Sostenibile, innovativa e al femminile: la vendemmia diventa cashless
di Simone Pazzano
Ultima Modifica: 14/10/2019
Sono sempre di più i pagamenti digitali effettuati dagli italiani (37%), secondo uno studio dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e condotto su un campione di circa 300 PMI. Una tendenza che sta influenzando anche i retailer, i quali scelgono di investire in soluzioni di pagamento innovative (33%).
In particolare, il settore alimentare sta concentrando gli sforzi sulle innovazioni di front-end che creano efficienza, come i sistemi per l’accettazione di pagamenti innovativi (47% del campione). Un trend che ha raggiunto anche i vigneti delle Langhe, dove ci sono giovani imprenditrici che per portare avanti l’attività di famiglia hanno scelto di affiancare alla tradizione anche sostenibilità e innovazione. Questo perché soluzioni di pagamento digitale come SumUp sono state pensate per ogni genere di attività commerciale, non hanno costi fissi e d’installazione e possono essere utilizzati in ogni contesto, anche tra filari e botti.
Azienda Agricola Curto
È il caso di Nadia Curto che affianca i genitori Marco e Adele, i quali da oltre 60 anni si occupano personalmente di coltivare i loro 4 ettari di vigna, in completa sintonia con l’ambiente e la naturalità dei prodotti. Nell’Azienda Agricola Curto di La Morra (CN) sin dalla coltivazione si evita l’uso di prodotti chimici invasivi preferendo il concime naturale, i mezzi meccanici per togliere l’erba, le trappole ai ferormoni al posto degli insetticidi e la poltiglia bordolese come base per la cura delle varie patologie. L’uva viene raccolta e selezionata a mano in piccole cassette areate per mantenerne la freschezza e, dove possibile, viene anche usato un carretto elettrico per trasportare le casse dai filari al trattore, in modo che lo smog del trattore non vada a depositarsi sull’uva. Nella vinificazione vengono usate sia vasche tradizionali con i rimontaggi e le follature manuali; la fermentazione avviene senza l’aggiunta di lieviti esterni, per esprimere al massimo la territorialità. I vini infine non vengono né filtrati né chiarificati.
Rispetto per le tradizioni che non prescinde dall’adottare alcune innovazioni: “Avere la possibilità di offrire il pagamento con il POS è diventato assolutamente indispensabile: il contante è sempre meno utilizzato, soprattutto dagli stranieri che raggiungono la cantina per fare consistenti scorte di vino anno dopo anno”, spiega Nadia Curto. “Quando non avevamo il POS perdevamo anche molto tempo ad accompagnare le persone al primo ATM disponibile per ritirare il contante, mentre adesso le vendite dirette in cantina sono sicuramente più facili e veloci. Senza dimenticare le fiere e i mercati: avere uno strumento mobile che consente di ricevere pagamenti anche fuori ufficio e di andare incontro al cliente è un’agevolazione che permette di aumentare le vendite in ogni contesto, assicurando anche ordini più grandi e più importanti. Sia da parte del commerciante che del consumatore, questo tipo di pagamenti aiuta a concentrarsi sul prodotto, senza neanche dover pensare al cambio di valuta o alla disponibilità di contanti. Non si tratta soltanto di comodità: cambia il modo di rapportarsi con potenziali clienti”.
Azienda Agricola Sara Vezza
Un’azienda vitivinicola al femminile, una filosofia di produzione orientata al green e al biologico. È la strada scelta dall’Azienda Agricola Sara Vezza di Monforte d’Alba (CN) che da due secoli coltiva le vigne e racconta il territorio attraverso i propri vini Josetta Saffirio. È guidata da Sara Vezza che rappresenta la quinta generazione, e che ha preso il timone dopo la madre Josetta Saffirio. L’Azienda Agricola è un vero e proprio laboratorio di sostenibilità: dalla riduzione dei prodotti chimici usati nei vigneti a prototipi di trattori più leggeri per rispettare la terra, dalla corretta gestione dei rifiuti speciali a un impianto fotovoltaico che produce il doppio dell’energia necessaria alla cantina. Anche il prodotto finale della cantina è concepito nel segno della sostenibilità, con etichette certificate, vetro più leggero (riciclato al 90%), tappi più corti e meno cartone. Una scelta che si traduce in un risparmio per l’ambiente e per il consumatore.
Anche in Italia sta crescendo l’attenzione nei confronti delle innovazioni nel settore dei pagamenti e c’è maggiore consapevolezza rispetto alle opportunità che possono offrire i pagamenti digitali in termini di crescita
Marc-Alexander Christ, Co-Founder di SumUp
Il turismo nella Langhe: tra innovazione e tradizione
“Il turismo vitivinicolo è un trend in crescita: i turisti – sia italiani che stranieri – raggiungono queste zone grazie ad un ‘sistema Langhe’ in grado di attrarre in tutte le stagioni. Naturalmente il picco si ha in estate, per il clima favorevole, e in autunno per la tradizionale vendemmia e per la fiera del Tartufo di Alba”, sottolinea Marina Gaveglio, Responsabile Monforte Tourist Office. “Come ufficio del Turismo, l’accoglienza è la nostra specialità e lo vogliamo mettere in evidenza anche proponendo tra i vigneti, sui colli più sperduti o nei contesti più artigianali, un sistema di pagamento con carta, con cui specialmente gli stranieri sono più abituati a pagare. I turisti si aspettano di poter pagare ovunque con la moneta elettronica: soluzioni come i dispositivi di SumUp ci permettono di essere all’avanguardia e di incentivare il flusso turistico e gli acquisti. In questo senso, sicuramente il plauso va a tutti gli artigiani e alle aziende agricole locali che riescono a coniugare tradizione ed innovazione senza intaccare il fascino millenario delle Langhe”.
In questo contesto, la scelta di introdurre i pagamenti digitali si inserisce non soltanto come soluzione per rendere più semplici e veloci le transazioni, ma anche per il suo minore impatto ambientale: le transazioni in contanti sarebbero più inquinanti delle transazioni con carta di debito, secondo due studi olandesi commissionati dalla De Nederlandsche Bank ed analizzati per SumUp da Rete Clima. Per quanto riguarda il pagamento in contanti, l’impatto ambientale di ogni transazione è infatti pari a 4,6 g di CO2 equivalenti (CO2e), mentre quello di ciascuna transazione con carta di debito è di 3,78 grammi di CO2e.
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