Nasce Slow Food Coffee Coalition, la rete mondiale che riunisce la filiera del caffè
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 23/04/2021
Unire tutti i protagonisti della filiera del caffè, per spostare l’attenzione dalla singola tazzina al territorio dove nascono i chicchi di caffè: è l’obiettivo della neonata Slow Food Coffee Coalition, rete mondiale nata su iniziativa di Slow Food e del Gruppo Lavazza, la cui collaborazione è iniziata negli anni’90.
Aperta a produttori, torrefattori, distributori e consumatori, uniti dall’amore per un caffè buono, pulito e giusto per tutti, la rete ha come pilastro la collaborazione, per migliorare la relazione tra agricoltori – il primo anello della catena e il più fragile – e consumatori.
Il manifesto del caffè buono e giusto
Quante volte andiamo al bar, prendiamo un caffè e lo beviamo al volo, senza chiederci cosa c’è dietro quel buonissimo liquido scuro?
Il primo passo, spiega Carlo petrini, presidente di Slow Food, è proprio “creare consapevolezza e generare sapere condiviso: affrontiamo le sfide future con strumenti come alleanze, unioni e collaborazione”.
Ecco perché Slow Food Coffee Coalition si è dotata di un Manifesto in 10 punti a supporto della tutela dell’ambiente, della sicurezza alimentare e della salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo: il documento propone la trasparenza e la tracciabilità, in modo che i consumatori sappiano esattamente da chi e dove è stato prodotto il caffè che stanno bevendo e agli agricoltori sia data la giusta importanza. E promuove attività di formazione, dialogo, chiede ai traders di garantire il giusto prezzo agli agricoltori e mantenere la tracciabilità, ai torrefattori propone di scrivere in etichetta l’origine del caffè, ai baristi di raccontare le storie che ci sono dietro e ai consumatori di informarsi, sempre.
Si tratta quindi di un modello che scardina quello tradizionale: “Nel concetto della Slow Food Coffee Coalition – sottolinea Giuseppe Lavazza, vicepresidente di Lavazza Group – ci sono assunzione di responsabilità e creazione di valore lungo la supply chain, un modello sfidante e innovativo a cui tutti gli attori del mondo del caffè sono chiamati a prendere parte”.
La mano è tesa a tutto il mondo del caffè: agricoltori, traders, torrefattori, baristi, ristoratori, esperti di settore, istituzioni pubbliche, grandi aziende, appassionati e semplici bevitori di caffè, animati dalla curiosità e dalla voglia di sapere qualcosa di più. “Solo attraverso un tavolo di dialogo aperto e collaborativo possiamo cambiare il sistema e migliorare la filiera della produzione del caffè, aumentare la consapevolezza di chi lo produce, di chi lo distribuisce e di chi lo consuma”, commenta Emanuele Dughera, coordinatore della Slow Food Coffee Coalition.
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