S. Vito Lo Capo: 10 paesi in gara al 17^ Cous Cous Fest per la prima volta sarà presente la Libia
di Informacibo
Ultima Modifica: 29/08/2014
San Vito Lo Capo (Trapani). Una festa di sapori e civiltà che celebra il cous cous come piatto della pace, comune a tantissime culture, capace di fare incontrare a San Vito Lo Capo, nella Sicilia nord occidentale, dieci paesi diversi all’insegna dell’integrazione e dello scambio.
E’ la magia del Cous Cous Fest, il Festival internazionale dell’integrazione culturale, alla 17esima edizione, che si svolgerà dal 23 al 28 settembre 2014 a San Vito Lo Capo (Trapani). L’evento promuove un confronto tra paesi dell’area euro-mediterranea e non solo, prendendo spunto dal cous cous, piatto “giramondo” simbolo di meticciato e contaminazione.
Il Cous Cous Fest è organizzato dal Comune di San Vito Lo Capo in collaborazione con l’agenzia di comunicazione Feedback ed è finanziato dai main sponsor Bia Italia Spa, leader in Italia nella produzione di cous cous convenzionale e biologico certificato, Electrolux Professional, uno dei leader mondiali nella produzione e distribuzione di soluzioni professionali destinate al settore della ristorazione e dall'official sponsor Unicredit, gruppo finanziario europeo leader nei servizi bancari.
Aspettando il Cous Cous Fest
Tra le novità la scuola di cucina del cous cous
Anche quest'anno il Cous Cous Fest comincia in anticipo! Sabato 20 e domenica 21 settembre San Vito Lo Capo ospiterà "Aspettando il Cous Cous Fest". Due giorni di festa per i più impazienti durante i quali assaggiare una selezione di ricette di cous cous, fare shopping all'expo village nelle strade del centro storico e ballare sotto le stelle. A Piazza Marinella sarà possibile assaggiare le specialità a base di pesce e di capone fritti nella caratteristica padella gigante a cura dei pescatori di San Vito Lo Capo. Tra le novità la “Scuola di cous cous”, lezioni di cucina condotte da chef sanvitesi che insegneranno tutte le fasi di preparazione di una ricetta di cous cous: dall’incocciata al condimento sia per il cous cous tradizionale che per quello precotto.
L’evento
Protagonista indiscusso dell’evento è il cous cous, piatto ricco di storia ed elemento di sintesi tra culture, simbolo di apertura, meticciato e contaminazione. Una gara gastronomica tra chef di nove paesi, momenti di approfondimento dedicati ai cous cous del mondo, incontri culturali e sfide di cucina. E, come ogni anno, non mancheranno momenti di puro divertimento, con spettacoli di grandi artisti e concerti che, sempre nel segno della multiculturalità, animeranno le serate dell’evento. Il tutto nella splendida cornice di questa cittadina che con il suo clima caldo, il suo mare cristallino e la bellezza delle sue spiagge è la location ideale per prolungare un altro po’ il piacevole relax delle vacanze estive.
La gara internazionale di cous cous: per la prima volta 10 paesi a confronto
New entry la Libia
La gara gastronomica internazionale, cuore della rassegna, è la sua anima più allegra e colorata. Nelle cucine di San Vito Lo Capo si incrociano lingue, culture e religioni diverse all’insegna della multiculturalità e dell’integrazione culturale attraverso il cibo. Quest’anno saranno 10 i paesi che si confronteranno in gara a presentando ricette a base di cous cous. Per la prima volta nella storia della manifestazione in gara ci sarà la Libia con gli chef Khairi Muftah Kharaz e Moftah Alkharaz. Una giuria tecnica insieme ad una giuria popolare valuterà i piatti in gara attribuendo due premi dedicati. La giuria tecnica, formata da giornalisti, chef ed esperti, è presieduta da Paolo Marchi, ideatore e curatore di Identità golose, il primo congresso italiano di cucina d’autore. Tra i “tecnici” Roberto Perrone del Corriere della sera, Fausto Arrighi, direttore per 35 anni della Guida Michelin, Giancarlo Morelli, chef stellato nel suo ruolo di consulente del Pomiroeu Marrakech e Chiara Maci blogger e volto di diversi programmi televisivi.
