Regione Toscana e Procure insieme contro le frodi alimentari
di Informacibo
Ultima Modifica: 29/03/2016
Siena 29 marzo 2016. Prevenire e reprimere le frodi agroalimentari rafforzando le attività di controllo esercitate dei dipartimenti di prevenzione delle Asl e delle Procure.
E’ quanto si propone il protocollo d’intesa firmato nei giorni scorsi a Siena dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dai procuratori della Repubblica delle quattro province che rappresentano l’ambito territoriale di competenza. Si tratta del procuratore generale presso la Corte d’appello di Firenze, Francesco D’Andrea, e dei procuratori della Repubblica di Siena, Salvatore Vitello, di Firenze, Giuseppe Creazzo, di Arezzo, Roberto Rossi e di Grosseto, Raffaella Capasso.
L’azione di rafforzamento si basa sopratutto sul sostegno alle Procure (ma sarà possibile destinare personale anche presso i Tribunali) che verrà assicurato dalla Regione Toscana attraverso la messa a disposizione di una task force composta da 50 addetti, 20 amministrativi provenienti dal Sistema sanitario regionale e 30 giovani selezionati attraverso i bandi del Progetto Giovanisì.
“Il modello di riferimento – spiega il presidente Enrico Rossi – è quello sperimentato con successo con il progetto ‘Prato lavoro sicuro’ che ha permesso di accrescere il carico di lavoro delle Procure e soprattutto di intensificare i controlli. La Toscana in questo modo intende tutelare le proprie produzioni tipiche, i produttori onesti e contrastare illegalità e frodi, facendo emergere il lavoro sommerso e dando un contributo alla lotta contro l’evasione fiscale. Si tratta di un investimento in sicurezza e legalità unico in Italia che, ne siamo sicuri, darà i suoi frutti”.
Una soddisfazione espressa anche dal procuratore generale, Francesco D’Andrea che ne ha attribuito il merito al collega senese grazie all’esperienza maturata negli anni nel settore.
“Fortunatamente in Toscana – ha detto D’Andrea – le agromafie non hanno attecchito, ma anche in questo cambio registriamo un aumento dei reati rispetto ai quali la sinergia tra Procure, Regione e Asl sarà indispensabile”. Il procuratore generale ha richiamato il successo della formula già sperimentata a Prato e ha lodato “la grande sensibilità istituzionale del presidente Rossi”.
Anche il procuratore di Siena ha sottolineato “la collaborazione tra gli uffici giudiziari e la Regione, a tutela della legalità, che è garanzia di sicurezza e permette di rafforzare le attività di indagine in un settore strategico per la Toscana come quello agroalimentare”. Alla Procura generale arriveranno 5 unità in più, 10 sono quelle destinate a Firenze, 7 ad Arezzo, 10 a Grosseto e 18 andranno a Siena. Sarà l’Estar, l’ente regionale di supporto tecnico per le Asl, a selezione attraverso un bando i dipendenti che saranno poi comandati alle Procure. Ai 20 dipendenti Asl si affiancheranno i trenta giovani del servizio civile regionale.
I requisiti richiesti per la partecipazione al progetto di servizio civile, che avrà la durata di otto mesi, ed è finanziato con 112 mila euro, sono il possesso del diploma di scuola media superiore e conoscenze informatiche di base, con riferimento ai principali software. Il numero delle unità aggiuntive è stato determinato in base al maggior numero di Dop e di Igp presenti in ciascuna delle quattro province interessate.
Le denominazioni di origine protetta e le indicazioni geografiche protette riconosciute ad Arezzo sono 18, 21 a Firenze, 23 a Grosseto e 36 a Siena.
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