Unesco: non passa la candidatura per le Colline del Prosecco - InformaCibo

Unesco: non passa la candidatura per le Colline del Prosecco

I primi commenti. Zaia: «ci rivedremo fra un anno»; Coldiretti: «ingiusta bocciatura»

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 03/04/2019

E’ domenica 1 luglio, ultimo giorno utile per le Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene di entrare nel Registro del Patrimonio del Patrimonio mondiale dell’Umanità. E poco fa è arrivato il verdetto: è negativo. Almeno per ora, fino all’anno prossimo.

Quando il dossier veneto, che candida le Colline del Prosecco a patrimonio dell’Unesco, verrà corretto e ripresentato alla commissione.

Tra i 21 votanti hanno votato a favore 12 Paesi, contro 9, ma la maggioranza richiesta per l’iscrizione immediata nel Registro Unesco era di 14 su 21 Paesi componenti del Comitato. Questo dunque l’esito del voto, come da comunicato diffuso dall’agenzia Ansa.

Il logo per il paesaggio del Prosecco di Ivan Frigo di Vicenza

Intanto cominciano ad arrivare vari commenti. Ecco quello di Zaia e della Coldiretti.

Tra i primi a commentare l’esito della votazione del World Heritage Committee quello del presidente della Regione de Veneto, Luca Zaia: «faremo le correzioni richieste e ci rivedremo fra un anno»

Entrare con un parere strumentalmente negativo e tornare da Bahrein con il maggior numero di consensi dei delegati, senza raggiungere tuttavia la prevista maggioranza di 14 per soli 2 voti, è la dimostrazione palese -afferma Zaia-, che il dossier sulle Colline del Prosecco Conegliano-Valdobbiadene Patrimonio dell’Umanità è stato redatto correttamente. Faremo tutte le integrazioni che l’Unesco richiede e ci rivedremo tra una anno a Baku, alla prossima sessione del Whc”.

Rabbiosa la reazione della Coldiretti

«Con l’ingiusta bocciatura della candidatura delle Colline del Prosecco non si riconosce l’importanza di un territorio dallo straordinario valore storico, culturale e paesaggistico in grado di esprimere una produzione che ha saputo conquistare apprezzamenti su scala mondiale», questo il commento della Coldiretti.

Il Prosecco all’estero traina le bollicine italiane che nel 2017 hanno realizzato il record di 360 milioni di litri esportati che consente di doppiare il prestigioso champagne dei cugini francesi.

«L’iscrizione al patrimonio Unesco – continua la Coldiretti – sarebbe stata un atto di coerenza dopo l’iscrizione dei ‘Coteaux, Maisons et Caves de Champagnè e del ‘Climats du vignoble de Bourgognè nella lista del Patrimonio dell’umanità dell’ Unesco (categoria Paesaggio organicamente evoluto). Ci sono quindi tutte le condizioni per ripresentare la candidatura a sostegno della quale c’è anche l aumento del 15% delle esportazioni nel primo trimestre del 2018».

Il voto in dettaglio

Tra i 21 votanti hanno votato a favore 12 Paesi, contro 9. È l’esito del voto alla 42/ma sessione del World Heritage Committee (Whc), il Comitato Unesco, a Manama, nel Bahrain (Golfo Persico). La maggioranza richiesta per l’iscrizione immediata nel Registro Unesco era di 14 su 21 Paesi componenti del Comitato.

Chi a favore e chi contro

Secondo apprende l’agenzia Ansa, si sarebbero espressi a favore della candidatura delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene 12 Paesi e sono: Angola, Azerbaigian, Bosnia-Erzegovina, Burkina Faso, Cuba, Guatemala, Kuwait, Tanzania, Tunisia, Uganda, Ungheria, Zimbabwe. Mentre i contrari sarebbero stati Australia, Brasile, Cina, Indonesia, Kirghizistan, Bahrain, Norvegia, Saint Kitts and Nevis, Spagna.

Per due voti quindi non è stato possibile avere l’iscrizione immediata.

Ecco i motivi :

In alto: Paesaggio del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Photo credits Arcangelo Piai

Condividi L'Articolo

L'Autore

Informativa sui cookie

In questo sito utilizziamo cookie o tecnologie simili come specificato nella cookie policy.
Puoi acconsentire all’utilizzo di tali tecnologie accettando questa informativa interamente o personalizzando le tue preferenze. La chiusura del popup mediante il tasto “Continua senza accettare” comporta il rifiuto dell’installazione di cookie o altri strumenti di tracciamento diversi da quelli tecnici.