Ricchezza di un territorio in bottiglia con i vini classici Lorenzo Zanetta - InformaCibo

Ricchezza di un territorio in bottiglia con i vini classici Lorenzo Zanetta

di Informacibo

Ultima Modifica: 18/02/2014

di Mariella Belloni – La fotogallery è a cura di Giulio Ziletti

L’ Alto Piemonte, terra di blasonati vini rossi e bianchi, è una zona geologicamente molto diversificata, come dimostra la gamma di colori della terra e della roccia. Morene, sabbie e porfidi, con i terreni acidi e ricchi di magnesio, ferro e potassio, conferiscono ai vini strutture complesse e molto minerali. E’ una terra privilegiata, dalla quale l’abilità e la passione dell’uomo, nel tempo, hanno saputo ricavare eccellenti risultati e nobili vini di grande tradizione storica.
 
I vini classici piemontesi Lorenzo Zanetta provengono dai vigneti posti nelle migliori zone dell’immenso comprensorio vitivinicolo piemontese. Fedele all’impegno per l’alta qualità e per la valorizzazione della territorialità piemontese, la Lorenzo Zanetta seleziona e produce le migliori varietà vinicole di questi prestigiosi territori, salvaguardandone la tipicità ed esaltandone il carattere distintivo.
 
L’azienda Zanetta, per festeggiare i suoi primi vent’anni a Sizzano, ha promosso un press tour dedicato alla stampa di settore per offrire loro la possibilità di apprezzare la qualità produttiva del Piemonte, dando ampia risonanza a questo territorio vitivinicolo in parte ancora da scoprire.
Davvero una giornata interessante lo scorso 1 febbraio per chi ha avuto la fortuna di partecipare al press tour ideato e organizzato con la competenza e la simpatia che da sempre distinguono il bravissimo Jacopo Fontaneto, giornalista e critico enogastronomico, in collaborazione con la scrivente.
 
La giornata è iniziata con la visita ai Musei del Duomo, aperti eccezionalmente per l’occasione, al Chiostro della Canonica, al Battistero, la Cattedrale, in centro città, che per i novaresi rappresenta il Duomo di Novara e merita una visita per la sua maestosità.                                 
 
Dopo aver contemplato questa magnifica opera, si è potuta gustare l’ottima torta di Santa Maria, di origini medievali, realizzata con alimenti poveri, i più comuni, come la farina, le uova, il latte, lo zucchero e la frutta di stagione, in particolare le albicocche, accompagnata da una gustosa tisana al melograno e da un aromatico pomme brulèe. Questo semplice ed originale dolce, prodotto fino dal sec XII, prima come omaggio feudale delle famiglie religiose della città e del contado ai Canonici di Santa Maria e poi come dono dei Canonici ai fedeli, ha trovato ora una sua prestigiosa collocazione fra i prodotti tipici del territorio novarese.
 
Per i novaresi, ma anche per i turisti, è inevitabile una sosta ristoratrice all’Art Cafè che si trova nelle vicinanze della Cattedrale, gestito dalla famiglia Boiani e molto rinomato per il Caffè schiumato freddo, un piacere tutto da gustare!
La giornata è proseguita con la visita della cantina Lorenzo Zanetta a Sizzano, provincia di Novara. L’azienda sulle moreniche colline novaresi, vanta solide radici nel passato ma è  moderna e in continua evoluzione proiettata verso nuovi e ambiziosi traguardi di qualità.
Ubicata in un territorio unico, tra il fiume Sesia, alle spalle del Monte Risa, zona di produzione del vitigno Nebbiolo “interpretato” da Zanetta , in ogni forma possibile – ha affermato Sergio Zanetta -, dalle bollicine rosè al rosato Nebbiolo, giovane e fresco d’annata, senza trascurare i grandi Nebbioli invecchiati come il Ghemme, il Gattinara Docg e il Nebbiolo chinato. La Vespolina e la Croatina sono i vitigni tipici della zona da cui si ottengono vini giovani, caratterizzati dal colore rosso intenso e dal sapore asciutto e sapido.
Ghemme, da vitigni Nebbiolo 80% Bonarda e 20% Vespolina e Sizzano, da vitigni Nebbiolo 60% – Bonarda 20% e Vespolina 20%, sono vini nobili dal sapore pieno, robusto ed aromatico, dal profumo spiccato, adatti ad un lungo invecchiamento, abbinabili a carni rosse, arrosti e carni alla griglia.
 
