati le roccaforti del Pinot Nero, mentre a Termeno è il Gewürztraminer a sfoggiare la sua classe inimitabile.
I vini bianchi dell’Alto Adige
Pinot Bianco
Il Pinot bianco è uno dei simboli dell’Alto Adige. Narrano le cronache che il Pinot Bianco fu introdotto in Alto Adige intorno al 1850, e visto che fin dall’inizio diede il meglio di sé, divenne presto una varietà di punta fra i bianchi del territorio, accanto al Gewürztraminer e al Sauvignon. Col suo profumo elegante di albicocca, pesca, fiori bianchi e fino e la sua acidità vivace, il Pinot Bianco è perfetto come vino per tutti i giorni. Per non falsare la raffinatezza del suo gusto fruttato, gli enologi preferiscono non esagerare con l’affinamento nei fusti di rovere mentre per garantirgli longevità nel tempo prediligono la sosta sui lieviti. Questo vitigno ha una preferenza per le altitudini che vanno dai 400 ai 600 metri sul livello del mare.
- Abbinamenti con il pinot bianco: primi piatti leggeri, canederli, pesce.
Sauvignon Blanc
Questo vitigno antico, originario della Francia, fu introdotto in Alto Adige alla fine dell’Ottocento. Da allora il Sauvignon Blanc è diventato uno dei bianchi di punta del territorio e ottiene un successo crescente. Fresco, croccante, minerale, in Alto Adige il Sauvignon Blanc ha avuto una evoluzione interessante: mantiene la parte vegetale tipica del vitigno e si caratterizza per una parte minerale tendente alla pietra focaia. La frutta di sambuco e ortica si mescola con il frutto della passione e della papaya. È un vitigno che in bocca è intenso, fine e di grande corpo, elegante, con una ottima acidità, mai stucchevole.
- Abbinamenti con il Sauvignon Blanc: asparagi, verdure grigliate, pesce, formaggio di capra
Gewürztraminer
Petali di rosa, frutto della passione, litchi, fiori di acacia sono i profumi e le note che caratterizzano questo vitigno aromatico. Il Gewürztraminer deve proprio il nome al villaggio vinicolo altoatesino di Termeno e proprio in Alto Adige ha una sua precisa stilistica: elegante, pulito, fresco. Da ricordare inoltre che il Gewürztraminer è alla base della maggior parte dei vini dolci più importanti della zona. Il suo colore intenso, la sua gradazione alcolica relativamente elevata e la sua struttura molto ricca ne fanno anche un vino da meditazione.
- Abbinamenti con il Gewürztraminer: aperitivi, piatti asiatici, crostacei (versione secca), fegato d’oca e paté (versione con zuccheri residui), dolci e formaggi (versione dolce).
Chardonnay
In Alto Adige, lo Chardonnay conobbe uno sviluppo rapidissimo negli anni Ottanta, esprimendo in questo territorio le sue caratteristiche migliori. Oggi ha trovato un suo spazio tra i vitigni bianchi dell’Alto Adige. È un fiore all’occhiello che si caratterizza per una forte versatilità: vivace e fruttato se affinato in acciaio, morbido e complesso quando riposa in botte piccola, utilizzato anche per le bollicine. I sentori sono quelli della frutta gialla, papaya, mela gialla, pera, limone, agrumi e camomilla.
- Abbinamenti con lo Chardonnay: pesce e frutti di mare, carni bianche, risotto.
Pinot grigio
Il Pinot grigio trae le proprie origini dalla grande famiglia dei Pinot. A seconda della zona di coltivazione, questo vino bianco dal gusto pieno e ricco di estratti si presenta in vesti molto diversificate: a volte focoso e corpulento, con aromi fruttati di mela matura, pera e mela cotogna, a volte invece più raffinato, con note minerali e profumi di fiori di tiglio freschi. Ecco perché è un vino che sa sempre sorprendere e stupire. Il metodo di vinificazione altoatesino prevede una sosta sui lieviti che ne intensifica il corpo, lo rende morbido e gli conferisce leggere note di burro. Per questo in Alto Adige la sua identità è in un vino che si fa bere con piacere. Viene realizzato anche in versione Riserva, con una sosta in legno.
