Proposta di Candidatura UNESCO: Conegliano e Valdobbiadene Paesaggio del Prosecco
di Informacibo
Ultima Modifica: 27/01/2017
La Commissione nazionale italiana per l'Unesco, presieduta da Franco Bernabè, ha così deciso con parere favorevole di sei ministeri di candidare le colline del Prosecco dove regna «un equilibrio inscindibile tra uomo e territorio rappresentato nelle tradizioni e nella letteratura del '900 e nelle citazioni del suo paesaggio in numerose produzioni pittoriche di maestri del Rinascimento Veneto»
Il via libera nazionale riconosce l’importanza di un territorio dallo straordinario valore storico, culturale e paesaggistico in grado di esprimere un produzione che ha saputo conquistare apprezzamenti su scala mondiale.
La candidatura dell'Arte dei Pizzaiuoli napoletani
La candidatura del Prosecco apre un anno storico per il Made in Italy nell’Unesco che tra il 4 e l'8 dicembre 2017 a Seul, dove si tiene il comitato mondiale, esaminerà la candidatura per l'iscrizione dell'Arte dei Pizzaiuoli napoletani nella Lista Rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità Unesco a supporto del quale si sta completando la raccolta di 2 milioni di firme in tutto il mondo.
L’arte dei pizzaiuoli napoletani sarebbe il settimo “tesoro” italiano ad essere iscritto nella Lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Unesco.
“Con questa candidatura – ha commentato il Ministro Maurizio Martina – vogliamo affermare il grande valore culturale e ambientale che la nostra agricoltura riveste in special modo in territori eccezionali come le colline di Conegliano e Valdobbiadene. Allo stesso tempo rafforziamo il posizionamento a livello di mondiale di una delle produzioni vitivinicole più pregiate e apprezzate del nostro Paese”.
“Il fatto rilevante – ha spiegato Diego Tomasi, il Direttore del centro di Conegliano tra gli autori del dossier tecnico – che una realtà paesaggistica come quella delle colline di Conegliano e Valdobbiadene possa candidarsi ad un riconoscimento così prestigioso è la dimostrazione che una viticoltura gestita in modo sostenibile e innovativo non contrasta con il vivere bene e il vivere bello. Anzi, riesce a creare da una parte bellezza del paesaggio, dall’altra conservazione del reddito”.
L’elenco tricolore comprende anche l’Opera dei pupi (iscritta nel 2008), il Canto a tenore (2008), la Dieta mediterranea (2010) l’Arte del violino a Cremona (2012), le macchine a spalla per la processione (2013) e la vite ad alberello di Pantelleria (2014). Accanto al patrimonio culturale immateriale, l’Unesco ha riconosciuto nel corso degli anni anche un elenco di siti con l'Italia che è la nazione che detiene il maggior numero di siti (51) inclusi in questa lista dove il 22 giugno del 2014 a Doha in Qatar era stato inserito il paesaggio vitivinicolo del Piemonte. Monferrato, Langhe e Roero. L'ultimo, in ordine di tempo, il percorso Arabo-Normanno dei comuni di Palermo, Monreale e Cefalù.
Infine da segnalare che l'undici dicembre 2015 la città di Parma è stata insignita di “Città creativa della Gastronomia Unesco”. Leggere qui su INformaCIBO.
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