Una Storia di cibo al giorno. Diario di una quarantena solidale
Esce l’ instant book solidale della giornalista torinese Sarah Scaparone scritto durante la pandemia
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 04/05/2020
È un Instant book solidale quello scritto durante la quarantena dalla giornalista torinese Sarah Scaparone. Un libro nato per caso da una serie di dirette Instagram sull’account @scaparonesarah che, dal 20 marzo al 20 aprile, hanno voluto dare voce a quanti, nel mondo del cibo, stessero facendo opere di solidarietà.
Così nasce “Una Storia di cibo al giorno. Diario di una quarantena solidale”
Un Instant book solidale perchè il ricavato delle vendite di questo libro, al netto dei costi di distribuzione e stampa trattenuti da Amazon, sarà devoluto alla Mensa dei poveri portata avanti ogni giorno dall’Associazione Frati Minori Piemonte Onlus, che opera nell’ambito del Convento di S. Antonio da Padova a Torino.
La parola a Sarah Scaparone
“Mensa che si è trovata a dover accontentare, nel giro di poche settimane, la richiesta di pasti che da 100 è passata a 400 al giorno. In loro aiuto – spiega l’autrice – il settore della ristorazione torinese è sceso in campo sin da subito fornendo piatti caldi e materie prime per i più bisognosi. Ma questa non è che una delle iniziative che il mondo del cibo ha portato avanti in città: le mie dirette sono nate per questo motivo, per dare voce a quanto di bello stava accadendo nel pieno della pandemia proprio da parte di un comparto che, seppur in ginocchio, è sceso in campo con tutte le sue forze e non ha mai esitato ad aiutare”.
E da Torino le dirette Instagram hanno voluto dunque raccontare la grande catena di solidarietà che il settore, con i suoi professionisti, ha realizzato in tutta Italia. Un racconto social che è diventato diario, testimonianza scritta di quanti, in questo periodo di dolore che ha colpito l’Italia, hanno dedicato tempo, soldi ed esperienza per fare del bene e regalare bellezza.
“Quelle raccontate nelle mie dirette e in questo libro – prosegue Scaparone – non sono che alcune delle storie di solidarietà che hanno coinvolto persone legate al settore ristorativo in giro per l’Italia (e non solo): sono piccole testimonianze di un esercito di volontari che ha donato, senza restrizioni e nel modo in cui poteva. Non ho ovviamente l’ambizione di averle racchiuse tutte in questo volume, ma vorrei che fossero una testimonianza concreta di quanto messo in atto da questo settore che ha donato senza lesinare. A Torino, a cominciare dalla #pizzasospesa offerta, dall’11 marzo, agli infermieri e ai medici dei presidi sanitari torinesi a quell’#aiutiamochiciaiuta che invece ha coinvolto una sessantina di pasticceri nel preparare le colazioni per gli operatori sanitari di Torino, Cuneo e Aosta è stato un susseguirsi di esempi virtuosi di quanti hanno saputo donare tempo, risorse, idee e bellezza. Con questo libro volevo dire grazie a loro, ai produttori, ai pizzaioli, ai ristoratori, ai maestri dell’arte bianca, ai gelatieri, agli chef che hanno innescato in tutto il Paese una catena di solidarietà senza precedenti”.
Ecco chi sono i 30 protagonisti delle dirette Instagram che dal 20 marzo al 20 aprile hanno raccontato le loro storie di solidarietà: Carlo Ricatto, Simone Salerno, Marco Capra, Oliviero Alotto, Mattia Casabona, Rina Poletti, Marco Oreggia, Davide Dutto, Simona Riccio, Luca Defilippi, Angelica Sarno, Cristina Muzzarelli, Miguel Bustinza, Massimiliano Prete, Anna Prandoni, Federica Giuliani, Federica Rossini, Fabrizio Garbarino, Domenico Biscardi, Bruno Pilzer, Marco Vacchieri, Giada Boccalero, Francesco Pellegrino e Stefano Mazzone, Luca Balbiano, Marco Miglioli, Marco Sforza e Domenico Volgare, Andrea Chiuni e Francine Segan.
“In questo mese di quarantena abbiamo viaggiato da Torino verso il mondo – prosegue Scaparone – collegandoci anche con Santo Stefano Belbo (Cn), Reno Centese (Fe), Roma, Fossano (Cn), Frabosa Soprana (Cn), San Valentino Torio (Sa), Busto Arsizio (Va), Cartosio (Al), Roccaverano (At) e poi Parigi, Trento, Guarrato (Tp) e New York. Abbiamo preso virtualmente treni e aerei per incontrare persone che hanno condiviso via social le loro azioni di solidarietà capaci di unire persone diverse di tutto il mondo”.
La copertina di questo libro e la sua impaginazione nascono grazie al lavoro di Chiara Borda, Davide Dutto e Marianna Mordenti. “La forchetta è mia, la utilizzo normalmente in casa e, per essere una che mangia al ristorante una media di cinque giorni su sette, penso che possa essere l’oggetto che insieme alla matita simboleggi meglio questa mia quarantena. Il piccolo virus rosa invece è lì per testimoniare il periodo storico che stiamo vivendo, ma soprattutto vuole rappresentare quel contagio positivo che la solidarietà del mondo del cibo ha messo in moto in città”, conclude Scaparone.
Il libro – “Una Storia di cibo al giorno. Diario di una quarantena solidale” pubblicato autonomamente su Amazon sia nella versione Kindle (euro 4,99) che nel formato cartaceo (euro 12,50).
Biografia dell’autrice
Sarah Scaparone, laureata in Lettere Moderne, è nata a Torino dove vive e lavora. Giornalista professionista free lance firma articoli per La Stampa, Donna Moderna, Pasticceria Internazionale e altre testate italiane legate al mondo del turismo e dell’enogastronomia. Critica gastronomica, appassionata di cucina, di pizza, di viaggi e di buoni vini è sommelier Ais e assaggiatrice Onaoo. Nel 2019 è uscita la seconda edizione del suo primo libro “101 cose da fare in Piemonte almeno una volta nella vita” edito da Newton Compton Editore, mentre dal 2011 cura il blog kiteinnepal.com.
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