Sono arrivati in Italia i succhi d’uva varietali di Alain Milliat

I bartender italiani e non solo, conoscono già il nome di Alain Milliat e la sua amorevole dedizione per i frutteti dell’azienda agricola di famiglia a Orliéna, tra Lyon e Vienne, sulle colline lionesi. L’hanno scoperto con l’originale gamma di succhi e nettari a suo marchio, non semplici bevande alla frutta, ma succhi da degustazione o da mixare in cocktail di tendenza.

Collezione di 5 succhi d’uva

La strada visionaria di Alain Milliat non si permette soste e ora può contare su un’altra idea innovativa che va a inserirsi nelle richieste di chi non vuole o non può bere alcol: utilizzare uve da vitigni francesi e spagnoli, destinati solitamente per produrre vini monocultivar, per una nuova Collezione di 5 succhi d’uva. Sauvignon, Chardonnay, Cabernet in Rosé, Merlot e Syrah, le denominazioni riportate sulle etichette che si inseriscono a buon merito nel mercato dei luxury brand dell’ho.re.ca.

La lavorazione del prodotto avviene a seguito di una raccolta precoce delle uve che favorisce il giusto equilibrio di acidi e zuccheri determinandone una freschezza che lo caratterizza. Le uve sono spremute da una pressa da vino e quindi il succo è raccolto e imbottigliato prima che inizi l’abituale fermentazione che porterebbe alla trasformazione in vino.

I nuovi succhi d’uva varietali sono in vendita alla Rinascente e presenti in carta nei sei locali italiani di Macha Cafè dove hanno ritrovato la specularità del valore di naturalità legato ai prodotti, coniugato all’elevato controllo di selezione e qualità. Il nuovo Macha Cafè milanese di via Savona, con il suo contesto ispirato al greenlife oltre che di chiaro mood nipponico, è il luogo scelto dal managerexport dell’azienda francese per il lancio della newcollection: in ogni momento della giornata, (colazione, brunch, aperitivo, tea time, dopocena) i “Jus Raisin”, 100% succo d’uva, senza zuccheri aggiunti né solfiti, serviti rigorosamente a 8 gradi in calici da vino, saranno perfetti in abbinamenti sia al dolce sia al salato.

di Loredana Fumagalli