Prodotti Stg: cosa significa?
Come si ottiene la certificazione di Specialità Tradizionali Garantite? Quali sono quelle italiane? E quelle europee? Una piccola guida per saperne di più
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 10/12/2018
Tra i marchi d’origine introdotti dall’Unione Europea a tutela dei prodotti agroalimentari ci sono anche quelli Stg, che significa Specialità Tradizionali Garantite. Rientrano tra quei prodotti che non sono necessariamente legati a un territorio, ma che si caratterizzano perché seguono un disciplinare di produzione tipico tradizionale. Non sono legati quindi sempre e del tutto geograficamente, ma culturalmente, storicamente, socialmente.
SGT è un marchio quindi per quei prodotti alimentari per alimenti che hanno qualcosa, come un metodo di produzione o della composizione, legato alla tradizione di una zona, ma che non vengono prodotti solo ed esclusivamente in quella zona. Una preparazione STG deve avere anche una storicità, di solito almeno 30 anni di esistenza.
Qualche esempio per capire meglio cos’è una specialità tradizionale garantita? E’ facile, visto che al momento i prodotti STG in Italia sono davvero pochi, come la pizza napoletana, il latte fieno, e la mozzarella.
La pizza, ad esempio, è un piatto tra i più famosi e preparati al mondo, ma la pizza napoletana è unica nel suo genere e legata al suo territorio.
Anche i prodotti Stg devono rispettare un disciplinare di produzione che indica le regole per il procedimento di creazione, gli ingredienti, la qualità delle materia prime ma che spiega anche il perchè della specificità del prodotto.
La certificazione STG, è disciplinata dal dal Regolamento (UE) n. 1151/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 novembre 2012, sui regimi di qualità dei prodotti agricoli e alimentari (che ha sostituito i precedenti Regolamenti CE n.509/2006 e n. 2081/1992).
Per ottenere il marchio STG i prodotti, agricoli o alimentari, devono avere una produzione o composizione diverse da altri simili e “tradizionale”. La candidatura deve essere presentata da un’associazione di produttori al ministero all’Agricoltura del proprio paese, che si occup di inoltrare la pratica alla Direzione generale per l’agricoltura e sviluppo rurale della Commissione europea.
La differenza con le Dop e Igp è che il marchio STG garantisce solo la ricetta tipica o il metodo di produzione tradizionale (che deve esistere almeno da 30 anni) di un determinato prodotto, ma senza un vincolo di appartenenza territoriale. Insomma un prodotto STG può essere preparato in ogni paese europeo, a patto che rispetti il disciplinare e sia certificato. In più, se la tecnica di produzione è diversa dal disciplinare l’alimento può essere messo in commercio lo stesso, senza l’etichetta STG.
Forse è per questo che il marchio di Specialità tradizionale garantita non ha ancora attecchito molto in Europa rispetto alle Dop e Igp. In Italia, dei 299 prodotti Dop Igp Stg solo due (la pizza napoletana e la mozzarella appunto) sono STG. In Europa, su 1.429 prodotti DOP, IGP e STG (a giugno 2018), quelli a marchio STG sono solamente 58.
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