Aperitivo d’obbligo in cantina per degustare un fragrante spumante rosè, rigorosamente da uve nebbiolo (uno charmat lungo, che si forma in 10 mesi di autoclave). Fa parte della linea di maggior prestigio, la Monsecco.  Come pure del resto i migliori Ghemme Docg e i Sizzano Doc.
Ottimo pranzo, un vero trionfo di sapori nostrani attraverso ingredienti essenziali quali la creatività, la qualità, lo stile, la semplicità, oltre alla ricerca di materie prime che s’identificano con il territorio e ne raccontano la storia. Ed infine, ragione principale della nostra visita, si è svolta una interessante degustazione “verticale” dei vini proposti dall’azienda Zanetta, in una piacevole atmosfera accogliente e conviviale presso il Parco Le Cicogne, a Barengo, con una selezione speciale delle migliori annate dal 1998 al 2006 per il Ghemme e dal 2003 al 2009 per il Sizzano, che ha permesso di constatare quell’eleganza e quella territorialità che tanto ci hanno colpito, e la freschezza mantenuta dei vini più vecchi e le doti di rotondità ed eleganza di tutti questi rossi di razza, nel quadro di una giusta tannicità, che ne consigliano l’abbinamento con piatti come il risotto allo stesso vino Ghemme con pancetta grigliata, il cappello del prete su sformato di polenta o i Gorgonzola, dolce e piccante, di Palzola.
 
Abbiamo così camminato piacevolmente a ritroso fino all’ormai mitico 1998 che sembrava avere una marcia in più, una profondità e una complessità da vino importante.
Il colore, granato intenso con ricordi rubini, al palato si offre quasi morbido, vellutato nel tannino, sapientemente rotondo nel frutto, garbato nella vena sapida, con un grande equilibrio di sensazioni e la notevole persistenza che ci accompagna riproponendo in perfetta fusione frutta e spezie fini. Tra i vini assaggiati, tutti molto interessanti e diversi tra loro, come deve essere quando il vino è autentico e vive di vita propria, mi ha colpito in particolare l’annata 2001. Ancora molto fresca e promettente, la sua buona bevibilità è proprio la testimonianza delle capacità di tenuta.
A garanzia che la qualità di questa azienda, già produttrice di altri rinomati vini come il Boca, il Fara e il Gattinara, è un fatto assodato e rassicurante.
 
Lorenzo Zanetta dove nascono i grandi vini locali
 
L’azienda vinicola Zanetta compie vent’anni a Sizzano, ma la sua storia non è recente, è stata fondata nel 1940 a Borgomanero da Lorenzo Zanetta, nei primi anni ’90 l’azienda guidata da Sergio e Valter Zanetta, rappresentanti della seconda generazione. Situata nel cuore delle terre del Nebbiolo del Nord Piemonte, dove la vite è coltivata fin da epoca romana, ha saputo conciliare le secolari tradizioni di vinificazione con tecnologie enologiche d’avanguardia nel proprio complesso produttivo di 4.000 mq. Modernamente attrezzato. Con i marchi aziendali “Lorenzo Zanetta” e “Monsecco” commercializza i vini locali di propria produzione: Sizzano, Ghemme, Fara, Bica e i vini delle colline novaresi; con l’etichetta “Santo Stefano” e “Del Dosso” selezionati classici vini piemontesi; offre inoltre una discreta scelta di Grappe Monovitigno.
 