- Abbinamenti con il Pinot grigio: piatti di pesce, specialità tipiche altoatesine.
Müller Thurgau
Questo incrocio di Riesling e Madeleine Royal, diffuso in tutto il mondo, in Alto Adige si presenta assai vivace e aromatico. È un vitigno molto elegante, affilato e tagliente, che ricorda i frutti citrici come il limone e il lime. Il Müller Thurgau prodotto nella Val d’Isarco esprime un gradevole profumo di sambuco, mentre nei vigneti più caldi sviluppa aromi di nocciola, frutti a drupa e in Val Venosta note minerali con delicati profumi di mela.
- Abbinamenti con il Müller Thurgau: primi leggeri, pesce d’acqua dolce arrostito, formaggi freschi.
Kerner
Questo vitigno, che deve il proprio nome al poeta e medico Justinus Kerner, è un vitigno resistente al gelo che si coltiva soprattutto alle quote più alte della Val d’Isarco e della Val Venosta. Da questa varietà si ottengono vini vigorosi e speziati, con un leggero sentore di noce moscata. Con la ricchezza del suo aroma e il suo bouquet fruttato e raffinato, il Kerner ha tutte le carte in regola per diventare un nuovo fiore all’occhiello della produzione altoatesina.
- Abbinamenti con il Kerner: primi piatti, pesce alla griglia.
Moscato giallo
Il Moscato è soprattutto profumi: biancospino, uvetta, rosa, uva passa. Un vitigno che per sua natura ha una grande acidità che si traduce benissimo in vini dolci passiti, mai stucchevoli, sempre caratterizzati da freschezza. Nella versione secca è anche un ottimo aperitivo. Oggi questa varietà è coltivata nei vigneti più soleggiati della Valle dell’Adige.
- Abbinamenti con il Moscato giallo: aperitivo, formaggi maturi, dolci.
Sylvaner
Il “Sylvaner Verde” – come recita la denominazione ufficiale – deriva da un incrocio casuale fra il Traminer e l’Österreichisch ed è arrivato in Alto Adige nel 1880. Come il Kerner, è di casa soprattutto in Val d’Isarco dove si posiziona soprattutto tra i vitigni fra i 500 e i 700 metri di quota. In queste condizioni il vitigno sviluppa una struttura corposa e una buona acidità. Una caratteristica tipica del Sylvaner è il suo sentore minerale e terrigno, impreziosito da aromi di erbe fresche o fieno.
- Abbinamenti con il Sylvaner: primi piatti, asparagi, pesce, speck.
Riesling
Questo vitigno originario della Germania fu introdotto in Alto Adige nell’Ottocento, ma a differenza dei suoi avi tedeschi, il Riesling vinificato in Alto Adige subisce una fermentazione completa, il più delle volte privo (o quasi) di zuccheri residui. I Riesling altoatesini, rispetto a quelli internazionali, hanno una loro identità definita: sono minerali ma è soprattutto la frutta a delinearli, in particolare la frutta gialla, limone, albicocca, pesca. Mai invadenti, richiamano l’abbinamento gastronomico: dall’aperitivo alla carne accompagnano benissimo i piatti della tavola. Val d’Isarco e Val Venosta sono le due zone più vocate.
- Abbinamenti con il Riesling: frutti di mare, ostriche, ricette asiatiche, primi piatti.
Veltliner
Sono stati i vignaioli austriaci a portare il Veltliner alla ribalta enologica internazionale. In Alto Adige viene coltivato prevalentemente in Val d’Isarco. Negli ultimi anni, la limitazione severa delle rese e le nuove tecniche di vinificazione hanno reso il Veltliner un vino dal gusto assai gradevole, fruttato e speziato, con delicati aromi di fiori ed erbe.
