Prodotti tipici friulani, meraviglioso insieme di tradizioni gastronomiche diverse
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 28/02/2022
Dal prosciutto di San Daniele al frico, passando per ottimi vini, una birra di livello sempre più alto e poi i formaggi, con il Montasio in testa, e ovviamente i dolci: i prodotti tipici friulani sono un meraviglioso insieme di tradizioni gastronomiche diverse.
Merito non solo del passaggio di dominazioni e governi, che come in ogni terra di confine hanno lasciato impresso il proprio marchio in profondità, ma anche di un clima che permette la crescita e lo sviluppo di una biodiversità ricchissima.
Con 177 P.A.T., ovvero prodotti agroalimentari tradizionali, tra i quali spiccano moltissime varietà e tagli diversi di carne, il Friuli Venezia Giulia esprime al meglio il suo spirito mitteleuropeo intriso della cultura italiana per il buon cibo e il buon bere.
Prodotti tipici friulani in cucina
Un itinerario gastronomico in Friuli non può prescindere dall’assaggiare alcuni prodotti tipici che, pur non essendo Dop p Igp, rappresentano una vera e propria ricchezza del territorio.
Uno dei più noti è il frico, una sorta di frittata a base di formaggio, cipolla e patate, spesso servito come antipasto, anche abbinato al prosciutto cotto in crosta di Trieste, tradizione di derivazione mitteleuropea amatissima dai triestini.
Da segnalare anche lo strok, ovvero l’aglio di Resia, coltivato al confine con l’Austria, il radicchio selvatico Radìc di Mont, oggi Presidio Slow Food insieme alla cipolla di Cavasso, e il radicchio rosso di Gorizia, dall’aspetto simile a quello di una rosa.
A Trieste si mangia anche il Brodetto, tipica zuppa di pesce, mentre nella zona del Carso troviamo i cialzons, agnolotti friulani ripieni di spinaci, cannella e cedro.
Dolci tipici friulani
Terminiamo con i dolci: dalla celebre Gubana, una grossa brioche ripiena tipica della zona di Udine, preparata solitamente nel periodo di Natale o per feste importanti, al Biscotto di Pordenone, marchio registrato alla Camera di Commercio la cui ricetta è mantenuta segreta. Altri biscotti tipici sono i Colàz, piccole ciambelle profumate di cannella nate in onore dei cresimandi.
Per Natale si prepara anche il Buiadnik, torta biscottata a base di farina di mais, panna e frutta secca mentre la Putizza, di derivazione slava, è a base di frutta secca, cioccolato, scorza di agrumi, miele e pezzettini di biscotto.
Prodotti tipici friulani: tra Dop e Igp
Sono soprattutto i salumi a spiccare nell’elenco dei prodotti friulani che godono dell’appellativo Dop e Igp: addentriamoci meglio in questo mondo di antiche tradizioni, saperi e lavorazioni.
Pitina IGP
La Pitina Igp è una sorta di salume, ottenuto mescolando la parte magra di carni ovine, caprine, di daino, cervo, camoscio e una parte di pancetta o spallotto suino.
L’impasto viene lavorato con sale marino ed erbe aromatiche, quindi affumicato fino a 48 ore con legno o segatura prevalentemente di faggio e poi lasciato stagionare. Si trova in commercio in forme sferiche tra 150 e 400 gr, cosparse di farina di mais per proteggerne l’interno: le fette di Pitina Igp sono di un bel rosso intenso, con una grana molto fine e un sapore che richiama l’affumicatura.
La zona di produzione della Pitina Igp è esclusivamente quella della provincia di Pordenone, tra Andreis, Barcis, Cavasso Nuovo, Cimolais, Claut, Erto Casso, Frisanco, Maniago, Meduno, Montereale Valcellina, Tramonti di Sopra e di Sotto.
Prosciutto di Sauris Igp
Meno noto rispetto al San Daniele, il Prosciutto di Sauris Igp è un crudo salato, affumicato e stagionato per almeno dieci mesi. Prende il nome dal comune di Sauris, in provincia di Udine, dove viene prodotto da cosce fresche di suini nati, allevati e macellati in determinati territori di alcune regioni italiane.
