Vinadio diversifica il business, con un investimento di oltre 20 mln di euro in tre anni
di Informacibo
Ultima Modifica: 17/01/2014
Fonti di Vinadio diversifica il business, con un investimento di oltre 20 milioni di euro, tra il 2012 e il 2014, per lo sviluppo di nuovi prodotti: tra questi ci sono SanThé, con cui l'azienda è entrata nel mondo del tè freddo, ma anche un marchio di acqua, Mia – Valle Stura, che si è affiancato a Sant'Anna, il brand di punta, e una bottiglia biologica di plastica naturale.
Il budget destinato alla comunicazione a sostegno di tutto ciò supera i 5 milioni. Una strategia, questa, che ha fruttato all'impresa piemontese un anno in crescita del 15% circa, rispetto ai 220 milioni di euro del 2012 (+20% sul 2011).
L'azienda, con sede in provincia di Cuneo, è stata fondata nel 1996 per opera di Alberto Bertone, che ne è titolare e presidente, sfruttando le potenzialità dell'acqua che sgorga dalle montagne che sovrastano Vinadio, nelle Alpi Marittime. Oggi sono circa 7 milioni le bottiglie vendute al giorno, per 60 mila metri quadri di stabilimento, 310 mila bottiglie prodotte ogni ora e 10 linee di produzione.
«Dalla fondazione siamo sempre cresciuti, allargando con più referenze e stiamo guardando anche fuori dall'Italia, cominciando a esportare nei paesi più vicini, come la Svizzera, la Germania e la Francia», spiega Bertone.
Tra le novità lanciate negli ultimi mesi, nell'ambito dell'acqua, c'è il brand Mia – Valle Stura, per il quale sono stati investiti 2 milioni di euro nello sviluppo del prodotto e nell'avviamento di una linea di produzione dedicata.
L'obiettivo è proporre un'acqua minimamente mineralizzata nella fascia «entry level», arrivando nel 2014 a 100 milioni di bottiglie vendute ed è in programma l'espansione della distribuzione a livello nazionale, visto che per ora questo marchio è venduto in Piemonte, Val d'Aosta, Liguria e Lombardia. «Si tratta di un'acqua che recuperiamo da più fonti e ha tutte le caratteristiche di un prodotto buono. Con questa proposta ci si rivolge soprattutto a un pubblico femminile che vuole risparmiare tutti i giorni, visto che il prezzo è aggressivo», continua il presidente dell'azienda.
Nel mondo dell'acqua a marchio Sant'Anna, invece, Fonti di Vinadio punta sulla Bio Bottle, una bottiglia di acqua minerale ricavata dalla fermentazione degli zuccheri delle piante anziché dal petrolio, che oggi pesa per il 15% del business; dal lancio del primo formato da 1,5 litri, l'azienda ha continuato a investire in formati diversi tra cui i più recenti sono il mezzo litro push e pull e quello famiglia da 2 litri.
La strategia di diversificazione inoltre ha portato Fonti di Vinadio a inserirsi nel mondo del tè: poco più di un anno fa, infatti, l'impresa ha investito circa 10 milioni di euro per una nuova linea di produzione dedicata a SanThé Sant'Anna, oggi disponibile nel formato da 1,5 litri e bicchierino (con la cannuccia), con una quota di mercato del 6,4%, per 20 milioni di fatturato. «Proponiamo un tè per infusione, che sta andando bene, soprattutto il bicchierino, molto apprezzato dai ragazzi. È un mercato difficile, presidiato da una grossa azienda, ma siamo riusciti a creare un brand di riferimento grazie alla garanzia di Sant'Anna», sottolinea il presidente.
A sostegno di tutto ciò l'azienda investe oltre 5 milioni di euro in comunicazione. «Per esempio facciamo telepromozioni per il tè su canali tematici per ragazzi, con l'acqua andiamo in canali più generalisti, mentre con la bio bottiglia, oltre che investire in tv, ci muoviamo sul web nell'ambito salutista e ambientalista. Nel mondo digitale puntiamo anche su Facebook e sui blogger, mentre per quanto riguarda la stampa storicamente abbiamo sempre lavorato con la pubblicità comparativa», conclude Bertone.
(di Irene Greguoli Venini su Italia Oggi 14 gennaio 2014)
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