Una riflessione sulla giornata del Premio Internazionale Verde Ambiente
di Informacibo
Ultima Modifica: 04/11/2016
Quest'anno per me forse è stato l'anno più importante e significativo: la condivisione dei nomi, la ricerca delle informazioni, il lavoro di confronto e infine il sì alla partecipazione di persone che, a mio avviso, hanno davvero restituito un'immagine dell'Italia diversa, rispetto a quella che spesso siamo portati a considerare. L'immagine di un popolo che combatte e che non si arrende di fronte a "niente" e "nessuno", pure se il "Niente" sono le intimidazioni personali e le minacce di morte e "Nessuno" è la Camorra.
A Sorrento c'era l'Italia che non volge la testa altrove davanti alle ingiustizie e all'illegalità, c'era l'Italia che non chiude gli occhi e non si tappa le orecchie di fronte al grido di dolore di un territorio straziato: la voce di questo territorio era quella di Michele Boato, della giornalista Angela Caponnetto, di Gianni Tamino, di Maria Grazia Francescato, di Edoardo Salzano.
Infine, a Sorrento, c'è stato il riconoscimento verso uno Stato tanto piccolo quanto importante: la Repubblica di Slovenia. Uno dei Paesi europei più ricchi, per superficie, in termini di biodiversità. Un Paese la cui Capitale è stata indicata nel 2016 come la Capitale Verde d'Europa per essere riuscita a coniugare la tutela ambientale con lo sviluppo e l'efficienza dei servizi offerti al cittadino.
Insomma, lì, tra tutte quelle persone sedute o in piedi accanto a me, ho avuto come l'impressione di essere in un mondo più piccolo, migliore. Un mondo colmo di speranze realizzabili col sudore e la pratica quotidiana, con tutte le difficoltà del caso, gli ostacoli e il vento contro. Un mondo fatto di persone, là a dimostrarmi con la forza non solo dei loro discorsi ma piuttosto con quella del loro esempio, che ce la possiamo fare e che una goccia nel mare è il mare stesso.
Avanti così, nonostante tutto.
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