Turismo enogastronomico in crescita. L’identikit del viaggiatore food lover
di Informacibo
Ultima Modifica: 28/02/2018
di Alessandra Favaro
E’ quanto emerge dal primo rapporto sul turismo enogastronomico presentato oggi a Milano a cura dell’Università di Bergamo e World Food Travel Association, con il patrocinio di Tourism Club, Ismea, Qualivita, Federculture e la collaborazione di Seminario Veronelli e The Fork – TripAdvisor.
Un osservatorio curato da Roberta Garibaldi, ricercatore, consulente e professore di Turismo enogastronomico all’Università di Bergamo, che ha tracciato l’ “identikit” del turista enogastronomico italiano: “E’ un turista acculturato, Millennial (i nati tra il 1980 e il 2000) ma soprattutto della Generazione X (i nati tra il 1960 e il 1980) con maggiore capacità e propensione alla spesa, che cerca attraverso l’enogastronomia un’opportunità di maggior contatto e autenticità con il territorio che visita. Organizza il suo viaggio sul web ma prenota in anticipo e ha una propensione in genere più alta della media ad affidare la sua prenotazione a intermediari. Preferisce percorsi misti, non monotematici: il turista del vino cerca anche esperienze gastronomiche”.
L’offerta nel Paese, ha sottolineato Garibaldi, è ancora a macchia di leopardo con molto margine di miglioramento: “Si potrebbero ad esempio incentivare anche altre raltà ad aprirsi di più al turismo come caseifici, cioccolaterie, pastifici”.
Un’altra proposta è quella di reinventare l’enogastronomia locale: stimolando l’innovazione e tutelando l’autenticità del territorio.
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