Della giuria popolare fanno parte quasi cento visitatori della rassegna che hanno la possibilità di assaggiare le ricette e votare il proprio preferito. In gara per l’Italia lo chef sanvitese Peppe Salmeri e Andrea Provenzani, del ristorante “Il Liberty” di Milano, selezionato durante il Cous Cous Fest Preview, le selezioni nazionali che si sono svolte a giugno.
A condurre le manche di gara ci saranno l’attore e chef italo americano Andy Luotto e la showgirl siciliana Eliana Chiavetta.
Il villaggio gastronomico
Trenta ricette di cous cous in degustazione e il pesce fritto nella maxi padella
Non solo cous cous quest’anno al villaggio gastronomico. Si arricchisce con il pesce infatti il menu dedicato ai visitatori della manifestazione. Tra le novità di quest’anno, infatti, l’apertura di un nuovo punto di degustazione, la Casa dei pescatori di San Vito lo Capo, a piazza Marinella, dove sarà servito il pesce fritto nella maxi padella di 5 metri di diametro, abbinato ad un dolce ed un bicchiere di vino siciliano.
Il cous cous, vero protagonista della rassegna, sarà disponibile nelle tradizionali “Case del cous cous” che metteranno a disposizione oltre 30 ricette di cous cous, tra le versioni più stravaganti e i sapori della tradizione, a base di semola fornita da Bia Spa.
Al villaggio gastronomico, aperto dalle 12 alle 24, anche i dolci più golosi della tradizione siciliana, abbinati ad etichette selezionate. Alla "Casa del cous cous dal mondo" si possono assaggiare le varianti internazionali di cous cous, a quella del Mediterraneo i piatti ispirati ai sapori del Mare Nostrum, alla "Casa del cous cous di San Vito Lo Capo" le ricette del territorio, mentre ad Al Waha, i profumi e i sapori del cous cous sono serviti in riva al mare, premiato anche quest'anno con le "5 Vele" di Legambiente e Touring Club Italiano.
Il biglietto per le degustazioni costa 10 euro e prevede un piatto di cous cous o di pesce fritto, un dolce siciliano e un bicchiere di vino.
L’expo village
All’expo village, dalle 12 alle 24, è possibile immergersi in un coloratissimo mercato, un vero e proprio suq, alla scoperta dell’artigianato e dei manufatti tipici dei paesi in gara e siciliani in particolare.
Cous Cous Lab, gli chef sul palco
Il programma del Cous Cous Lab è dedicato al pubblico che ha la possibilità di assistere dal vivo alla preparazione, e poi assaggiare, le migliori ricette di cous cous. Le Electrolux Experience, firmate da Electrolux Professional, main sponsor della rassegna, sono il palcoscenico per grandi chef italiani che propongono le loro creazioni.
Chiara Maci condurrà gli appuntamenti con gli chef stellati, protagonisti di live cooking in programma ogni giorno: tra gli ospiti gli chef Filippo La Mantia, Norbert Niederkofler, Claudio Sadler e Giancarlo Morelli, Stefano Cerveni.
Tra gli appuntamenti anche quelli con i "Sapori e dintorni di Conad" e con i “Bia for Kids”, in cui i protagonisti sono i bambini che potranno cimentarsi nella preparazione di una semplice e golosa ricetta di cous cous.
Bia Chef Moi, dalla cucina di casa a San Vito Lo Capo
Il Cous Cous Fest sarà anche il palcoscenico di Bia Chef Moi, il concorso di cucina alla terza edizione riservato a cuochi dilettanti promosso da Bia Spa, leader in Italia nella produzione di cous cous convenzionale e biologico certificato. I tre finalisti della competizione, Fabrizio Ciuffi, Paola Giacomelli e Davide Vigneti, scelti tra 130 appassionati di cucina che hanno inviato da tutta Italia la propria ricetta di cous cous, si sfideranno a San Vito Lo Capo per vincere il titolo “Bia Chef Moi”.
