Unimpresa: boom dell’ e-commerce in tempi di emergenza Covid 19, +20%
Cambiano i consumi delle famiglie italiane. I prodotti che aumentano e quelli che scendono
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 13/05/2020
L’emergenza da Coronavirus sta portando profondi cambiamenti nei consumi delle famiglie italiane.
Cresce in maniera esponenziale l’e-commerce: tra marzo e aprile, lo shopping online è cresciuto quasi del 20%.
Rimane indietro, anzi “crollano” i trasporti e il settore alberghiero.
Secondo un report del Centro studi di Unimpresa, sono aumentati gli acquisti nel settore dell’elettronica (+23% rispetto all’anno precedente), dell’alimentare e bevande (+16,7%), dell’acqua e dell’energia elettrica (+17,8%), delle spese per la casa (+9,6%). Scendono, invece, del 62,3% i consumi per i trasporti, del 67,5% quelli per i servizi ricettivi, del 20,6% le spese per carburanti e combustibili, del 31,12% i consumi di vestiario e del 64,32% quelli per abbigliamento. Giù del 60% anche il giro d’affari del settore cultura (musei, libri, corsi). Male anche il fatturato degli arredi e dei servizi per la casa (-57,4%) e quello del comparto salute (-1,8%).
Secondo le previsioni Unimpresa, che ha elaborato dati Keyx, è previsto per la fase 2 un incremento dello 0,2% dei consumi per la casa, dell’11,5% dei trasporti, del 2,9% del settore alimentari e bevande, del 10,1% dei servizi ricettivi, del vestiario del 4,8%, degli alcolici e tabacchi del 2,13%, degli arredi e servizi per la casa dello 0,2%, della cultura del 8,42%, della salute del 4,1% e dell’elettronica del 4,71%. Negativa la prospettiva per i combustibili (-1,16%) oltre che per acqua ed energia (-1,7%).
Salvo Politino Vicepresidente Unimpresa: “Occorre liquidità vera”
“Sono necessari nel breve periodo, interventi fiscali in favore delle imprese e dei cittadini – commenta il vicepresidente di Unimpresa, Salvo Politino – occorre liquidità vera e non garanzie pubbliche, con finanziamenti a fondo perduto per sostenere la domanda, per rilanciare i consumi. Bisogna avviare una semplificazione del sistema burocratico. Sono questi i tre punti sui quali deve poggiare l’azione del governo per sostenere le aziende italiane che sono state costrette a chiudere per l’emergenza sanitaria”. Per Politino, “gli interventi dello Stato devono essere concreti e devono tener conto della reale situazione dell’economia italiana”, anche perché ”la preoccupazione maggiore è di avere un sistema imprenditoriale ancora più indebitato e una profonda caduta dei livelli occupazionali”.
Il vicepresidente di Unimpresa spiega poi che “gli effetti della pandemia iniziata lo scorso febbraio stanno provocando uno shock congiunto di offerta e di domanda”. “La Commissione europea ha previsto per il 2020 un calo del prodotto interno lordo del 9,5% in Italia, rispetto a una recessione dell’Eurozona del 7,7%. Il blocco delle aperture di alcune attività economiche potrebbe incidere ulteriormente sulle previsioni. C’e’ un rischio serio: la recessione economica, che coinvolge tutti i paesi del mondo, potrebbe diventare depressione”.
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