Tra i giovani batte un cuore green…spezzato da burocrazia e mancanza di opportunità
Mancanza di opportunità ed eccessiva burocrazia: due ostacoli che costano all'Italia la perdita di 28mila laureati, fuggiti all'estero alla ricerca di una posizione migliore.
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 20/01/2021
Mancanza di opportunità ed eccessiva burocrazia: due ostacoli che costano all’Italia la perdita di 28mila laureati, fuggiti all’estero alla ricerca di una posizione migliore. E che spengono i sogni anche di chi ha scelto di restare, e che si vede progetti imprenditoriali rifiutati, magari per errori di programmazione delle varie amministrazioni regionali. Burocrazia e disorganizzazione che fanno perdere fondi, opportunità. E anche la pazienza.
3 miliardi di euro persi dallo Stato Italiano
In cifre, se a tutto si vuole dare un prezzo e un costo economico, si parla di una perdita di investimento con le fughe all’estero di oltre 3 miliardi di euro spesi dallo Stato italiano per l’istruzione partendo dal primo anno di elementari e arrivando all’ultimo anno di università.
È quanto stima la Coldiretti Giovani Impresa sulla base del Report Istat 2019 su iscrizioni e cancellazioni anagrafiche della popolazione residente. Eppure non tutti vorrebbero andare via. E non tutti vorrebbero, come si diceva una volta “fare il medico o l’avvocato”. Ci sono tanti aspiranti imprenditori agricoli, persone che non cercano la città ma la campagna, molti giovani, a cui però la strada è tutt’altro che facilitata, pure avendo il coraggio di concretizzare un’idea imprenditoriale
Nei giovani batte un cuore green…spezzato dalla burocrazia
Che la passione per l’agricoltura tra i giovani stia crescendo lo conferma anche una recente nota di Confcooperative Toscana. Dopo anni, le campagne toscane si stanno ripopolando di giovani imprenditori. La pandemia ha fatto riscoprire la natura e i campi attirano sempre più gli under 35 che portano nelle aziende un’impronta innovativa, green, social. In periodo di crisi, le storie di giovani che si sono rimboccati le maniche in un momento difficile, con esito positivo, sono diverse (potete leggerne tre su Osservacibo)
Un’interesse, e una passione, evidenziati anche dall’analisi di Coldiretti. L’agricoltura rappresenta una speranza e una risorsa per le nuove generazioni e in controtendenza rispetto all’andamento generale nel 2020, con la crisi provocata dall’emergenza Covid, si registra uno storico balzo del 14% del numero di giovani imprenditori in agricoltura, rispetto a cinque anni fa, (secondo l’analisi della Coldiretti su dati Unioncamere).
Italia leader di imprese agricole condotte da giovani
Con oltre 55mila under 35 alla guida di imprese agricole e allevamenti, l’Italia è leader europeo nel numero di imprese condotto da giovani, anche grazie alla svolta green nei consumi e nel lavoro favorita dalla pandemia. Numeri che potrebbero essere ancora più corposi, se non ci fossero a volte innumerevoli balzelli e impicci burocratici che diventano non solo ostacolo, ma vero e proprio sbarramento per molti.
Domande respinte per burocrazia o mancati finanziamenti
Sottolinea la Coldiretti che oltre un giovane italiano su due (55%) fra i quasi 39mila che hanno presentato domanda per l’insediamento in agricoltura in Italia si è visto respingere il proprio progetto imprenditoriale a causa degli errori di programmazione delle amministrazioni regionali, con il rischio di perdere i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea.
Anche per quanto riguarda le domande presentate e ammesse a finanziamento solo poco più della metà – denuncia la Coldiretti – è stata effettivamente pagata, con le conseguenti difficoltà per chi ha già effettuato gli investimenti e rischia ora di trovarsi “scoperto” dal punto di vista finanziario.
La pressione burocratica, che nasce anche dalla molteplicità di interventi tra loro non coordinati, finisce dunque per generare un grave elemento di svantaggio soprattutto per un giovane (o chiunque) che inizia il suo percorso imprenditoriale, con tempi per evadere le domande di sostegno che possono superare in alcuni casi i due anni e mezzo.
“Occorre sostenere il sogno imprenditoriale che mai come adesso vuole investire nelle campagne”
“Occorre sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne e per questo va liberata dal peso della burocrazia che impedisce anche il pieno utilizzo delle risorse comunitarie” afferma la leader dei giovani della Coldiretti Veronica Barbati. “In un periodo in cui l’economia soffre, risulta ulteriormente grave e inaccettabile ostacolare le progettualità economiche di coloro che hanno scelto l’Italia quale luogo per realizzare le proprie idee imprenditoriali, impedendo lo svilupparsi degli impatti sociali che ne derivano, in primis i posti di lavoro”
Foto di Anna Shvets da Pexels
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