- Abbinamenti con il Veltliner: primi piatti leggeri, formaggi, speck, pesce arrostito.
I vini rossi dell’Alto Adige
Schiava
Questo vitigno autoctono vanta tracce documentali che risalgono al tardo Medioevo e dal Cinquecento è sempre stata la varietà di riferimento nella viticoltura altoatesina. Dalla Schiava s’ottengono vini leggeri, a basso contenuto tannico e alcolico, con diverse individualità e tipicità. Il Santa Maddalena, ad esempio, spicca per le sue doti di pienezza, mentre il Lago di Caldaro e il Colli di Merano sono più morbidi e speziati al palato. L’eleganza della Schiava è nella sua semplicità di beva. Si beve d’estate fresco e più temperato d’inverno con tannini vellutati, acidità morbida con note fresche di lampone poco maturo, uva pressata, mirtillo rosso, fragola di bosco che si fa piacere da tutti. È un vitigno che riesce ad invecchiare benissimo, anche se non ha grandi acidità o tannini importanti.
- Abbinamenti con la Schiava: primi piatti, salumi, speck, formaggi, piatti altoatesini, carne di vitello.
Lagrein
Dopo essere quasi scomparso, negli anni Settanta il Lagrein ha iniziato ad ottenere sempre più consenso da parte dei consumatori. Questo vino autoctono e ricco di carattere affonda le proprie radici a Bolzano e piace soprattutto per la sua pienezza vellutata e la sua morbida acidità. Le note aromatiche si accompagnano a quelle di frutti di bosco, ciliegie fresche, mora, amarena e violetta. Importanti tra i sentori anche cioccolato e caffè. Se affinato in botti piccole di rovere, il Lagrein esprime tutta la sua pienezza ed eleganza. Nella versione rosé è noto anche con il nome di Lagrein Kretzer.
- Abbinamenti con il Lagrein: cacciagione, carni rosse, formaggi stagionati
Pinot nero
Il Pinot nero è forse considerato il più regale fra i rossi dell’Alto Adige. Il suo profumo intenso di bacche rosse e scure, le note olfattive di chiodi di garofano e violetta, l’eleganza piena con cui avvolge il palato, ne fanno un vino di grande classe e presenza. Assai apprezzato è quello prodotto a Mazzon, vicino a Egna, ma anche il Pinot Nero della Val Venosta sta ottenendo ottimi apprezzamenti grazie ai suoi risvolti particolari. Le guide enologiche italiane più importanti concordano nell’assegnare all’Alto Adige la palma d’oro dei Pinot Nero prodotti a Sud delle Alpi. È un vitigno molto sensibile, il più difficile da allevare anche in Alto Adige per la sua buccia sottile e delicata. Sa raccontare perfettamente il terroir, con una precisa stilistica altoatesina: c’è una parte di frutta molta matura, frutta rossa come fragolina di bosco e lampone, poi ginepro, acidità e tannini presenti ma morbidi. Sono vini tondi la cui bellezza è che sono buoni fin da giovani e, allo stesso tempo, invecchiano benissimo grazie al grande potenziale di invecchiamento.
- Abbinamenti con il Pinot nero: selvaggina, agnello, coniglio, arrosti, formaggi stagionati.
Merlot
In Alto Adige il Merlot – come altre varietà bordolesi – fu introdotto per la prima volta circa 130 anni fa e da allora si è ambientato alla perfezione nel territorio. È un vitigno a maturazione precoce che sviluppa aromi intensi di mora, ribes nero, prugna cotta e spezie, dando forma a vini fruttati e corposi. Gli appassionati di questo vino, rotondo e suadente, ne apprezzano soprattutto i tannini maturi e il fascino meridionale, dai quali emerge un’armonia di piaceri che accarezza tutti i sensi.
- Abbinamenti con il Merlot: selvaggina, piatti di carne classici, formaggi stagionati.