 
La conoscenza enologica dei fratelli Zanetta, affiancata alla preziosa collaborazione di qualificati tecnici e tecnologie d’avanguardia come l’impianto di pigiatura altamente meccanizzato che si affianca ad altre tecniche qualitative come imbottigliamento sterile e microfiltrato hanno consentito di ottenere una gamma di vini locali di alta qualità, pluripremiati con oltre cento tra premi e menzioni, come il Ghemme Docg 1996 che non teme rivali, vincitore dell’Oscar della Duja d’Or e due Calici d’Oro vinti nel concorso novarese, con il Ghemme 1994 e con il Fara 2005.
Nel 1994 viene proposto ai fratelli Zanetta l’acquisto della storica azienda Monsecco di Gattinara, un marchio blasonato nell’epoca enologica del Nord Piemonte, essendo l’azienda del 1872.
L’acquisto della “Monsecco”coincide anche con l’acquisizione del vigneto “Zona Pelizzane” di Ghemme, ancor oggi condotto direttamente da Sergio e Valter Zanetta, dal quale si ottiene il miglior Ghemme della casa vinicola.
 
“Dopo qualche tempo lasciamo la cantina ma non il marchio, che attualmente contraddistingue la nostra miglior produzione, con risultati sempre più importanti anche sul mercato statunitense, dove l’espansione negli ultimi anni è continua. In questi ultimi anni, la necessità di uve ci porta a stringere nuovi legami con tanti piccoli produttori: possiamo dire di avere, oggi, la produzione “Colline Novaresi” più ampia in assoluto, anche in termini numerici. L’azienda, inoltre. Seleziona un’ampia e alta gamma di vini piemontesi, così come richiesto dalla nostra clientela”.
 
Oggi l’azienda dispone di tutte le attrezzature all’avanguardia e necessarie alla produzione di vini di alta qualità: il marchio “Lorenzo Zanetta” opera con un controllo analitico interno gestito direttamente: siamo aperti alle innovazioni, alla sperimentazione.
“In cantina, abbiamo “interpretato” il vitigno Nebbiolo in ogni forma possibile: dalle bollicine rosè al rosato di Nebbiolo, al Nebbiolo giovane e fresco d’annata, al Nebbiolo di pronta beva con un invecchiamento di anni, senza ovviamente trascurare – anzi! – i grandi Nebbioli invecchiati come Ghemme e Gattinara Docg. E dulcis in fundo, il Nebbiolo chinato, il miglior “compagno di tavola ” per i dessert a base di cioccolato.
Oggi la gamma dei nostri vini è presente nei migliori ristoranti di Piemonte e Lombardia, un’espansione crescente grazie a qualità e passione che, insieme all’apprezzamento del pubblico e degli addetti ai lavori, ci ripaga con soddisfazioni continue del lavoro svolto finora – ha rimarcato con orgoglio Sergio Zanetta”.
 
Palzola produce il formaggio erborinato per eccellenza, il Gorgonzola Doc
 
La gurgunsola: formaggio erborinato per eccellenza, orgoglio nazionale e icona dei lumard, anche se la produzione si concentra perlopiù in Piemonte, nel novarese a Cavallirio, dove ha sede la storica azienda Palzola, rinomata a livello internazionale, che produce il Gorgonzola Doc in tre varietà, il Gorgonzola dolce, cremoso, a pasta molle e con la classica venatura verde; il Gorgonzola stagionato, con un sapore piccante e deciso, una pasta semidura e le venature di un verde più scuro, quasi tendente al blu; il Palfuoco, l’ultimo nato, al peperoncino piccante. Prodotto ben conosciuto ed apprezzato dai buongustai, può a tutti gli effetti  considerarsi acquisito al patrimonio della tradizione gastronomica novarese.
 
 
Un tour ricco di emozioni che ha reso questa giornata ancor più interessante e piacevole.

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Capo Redattore