Rosy Campione: un destino segnato già nel suo nome - InformaCibo

Rosy Campione: un destino segnato già nel suo nome

di Informacibo

Ultima Modifica: 06/02/2015

Una intervista a cura di Giuliano Belloni

Domanda: Parlaci della tua vita
Risposta: Sono nata a Conversano, in provincia di Bari. All'età di sette anni i miei genitori si sono trasferiti a Peschiera Borromeo, in provincia di Milano. Ho il diploma di Istituto alberghiero e già all'età di 16 anni ero dietro ad un bancone a preparare cocktail e caffè. Sono diventata mamma a 24 anni e mi sono ritrasferita a Conversano. Ma dopo 9 anni di nuovo mi sono riportata a Milano perchè avevo voglia di fare qualcosa di importante. Ho iniziato a lavorare e ho cominciato a intagliare frutta e verdura perchè affascianta da questa arte.
Ho incominciato a incidere angurie, mele, ravanelli, catote, patate ma intanto prendevo parte a corsi di perfezionamento.

– Chi sono i tuoi maestri e i tuoi riferimenti?

Questa dell'incisione è proprio una vera arte. L'arte dell'intaglio di frutta e verdura è considerata uno dei dieci più antichi mestieri in Thailandia. Per molti anni questa arte veniva praticata solo nella corte del re. Poi nel 1939 questa materia fu introdotta nelle scuole e per questo motivo è divenuta usuale e di dominio pubblico.
Dall'inizio la mia curiosità mi ha spinto ad ammirare i capolavori dei più grandi maestri italiani che si ispiravano all'intaglio thailandese. Ma ora cerco di avere anche altri riferimenti che possano far maturare la mia arte.

-Quindi mi dici che intagliare è un'arte. Parlami allora della sua poetica e che relazione ha con il tuo intimo.

L'intaglio ha trovato la mia dimensione intima. Intagliare è la mia espressione di essere. Ma questa scelta è arrivata per caso. Ma io la cercavo da sempre. Ora mi resta facile esprimere una emozione con lo stiletto.
Sin da bambina avevo voglia di esprimermi. Per cui ho frequentato corsi di pittura, di plastilina. Ho avuto anche qualche piccola parte teatrale che ha affinato il mio gusto. Per me quindi la poeticità o la poesia si trova in tutte le cose che facciamo. Poesia è un caffè, un disegno, un piatto, un disegno dentro il cappuccino.
L'arte dell'intarsio ti fa provare emozioni forti. Tutte belle da vivere.

-Possiamo definire la tua arte una scultura?

Non lo so se è scultura. Ma ora che sto imparando a perfezionarmi nell'intaglio su frutta e verdura noto che non c'è una sostanziale differenza nella motivazione, nell'approccio e nella definizione finale. Non escludo che col tempo possa fare anche animali e visi umani.

-Nella tua arte quanto importante sono i sensi?

Nel mondo della ristorazione i cinque sensi sono importanti. Ma nell'arte dell'intaglio è importante il tatto.E quindi è necessario un giusto equilibrio tra il frutto e la persona. La mano è una appendice dell'anima e trasmette i comandi e le sue emozioni.
Ciò che mi affascina sono le sfumature che si vanno a creare. Quando vado a intagliare cerco di far prevalere tra un taglio e l'altro l'anima e il cuore del prodotto.
Un'anguria intagliata è spettacolare. Secondo me il frutto più bello perchè ha il verde, il bianco e il rosso della polpa che creano armonie ed emozioni.

-Cosa è per te la " bellezza"?

Siamo sopraffatti da una banalità disarmante. Siamo abituati poco al bello e alla ricerca del bello. L' arte quindi non è altro che la ricerca del bello. Di qualcosa che spezza la monotonia, frena la frenesia quotidiana, rompe le catene di ciò che è diventato abituale. Arte è emozione. Sentire e produrre emozioni.
La bellezza non ha una identità specifica. Ritengo che è bello ciò che mi fa sentire bene.

Cosa è per te la materia informe?

Alla nascita siamo tutti informi. Ma mano che andiamo avanti scolpiamo a colpi di martello, stiletto e carezze la nostra identità.
Ma ora sto vivendo una sorta di contrappasso dantesco. Sono le figure che intaglio che alla fine vogliono la mia anima. Io ne dò un poco ad ognuna di loro perchè vivano di una loro vita. Ed abbiano anche esse un cuore che batte.
 

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L'Autore

Capo Redattore