V Bart & Restaurart, cucina informale e cocktail pairing nel cuore di Milano
La proposta del nuovo locale, a due passi dal Duomo, è firmata dallo chef colombiano Nestor Rodrigo Hernandez e dal bartender veneto Eros Altavela
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 27/10/2021
Internazionale e dalle mille sfaccettature, come la città che lo ospita. Il V Bart & Restaurart è tra le novità più interessanti nel panorama milanese. Nella sempre affascinante cornice della Galleria Vittorio Emanuele II, il ristorante e cocktail bar del Galleria Vik Hotel Milano (5 stelle) si propone come punto di riferimento per chi a tavola apprezza viaggiare tra le tradizioni e per gli amanti del cocktail pairing.
Tra cucina e miscelazione, il locale ha due anime ben definite, che dialogano tra loro per servire al cliente un’esperienza ricca di suggestioni e sfumature.
Una cucina, due mondi
La cucina del V Bart & Restaurart è guidata da Nestor Rodrigo Hernandez, chef colombiano classe 1981, che vanta anni di esperienza in Italia in ristoranti e hotel di alta gamma. La proposta culinaria ha dunque una forte caratterizzazione mediterranea, con piacevoli incursioni nello stile sudamericano.
Nei gamberi rossi di Mazara, serviti con crema di crostacei e guacamole, si ritrova l’esperienza siciliana dello chef, mentre i trascorsi in Emilia Romagna sono testimoniati dai passatelli con ragù bianco di vitello. Le origini di Nestor Rodrigo Hernandez sono raccontate invece in un piatto che dichiara già tutto dal nome: Columbia mi amor. Un delizioso trancio di black cod servito su un letto cremoso di patate, platano e pannocchia. Una zuppa tradizionale rivisitata in chiave gourmet.
Asia e Medì – a base di tonno, salsa teriyaki, maionese al wasabi e salsa mediterranea – unisce invece le influenze orientali a quelle del nostro mare. Anche il menu di terra racconta molto della tradizione italiana con piatti tipici come il vitello tonnato e la battuta di Fassona con uovo di quaglia e scaglie di tartufo nero.
Il taglio della proposta culinaria del V Bart & Restaurart è informale e versatile. I piatti sono pensati infatti anche per essere condivisi al tavolo e arricchiti con alcune varianti proposte dallo chef. Come nel caso dei taglioni al limone, accompagnati dalle tartare di gambero marinato al lime e tonno al sedano, in modo da poter scegliere se e come completare il piatto.
Un format ideale per chi vuole gustare un buon cocktail in accompagnamento.
I piacevoli “inganni” della drink list
Originali e creativi i cocktail proposti da Eros Altavela, bar manager veneto con un background di esperienze internazionali di rilievo, tra cui Londra con Gordon Ramsey e al Novikov e in Italia al Grand Hotel Tramezzo. Imperdibile la drink list, chiamata “It’s not a…”, in cui, il bartender reinterpreta con estro e attenzione alle materie prime i grandi classici della mixology.
E così il Martini, nella sua versione “It’s not” viene preparato con whiskey infuso con rosmarino, timo agrumato, ginepro e alloro, anziché col vermouth. Mentre il Pisco Sour è a base di Uè Nonino, celebre acquavite d’uva dell’azienda friulana, al posto del distillato sudamericano previsto dalla ricetta originale.
La proposta prevede molti altri drink per viaggiare tra aromi e profumi. Nella collection “Let’s twist again” il cocktail più scenografico e creativo è sicuramente il Sex in the cinema (rum, bourbon, latte di anacardo, succo d’ananas e sciroppo di pop corn). Da scoprire anche Eros, drink che prende il nome dal bartender veneto ed è ricco di suggestioni: un cocktail che merita di essere raccontato al bancone dal suo autore.
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