Riso italiano: 168 anni e un pò li dimostra
Su “Scientific Reports” lo studio sulla sua biodiversità dal 1850 ad oggi, condotto dal Crea, in collaborazione con l’Università di Milano: il testo integrale della ricerca
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 07/11/2018
Il riso è una bandiera della nostra tradizione gastronomica e agricola. Il panorama delle varietà di riso italiano è una fonte inestimabile di geni che, per essere sfruttato a dovere, deve innanzitutto essere studiato in modo approfondito.
Questo perché i geni, interagendo con l’ambiente, sono in grado di determinare l’eccezionale variabilità di forme del chicco (molto affusolato, affusolato, semi-affusolato, semi-arrotondato, arrotondato), delle pigmentazioni (nero, viola, bruno, arancione, bronzo) e degli aromi, insieme a tutte quelle altre caratteristiche morfologiche, strutturali e fisiologiche, che, nel loro insieme, costituiscono il fenotipo (ossia l’espressione dei geni) di un organismo vivente.
Proprio una conoscenza completa della diversità fenotipica disponibile che completi le precedenti descrizioni genetiche è l’obiettivo dello studio pubblicato dal CREA, in collaborazione con l’Università di Milano, sulla prestigiosa rivista internazionale Scientific Reports.
La descrizione di 351 varietà di riso italiano, costituite dal 1850 a oggi
Lo studio condotto presso il Laboratorio di Vercelli del Centro di Ricerca CREA Difesa e Certificazione, di concerto con Crea Agricoltura ed Ambiente, presenta la descrizione di 351 varietà di riso italiano, costituite dal 1850 a oggi e conservate nella banca del germoplasma del CREA, con particolare attenzione dedicata all’evoluzione temporale e all’integrazione con gli studi molecolari disponibili in letteratura scientifica.
Le varietà sono state analizzate per sette caratteristiche morfologiche di primaria importanza agronomica e di cui è stata riscontrata una considerevole variabilità, con chiare tendenze evolutive verso taglia ridotta, precocità e preferenza di cariossidi, cioè chicchi, adatte alla vendita sui mercati internazionali.
Negli ultimi 20 anni si è ridotto notevolmente la variabilità fenotipica
Risultati precedenti che indicavano il mantenimento della diversità genetica nelle varietà di riso Italiano non sono stati confermati, in quanto negli ultimi 20 anni si è assistito a una notevole riduzione della variabilità fenotipica, che è oggi al minimo storico per tutte le caratteristiche considerate.
Lo studio fornisce una serie di informazioni quantitative e spendibili a supporto di nuovi programmi di miglioramento genetico ed inoltre costituisce la base per sviluppare modelli previsionali eco-fisiologici, utilizzabili per sviluppare strategie di adattamento della risicoltura italiana ai cambiamenti climatici.
Ecco l’articolo originale apparso su “Scientific Reports” QUI
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