Café le cous cous
Sul palco la gastromania e il drammatico tema dell’immigrazione
Prima di lasciare spazio alla musica, mercoledì e giovedì sera sul palco in piazza Santuario arrivano gli ospiti di Café le cous cous, il talk show del Fest. Mercoledì 24 settembre si discuterà di “gastromania”, di come il cibo ha invaso le nostre vite, mentre giovedì 25 settembre si parlerà di immigrazione, con interventi ed ospiti istituzionali.
Cous Cous Live Show
La sera esplode la musica a San Vito Lo Capo. Ogni sera un artista, un concerto, uno spettacolo diverso.
I numeri dell’edizione 2013
300 mila visitatori
40 mila ticket di degustazione
10 i giornalisti presenti in giuria
70 giornalisti accreditati provenienti anche da Francia e Inghilterra
9 mila litri di vino
4 tonnellate di semola di grano duro
40 mila porzioni di dolce siciliano tra cassatelle, cannoli e sfince
1.000 litri di olio extravergine d’oliva
80 stand
Nove paesi partecipanti da 3 continenti
Il cous cous
Il cous cous, piatto giramondo, unisce in sé il globale e il locale. Ovunque sia approdato, in giro per il mondo, il piatto ha sposato le caratteristiche del territorio, legandosi profondamente alle tradizioni, religiose e conviviali dei popoli e diventando, volta per volta, maftoul, kseksou, cuscus, cascasa, sekso, kskso, kuskus, kuski, burgul o tabouleh.
Questa tradizionale pietanza a base di semola di grano, cotta a vapore, servita con un bouillon aromatico arricchito del sapore delle verdure di stagione, legumi, aromi e spezie, carne o pesce, rappresenta da sempre il piatto simbolo della cucina maghrebina, specie nei giorni di festa. Il cous cous, nonostante l'eterogeneità delle tradizioni, conserva una natura conviviale: un unico piatto rotondo dal quale tutti possono attingere semplicemente con le mani dopo il rituale Bismallah ("in nome di Dio"), o, al massimo, con pane lievitato prendendo un pezzo di carne o di verdure e formando una pallina con la semola. Il Corano, a tal riguardo, dispone addirittura che il cous cous vada mangiato con le sole tre dita della mano destra, per distinguersi dal diavolo che mangia con uno, dal Profeta con due e dall'ingordo che ne usa cinque. Il termine cous cous indica sia la "semola" che il piatto completo, nella sua terra d'origine, dal Marocco alla Libia. Questa semola si presta a una varietà infinita di piatti: da quello più semplice con lo smen, un burro "fermentato" e un bicchiere di latte cagliato, ai ricchissimi cous cous delle feste di matrimonio e di ricevimento. Si tratta di una specialità presente in innumerevoli versioni regionali e stagionali dal Marocco alla Libia, dall’Algeria alla Tunisia. Ma superato l'Egitto, se ci spostiamo nel Mediterraneo verso il Medio Oriente o nell'area turco balcanica, i chicchi di semola assumono altre forme e denominazioni e sono spesso sottoposti ad un diverso procedimento di lavorazione e cottura. Un piatto locale, dunque, il cous cous, ma al tempo stesso globale: non partecipa all’omologazione del gusto ma si esprime in tante e diverse contaminazioni territoriali.
Infoline: Ufficio turistico di San Vito lo Capo, tel. 0923 974300
Maggiori informazioni sul sito www.couscousfest.it
Facebook: https://www.facebook.com/CousCousFest
Twitter: https://twitter.com/Cous_Cous_Fest
Cous cous integrale, verdure croccanti, sardine all'olio extra vergine di oliva e ginger
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