In viaggio nel passato: Siena e l’antico Mercato nel Campo
di Ines Roscio Pavia
Ultima Modifica: 23/01/2019
Alcuni anni fa, nel fervore della mia precedente attività, ho avuto l’opportunità di frequentare colleghi americani e scambiare con loro idee sulla nostra Italia. Una frase che mi aveva particolarmente colpito era stata “finalmente sono riuscito a capire le vostre vecchie pietre”.
Me la disse un importante e distinto signore proveniente dall’Illinois, Charles, in occasione di una serata di addio, in quanto lui sarebbe rientrato negli States. Questa frase mi è rimasta nel cuore e mi ha permesso di aprire uno spiraglio su come, al di là dell’oceano, può essere interpretato il nostro passato da un popolo relativamente giovane, abituato alla modernità ed alla vastità del proprio paese
Al principio, mi ha spiegato Charles, si era sentito rinchiuso nei nostri parametri, ma poi mese dopo mese è riuscito a percepire l’importanza della storia, delle tradizioni, del passato; i doni che le nostre antiche origini ci hanno fatto nel senso del culto della bellezza, dell’affinamento del nostro ingegno, dello sviluppo della nostra creatività. A questo punto, mi ha spiegato Charles è riuscito a capire “le nostre vecchie pietre”.
Il mercato del Campo
Questa volta, le “antiche pietre” mi portano a Siena, per ricordare il Mercato nel Campo che dal 1309 per secoli ha vissuto la sua quotidianità. Il Campo, la piazza di Siena, è sempre stato un luogo di rappresentanza del potere pubblico. Il mercato dapprincipio fu costruito su un terrazzamento verso valle dove, in seguito sorse il Palazzo dei Signori. All’epoca il mercato era adibito alla vendita di bestiame. In seguito gli vennero affiancati banchi di vario genere. Si teneva una volta la settimana, di sabato.
Il mercato allora non era solo traffico di prodotti e approvvigionamenti, ma permetteva incontri di scambio per apprendere gli avvenimenti locali e dei dintorni, le novità, previsioni di future politiche e commerci, il tutto arricchito sicuramente da annunci e pettegolezzi, paragonabile alle notizie di un attuale settimanale.
Il Mercato nel Campo oggi
Da alcuni anni all’inizio di dicembre è tornato il rito del Mercato nel Campo, un tuffo fra storia e tradizione che presenta, nella piazza di Siena, le sue eccellenze gastronomiche. Proprio in questa magnifica cornice è rievocato il mercato medievale attraverso l’esposizione di circa 140 banchi (rigorosamente in legno con copertura di telo bianco), che promuovono i migliori prodotti tradizionali senesi, tipicità italiane ed Europee, disposti seguendo le indicazioni dettate dalle autorità comunali nel 1309 espresse nel “Costituto” senese di allora.
I Magazzini del Sale ospitano un percorso dedicato al settore vitivinicolo, che si sviluppa tra degustazione e vendita. Sono ben nove i vini senesi che possono vantare la DPCG: Brunello di Montalcino, Chianti, Chianti Classico, Chianti Colli Senesi, Chianti Superiore, Vernaccia San Gimignano, Vernaccia San Gimignano riserva, Vino Nobile Montepulciano, Vino Nobile Montepulciano riserva, ai quali dobbiamo aggiungere un grande numero di etichette DOC. Da queste parti esiste un detto che recita: “Un pranzo senza vino è come una giornata senza sole”.
L’ultima edizione della manifestazione, svoltasi con grande successo nello scorso dicembre, si è ispirata al tema di Expo 2015 “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
La gastronomia senese si differenzia da quella toscana per un più abbondante uso di aglio e di erbe aromatiche. Per i senesi le tradizioni della loro città sono dei valori da conservare e rispettare.
L’ingrediente più usato in cucina è sicuramente l’olio: crudo sul pane, sulle zuppe, sulle verdure, in qualsiasi occasione è il benvenuto. Le olive sono raccolte a maturazione non troppo avanzata, la spremitura avviene “a freddo” nello stesso giorno della raccolta. Infine l’olio viene posto in grossi ziri di terracotta, mantenuto a temperatura costante e in penombra. Il premio di tanta fatica è un olio trasparente dal colore e sapore inconfondibili.
Cosa gustare a Siena
Ragù bianco di cinta senese
Un sapore tipico della Toscana, il ragù bianco di cinta senese, perfetto per valorizzare questo tipo di carne. Da abbinare a un formato di pasta poroso e godereccio, magari dello stesso territorio, come i pici senesi
Ingredienti
- 800 gr macinato di Cinta Senese
- 2 carote
- 250 gr brodo
- 2 coste sedano
- 2 carote
- 1 spicchio aglio
- 1 bicchiere vino bianco
- qb sale fino
- 1 foglia alloro
- 2 bacche ginepro
- qb pepe nero
- qb olio extravergine d'oliva
Istruzioni
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Tritare le verdure e far rosolare qualche minuto in una padella con dell'olio d'oliva.
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Aggiungere la carne macinata di Cinta Senese e far rosolare per circa cinque minuti o finché non comincia a dorare. Non superare gli 8 minuti.
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Sfumare con vino bianco e lasciar evaporare
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Aggiungere le bacche di ginepro e l'alloro.
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Aggiungere il brodo e far cuocere a fuoco dolce per circa un'ora finché non si sarà asciugato. Se si asciuga troppo, aggiungere altro brodo.
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Quando il ragù di Cinta Senese è quasi pronto, portare a bollore una pentola con abbondante acqua salata e lessare la pasta. Cuocere la pasta al dente e versarla nel tegame con il ragù. Far saltare qualche minuto insieme al condimento, mescolare il tutto, aggiungere pepe appena macinato e servire ben caldo in tavola.
Note
Credits photo: Stefano Cannas VIA Flickr
Arista di Cinta Senese al Forno
Un'idea per cucinare la Cinta Senese al forno, con pochissimi ingredienti e ancora meno passaggi. Il potere della semplicità per valorizzare un prodotto tipico toscano che non necessita di orpelli per essere assaporato al meglio. L'arrosto al centro dovrà restare un po' rosa, non cotto troppo, proprio per valorizzare la materia prima con cui è preparato.
Ingredienti
- 250 gr arista di Cinta Senese
- 2-3 cucchiai olio extravergine d'Oliva toscano
- qb rosmarino o altri aromi a piacere
- 500 ml brodo vegetale
- 2 spicchi aglio
- qb sale
Istruzioni
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Posizionare l'arista di Cinta Senese in una teglia da forno foderata da carta da forno, con olio d'oliva, gli aromi freschi e l'aglio pelato
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Infornare in forno già caldo a 220 gradi per circa 20-25 minuti. L'interno deve restare leggermente rosa
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Bagnare ogni tanto, se si asciuga troppo, con del brodo vegetale
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Una volta cotto, togliere l'arrosto dal forno, tagliarlo a fette e mettere da parte. Spostare il sugo di cottura su una padella a fuoco vivo e lasciare ridurre e addensare leggermente
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Aggiungere in padella le fette di arista arrosto per insaporirle un paio di minuti.
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Servire su un piatto guarnendo con il sugo di cottura. Abbinare a verdura fresca di stagione o patate arrosto. E del vino rosso toscano.
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