Riccardo Monco riceve il premio “Parma città della gastronomia”
Fino a stasera, domenica 3 giugno, Parma dal 2015 Città Creativa Unesco per la Gastronomia, celebra le proprie eccellenze gastronomiche e incontra le altre città Unesco
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 03/06/2018
Riccardo Monco, tre stelle all’Enoteca Pinchiorri di Firenze, come annunciato da InformaCibo, è stato insignito sabato 2 giugno del premio “Parma città della gastronomia”, nell’ambito della prima edizione del City of Gastronomy Festival, a Parma che termina oggi, domenica 3 giugno.
“Il nostro riconoscimento a una persona che per la gastronomia italiana rappresenta tanto, un riferimento per chi lavora nel mondo della gastronomia”, il commento di Cristiano Casa, assessore al Turismo e alle Relazioni internazionali, nel momento del conferimento del Premio alla Creatività a Riccardo Monco, primo Chef del tristellato Enoteca Pinchiorri in via Ghibellina a Firenze.
Classe 1972, dopo la scuola alberghiera lavora nelle cucine di Angelo Paracucchi, Pietro Leeman e Alain Senderens. Nel maggio del 1993 inizia la cooperazione con Italo Bassi all’Enoteca di Giorgio Pinchiorri, formando la coppia dell’alta cucina che ha portato il ristorante nel 2004 a riconquistare le tre Stelle Michelin.
Il Premio a Riccardo Monco – sottolinea Casa nelle motivazioni del Premio – vuole riconoscere la sua capacità di essere riuscito, nel solco di una lunga e gloriosa storia, a innestare precisi stilemi contemporanei che confermano l’Enoteca Pinchiorri ai vertici mondiali. Innovare per sfidare il tempo, contemporaneità e tradizione che si mescolano dando vita a una cucina che raggiunge l’obiettivo di stupire e accogliere. “Parma città creativa” non aggiunge ma ritrova, nella cucina di Monco e dell’Enoteca Pinchiorri, quello che è il fondamento della creatività gastronomica: coraggio, arte, scienza, curiosità, apertura, consapevolezza. E quindi creazione e novità”.
Monco: “essere cuoco non è quello che si vede in tv”
Il lavoro del cuoco oggi è cercato, valorizzato, seguito. La giacca che indosso ogni giorno è ambita. Ma essere cuoco non è quello che si vede in tv: ha radici ben più profonde. Io avevo 13 anni rinunciavo al calcio con gli amici per stare in cucina – ha commentato con grande e apprezzata spontaneità Riccardo Monco –
Creatività è una parola bellissima: sta alla base dello sviluppo di un piatto. Ma anche del lavoro che bisogna fare con la propria squadra. La creatività per me è fatta di tanti ingredienti. Conoscenza, necessità di tanto studio, di viaggi, di esperienza. Bisogna metterla in pratica, insomma cucinare, cucinare e cucinare, perché noi in fondo siamo artigiani. Poi dobbiamo usare la fantasia per cambiare, modificare, mixare, tutto quello abbiamo imparato. Lavoro in Enoteca da 25 anni: questo riconoscimento mi riempie di gioia.
Nel frattempo continua il giro dei sapori tra le Città Creative UNESCO per la Gastronomia ospiti in questi giorni a Parma. Oggi, domenica previste le esibizioni degli chef da Spagna, Brasile e dall’italiana Alba, con Parma nella rosa delle Città Creative UNESCO.
E mentre in Piazza Garibaldi una girandola di chef stellati sforna show cooking ad alto tasso di bontà, in Piazza Ghiaia tanti show cooking con i prodotti di Parma: parmigiano, prosciutto, pomodoro, pasta.
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