Il prosciutto intero con osso deve pesare almeno 7,5 kg e al taglio deve essere di colore rosso rosato, con la parte grassa suddivisa in venature interne. Ha un profumo delicato e un gusto dolce, che lascia intendere una vaga nota affumicata.
Prosciutto di San Daniele Dop
Re dei prosciutti italiani, insieme al crudo di Parma, il San Daniele Dop è una delle eccellenze italiane frutto di una tradizione di secoli, sulla quale veglia in modo integerrimo il Consorzio del Prosciutto San Daniele.
Prodotto con carne di maiali di razza pesante Large White, Landrace e Duroc italiana, tutti nati, allevati e macellati nell’area di produzione delimitata a 10 regioni italiane del Centro-nord elencate nel Disciplinare di Produzione, il Prosciutto di San Daniele si riconosce per quattro segni:
- Il marchio impresso a fuoco sulla cotenna sotto la supervisione dell’Istituto di controllo
- La presenza dello zampino nella coscia intera, che favorisce la buona stagionatura
- La forma a chitarra della coscia data in fase di pressatura
- Il colore rosso rosato nella parte magra e bianco candido su quella grassa
Formaggio Montasio Dop
Saporito formaggio a pasta dura, il Montasio Dop deve il suo nome proprio al territorio: nelle Alpi Giulie del Friuli si trova infatti il massiccio del Montasio, dove i monaci benedettini producevano formaggio già nel 1200. Va da sé che la storia e la geografia hanno dato non solo i natali ma anche il nome al celebre prodotto tipico friulano.
È un formaggio molto amato perché si può gustare in diverse fasi di stagionatura a seconda dei gusti ed è senza lattosio, quindi adatto anche a chi è intollerante.
Olio Tergeste Dop
L’olio extra vergine di oliva Tergeste Dop è composto al 20 per cento dalle varietà di olivo Belica o Bianchera e all’80 per cento dalle varietà Carbona, Leccino, Leccio del Corno, Frantoio, Maurino, Pendolino, che possono essere presenti da sole o insieme.
Dal caratteristico colore oro verde e dal sapore fruttato, viene prodotto soprattutto nella provincia di Trieste, raccogliendo le olive direttamente dalla pianta. Entro tre giorni, devono essere portate al frantoio per la molitura.
La Brovada Dop
Preparazione tipica della cucina tradizionale friuliana, la Brovada Dop è a base di rape bianche dal colletto viola, raccolte tra settembre e dicembre.
Queste vengono sistemate a strati alterni negli appositi tini e mescolate con la vinaccia, che deve costituire l’ultimo strato detto “cappello”. Dopo due mesi di fermentazione, si taglia a metà una rapa: se la parte interna è di un colore rosaceo con un sentore acidulo, significa che è pronta e può quindi essere pulita dalla vinaccia e tagliata a fiammifero.
La Brovada Dop si consuma generalmente cotta, come accompagnamento a piatti di carne invernali come il Muset, il cotechino friuliano, oppure nelle zuppe. Ha un apporto calorico molto basso, è priva di colesterolo ed è ricca di sali minerali, fibre, vitamine.
I vini friulani
In Friuli Venezia Giulia esistono ben sette strade dei vini e otto zone Doc e Docg: tanto basta per capire che tra i prodotti tipici friulani spiccano per varietà e qualità bianchi e rossi, sui quali veglia il Consorzio Tutela Vini Friuli Venezia Giulia.
Vini friulani Bianchi
- Chardonnay
- Friulano (ex Tocai)
- Malvasia istriana
- Moscato giallo
- Pinot bianco
- Pinot grigio
- Ribolla gialla
- Riesling
- Sauvignon,
- Traminer aromatico
- Verduzzo friulano.
Vini friulani rossi
- Cabernet franc
- Cabernet sauvignon
- Franconia
- Merlot
- Pignolo
- Pinot nero
- Refosco dal peduncolo rosso
- Schioppettino
- Tazzelenghe
Vini friulani dolci
- Moscato rosa
- Picolit
- Ramandolo
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