Un trimestre “straordinario” per Parmigiano Reggiano. E ora si pensa all’ Horeca
nei primi mesi 2021 vendite al +12% rispetto al periodo pre-pandemia
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 13/05/2021
Parla di “risultati eccezionali” il consorzio Parmigiano Reggiano a commento dei dati di chiusura del primo trimestre del 2021.
Le vendite a volume hanno registrato una crescita del +12% rispetto al periodo pre-pandemia, 8.627 tonnellate contro le 7.704 del 2019, mentre gli altri formaggi stagionati a pasta dura si sono fermati al 5%.
Un dato straordinario se si considera l’impatto del Covid sulla capacità di spesa delle famiglie, e di riflesso sul carrello del supermercato, ma anche di tutte le altre minacce provenienti dall’estero: innanzitutto Brexit, poi i dazi USA – al momento sospesi ma, ricordiamo, non revocati – e il fenomeno dell’Italian Sounding che alimenta un mercato parallelo da 2 miliardi di euro.
Anche dal punto di vista del prezzo, il 2021 ha fatto registrare un andamento positivo e stabile: da gennaio, la quotazione del Parmigiano Reggiano 12 mesi da caseificio produttore si attesta intorno ai 10,50 €/kg contro i 7,99 €/kg di un anno fa (fonte: Borsa Merci Camera di Commercio Di Parma).
Il Consorzio può ora concentrarsi sul capitolo Horeca affinché i ristoranti, dopo un un anno molto difficile, tornino ad essere il palcoscenico naturale per valorizzare il Parmigiano e tutti i prodotti di qualità.
“Il primo passo concreto in questa direzione è stato un accordo con la realtà congressuale di Identità Golose – afferma Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio di Tutela – vogliamo essere vicini ai ristoratori italiani e dimostrare come Parmigiano Reggiano è un alleato per riuscire non solo a offrire piatti ancora più buoni, ancora più sani, ma anche piatti con un ‘racconto’. Pensiamo che la valorizzazione di un piatto attraverso prodotti come Parmigiano Reggiano sia un aiuto anche per i ristoratori”.
L’obiettivo della partnership con Identità Golose è proprio risollevare la quota di mercato del settore Horeca – che nel 2020 ha potuto assorbire solo il 4% del Parmigiano Reggiano in commercio – attraverso progetti di formazione ed educazione con ristoranti e tutte le altre attività del “fuori casa”. Un vero e proprio patto per la ripartenza, fondato sulla trasparenza e sull’utilizzo di prodotti di qualità a Indicazione Geografica.
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