Tuscany Taste - InformaCibo

Tuscany Taste

di Informacibo

Ultima Modifica: 13/11/2012

Un segno grafico per sostenere i marchi affermati e promuovere quelli che stanno muovendo i primi passi sui mercati esteri. E’ questo, in estrema sintesi, il progetto che la Toscana sta per lanciare sui mercati internazionali e che è stato presentato, in anteprima, a Firenze, Hong Kong e New York.

Creato da Lorenzo Marini Group per Toscana Promozione, il nuovo brand consiste in una farfalla di vino che, idealmente, si poserà su tutte le bottiglie prodotte nella nostra Regione, trasferendo loro un po’ di quell’aura magica che fa della Toscana una delle terre più conosciute ed amate al mondo.

Questo, da un lato, permetterà alle case produttrici più blasonate di potersi avvantaggiare del fascino e del posizionamento che la nostra Regione ha, o sta rapidamente conquistando, sui nuovi mercati (Cina, India e Brasile in testa) e, dall’altro, aiuterà i vini emergenti toscani, di alta e altissima qualità, ad entrare da protagonisti sui quei mercati dove il nettare di bacco toscano è già uno status symbol.

Ma i vini toscani ne avevano veramente bisogno?

Dopo un 2011 da record, che ha visto l’export dei vini toscani superare quota 659 milioni di euro, raggiungendo il miglior risultato di sempre, era veramente necessario un nuovo brand?

a risposta è sì, perché, al di là del successo che le nostre etichette stanno riscuotendo nel mondo (nuovi mercati compresi), il vino sta guadagnando una crescente importanza a livello internazionale e proprio per questo stiamo assistendo ad una sempre più aspra competizione, con l’affermazione di alcuni produttori emergenti (California, USA, Argentina, Australia, Nuova Zelanda, Sudafrica, Cile) che puntano su forti politiche di esportazione e strategie di marketing orientate, soprattutto, ai mercati in maggiore espansione come quello Asiatico.

L’Italia e la Francia, pur rimanendo i maggiori produttori e consumatori al mondo, registrano un trend di crescita più lento come, d’altronde, il resto del mercato Europeo. I nuovi competitor, invece, stanno facendo registrare una crescita più dinamica e questo proprio grazie ad una strategia di posizionamento e di comunicazione tutta giocata sul vitigno (Pinot Noir, Chardonnay, ecc.) e sull’immagine del proprio Paese.

L’immagine della Toscana per un’identità più forte dei nostri vini

La Toscana è un delle Regioni più famose al mondo tanto che negli Stati Uniti, ad esempio, il suo nome non viene neanche più tradotto. E grazie al cinema e alla promozione turistica il desiderio di Toscana si sta allargando a nuovi mercati come il Brasile, la Cina e l’India. Un’immagine solida, quella della nostra Regione, che può contribuire a rafforzare quella dei nostri vini sui mercati maturi e ad aprire porte importanti su quelli nuovi. Lo scenario contemporaneo, d’altronde, è caratterizzato da un’accentuata competitività e da una ridondanza comunicativa che vede avvantaggiati solo i prodotti con un forte legame con il territorio di provenienza e con la sua storia. Questa relazione, infatti, dà al prodotto un alto valore simbolico che rimanda direttamente ad una cultura, ad uno stile di vita e ad una tradizione specifica. 

È dalla riflessione fatta su questi elementi che nasce l’idea di una strategia di comunicazione che dia vita a un brand di prodotto e di settore dedicato ai nostri vini. Un brand che fosse non solo un simbolo memorabile e significativo ma una firma prestigiosa per le molteplici identità dell’enologia toscana.

Il brand concept, messo a punto grazie anche alla collaborazione dei principali Consorzi di Tutela Toscani (Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Nobile di Montepulciano e Vernaccia di San Gimignano), lega il vino e la Toscana, volando oltre i luoghi comuni, è da solo capace di trasmettere valori come qualità, bellezza, sostenibilità, gusto, tradizione e rappresenta il primo tassello di un progetto comune per la promozione del vino in cui la collaborazione tra settore pubblico e privato risulta strategica per essere sempre più incisivi e visibili nel panorama globale.

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Capo Redattore