Cabernet
Il Cabernet è un vino ardito e deciso ma la sua anima aromatica si fonde in una simbiosi affascinante con gli aromi morbidi e pieni del ribes nero e della mora e, non di rado, emergono anche note di cacao e tabacco. Tutto questo fa del Cabernet un vino molto strutturato al quale non serve altro che tempo e tranquillità per far emergere a pieno tutto il proprio carisma. Questo rosso robusto, infatti, acquista struttura e corpo con ogni anno che passa.
- Abbinamenti con il Cabernet: formaggi stagionati, piatti di carne classici, selvaggina da penna, agnello.
Moscato rosa
Giunto in Alto Adige dalla Sicilia nel lontano 1851, questo vino dolce dal profumo di rosa e dal gusto pieno, aromatico e complesso, è una specialità assai ricercata. Il vitigno di Moscato rosa è molto delicato da coltivare, ha una resa molto bassa, e le sue uve, a gradazione zuccherina elevata, vengono fermentate col metodo dei vini rossi. Una sua curiosità è che la pianta sviluppa solo fiori femminili e che per essere impollinata ha bisogno di altri vitigni nello stesso vigneto.
- Abbinamenti con il Moscato rosa: strudel, crepes, dolci a base di fragola e cioccolato.
Vini dell’Alto Adige, le etichette da provare
600 Blanc de Blancs – Alto Adige Spumante Ris. DOC Pas Dosé 2014 di Cantina Kurtatsch
- Vitigno: Chardonnay
Nel bicchiere si presenta con un perlage fine e persistente. Sfumature fruttate di pesca bianca e frutta tropicale gialla, un po’ di cotogna, pane speziato e brioche. Tessuto cremoso e ciononostante sodo, minerale e salino nel retrogusto.
Extra Brut Metodo Classico Riserva di Arunda
- Vitigni: Terlano e Salorno
Ad un perlage straordinario e vivace fa riscontro un bouquet particolare e complesso. Lo spumante Arunda Riserva Millesimato mostra subito la sua ambizione masculina, si fa apprezzare in ogni fase della degustazione. Risulta espressivo e
persistente per la sua freschezza e la ricca sapiditá.
Brut Rosé Alto Adige DOC di Kettmeir
- Vitigni: Pinot nero e Chardonnay
Colore rosa tenue con riflessi pesca, perlage fine e persistente, si esprime con note fruttate di lampone e spezie dolci avvolte in sentori piacevoli di lievito. Al palato si dispiega elegante e dinamico, con la leggiadra freschezza e la delicata cremosità a rendere persistenti i profumi di piccoli frutti di bosco ed erbe aromatiche.
Praesulis Pinot Bianco Alto Adige DOC di Markus Prackwieser – Gump Hof
- Vitigno: Pinot bianco
Pressatura delicata seguita da fermentazione in serbatoi d’acciaio e 1/3 in botte (tonneau). Affinamento: maturazione per 8 mesi sulle fecce fini in serbatoi d’acciaio e 1/3 in botte.
Sabiona Kerner Alto Adige Valle Isarco DOC di Cantina Valle Isarco
- Vitigno: Kerner
Pigiatura delicata dopo un breve tempo di contatto con le bucce, fermentazione a temperatura controllata in botti di legno di acacia. Segue una maturazione sulle fecce nobili in tonneaux per 15 mesi, dopodiché il vino matura per ulteriori 9 mesi in bottiglia. Color giallo giallo chiaro, profumo intenso, aromatico, con sentore di albicocca e pesca. Sapore speziato, intenso, con un’acidità marcatamente vivace.
Matan Pinot nero Alto Adige DOC Riserva di Tenuta Pfitscher
- Vitigno: Pinot nero
Il Pinot Nero Matan cresce nelle zone più pregiate a Montagna per questo vitigno. Grazie al terroir, questo vino è contraddistinto da carattere, eleganza, delicatezza e note aromatiche. La notevole escursione termica tra giorno e notte, che caratterizza la fase di maturazione dell’uva, rende questo robusto vino rosso scuro, dall’aroma di frutti di bosco, particolarmente strutturato.
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