Presentazione del Padiglione di Federalimentare e Fiere di Parma “Cibus è Italia”
di Informacibo
Ultima Modifica: 08/04/2015
Milano, 8 aprile 2015. La Pasqua della Resurrezione è appena passata e mentre mancano 22 giorni all'inaugurazione di Expo 2015 arriva la buona novella: il padiglione di Federalimentare e Fiere di Parma, “Cibus è Italia”, il più grande tra quelli corporate, è pronto per l'apertura del 1 maggio.
“Siamo uno dei 46 padiglioni già completati” ha commentato l’Amministratore delegato di Fiere di Parma, Antonio Cellie, che insieme a Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare e Felice Limosani, creativo multisciplinare e digital storyteller, ha presentato nel corso di una conferenza stampa il padiglione food rappresentativo di tutte le filiere alimentari, con 15 sezioni merceologiche che i visitatori potranno percorrere durante i sei mesi dell'Esposizione Universale.
Dal latte ai formaggi, dalla pasta al riso, dolci e snack, vegetali, carni, salumi, condimenti.
La struttura è organizzata su 5 mila metri quadrati, con i progetti di 500 aziende alimentari italiane (un'ampia area è occupata dal Consorzio del Prosciutto di Parma e dalle maggiori aziende food della provincia di Parma nell'area “ParmaforExpo”, coordinata da Parma Alimentare).
“Saranno presenti -ha detto Cellie- tutti i campioni di marca del made in Italy alimentare che poi sono anche i campioni di Cibus”.
Antonio Cellie, ceo di Fiere di Parma: "Cibus è la fiera più conosciuta nel mondo"
La fiera alimentare biennale di “Cibus”, organizzata da Fiere di Parma e da Federalimentare, è la fiera italiana leader in Italia e la più conosciuta nel mondo, grazie al lavoro svolto negli ultimi anni per conquistare i mercati esteri. “Grazie a Cibus ormai le principali aziende alimentari italiane e i loro territori si relazionano in modo permanente con i vari Mercati Obiettivo -ha aggiunto Cellie, Ceo di Fiere di Parma. Infatti i nostri espositori dispongono delle piattaforme fieristiche asiatiche più importanti, firmate Anuga-CIBUS e costruite insieme ai nostri partner di Fiere Colonia, nonché di un format espositivo straordinariamente innovativo e conveniente sul mercato USA pensato e progettato con MISE ed ICE; infine, grazie a Federalimentare, possono contare su un “CIBUS permanente” all’interno di EXPO per gestire e sviluppare le loro relazioni di affari”.
Carlo Calenda, vice Ministro dello Sviluppo Economico, trattenuto a Roma per impegni, è intervenuto in diretta telefonica: “Punto di forza del programma del governo è l'export e in questo ambito è importante incentivare la piattaforma distributiva all'estero, anche grazie agli sforzi della rinnovata Ice e al progetto governativo Made in Italy che vedrà coinvolti alla Fmi di Chicago, le piu' grandi fiere italiane, Cibus, Tuttofood e Vinitaly. Per tutto questo abbiamo messo a disposizione 50 milioni di euro”.
“Siamo impegnati inoltre -ha precisato Calenda- ad un piano strategico per portare entro il 2020 il valore delle esportazioni a quota 50 miliardi. Il padiglione “Cibus è Italia” che voi avete costruito -ha infine ribadito Calenda- darà luce e voce all'industria alimentare italiana per dare un ulteriore slancio all’export del nostro settore agri-food, il migliore del mondo per qualità e varietà dei prodotti”.
Scordamaglia (Federalimentare): Per andare verso nuovi mercati serve fare sistema
Anche Luigi Scordamaglia, Presidente di Federalimentare, ha sottolineato la leale collabotrazione con il governo e con il viceMinistro Calenda, “questo governo ha capito che l'agroalimentare italiano è un settore strategico e noi -ha detto Scordamaglia- siamo pronti a fare la nostra parte per passare da 34 a 50 miliardi di export a fuine decennio, ma per aumentare l’export italiano è necessario fare sistema, imprese e Governo, ridurre la polverizzazione ed il nanismo delle imprese, e contrastare barriere non tariffarie pretestuose senza dimenticare il tema della contraffazione”.
Per il Presidente di Federalimentare: “l’industria alimentare italiana è la più grande creatrice al mondo di valore aggiunto nella trasformazione dei prodotti alimentari. Le enormi potenzialità per l’export stanno tutte in questo semplice principio, sta a noi saperle cogliere. Non possiamo accontentarci del +3,5% dell’export registrato nel 2014 e neanche del +5/6% previsto per l’anno in corso. Dobbiamo essere più ambiziosi sfruttando il fatto che per la prima volta l’intero sistema Paese (reti diplomatiche, organizzazioni di supporto all’export, ministeri competenti etc) ha deciso di considerare l’aumento dell’export agroalimentare un obiettivo strategico da perseguire”.
Il padiglione “Cibus è Italia” avrà due piani espositivi e una Terrazza Lounge
Il padiglione “Cibus è Italia”, promossa da Federalimentare e organizzata da Fiere di Parma, avrà due piani espositivi, una terrazza in cui si svilupperà per 6 mesi la discussione sul come aumentare la presenza italiana nel mondo, attraverso convegni, dibattiti, workshop e presentazioni di prodotti agli operatori esteri che si terranno proprio nella Terrazza Lounge all’ultimo piano del padiglione.
Il padiglione è dislocato vicino all’entrata Est di Expo, a poca distanza da Lake Arena e Padiglione Italia.
A complemento dell’esperienza di visita del Padiglione CIBUSèITALIA – in un’area “bookshop” appositamente allestita – ciascun visitatore potrà creare un carrello virtuale di spesa per mezzo di QR code e totem interattivi. Sarà anche possibile procedere all’ordine direttamente da casa o con il proprio smartphone tramite il sito internet dedicato, attivo a partire dal 1 Maggio 2015 sino alla fine di EXPO.
Il progetto “Cibus In Fabula”: Felice Limosani trasforma in artwall il padiglione per raccontare il “saper fare italiano”
Un padiglione dunque unico per le sue caratteristiche ed anche per il design essendo l’unico padiglione che cambierà continuamente il look delle proprie facciate esterne.
Il progetto “Cibus In Fabula”, curato da Felice Limosani (nella foto), artista multidisciplinare e digital storyteller (QUI una sua dichiarazione video a Gibo per INformaCIBO e TeleAmbiente), attraverso una live exhibition, porta in scena 13 murales, realizzati da street artist internazionali, ciascuno dei quali verrà ”remixato” in una video installazione con animazioni digitali. Il risultato, una performance live, visibile sulla facciata esterna del padiglione “Cibus è Italia – Federalimentare Expo 2015”, per raccontare in modo coinvolgente i temi portanti dell'Esposizione Universale.
Cibo, nutrizione e pianeta (ci sarà anche una chicca: la rappresentazione dei contadini del mondo come "fonte di sapere") sono così narrati attraverso due differenti linguaggi contemporanei che prendono forma in un' unica live performance per la quale Felice Limosani ha invitato appunto 13 nomi del panorama internazionale (Giappone, Irlanda, Spagna, Francia, UK solo per citarne alcuni) operanti con tecniche molto diverse. Ogni singolo murales prenderà vita con la Video Art, codice espressivo dello stesso Felice Limosani. Arte urbana e povera affiancata alla tecnologia per stupire, provocare e riflettere, attraverso la creatività, sugli eccessi, i paradossi e le storture del nostro pianeta.
L’imponente installazione si compone, al centro, di un ledwall di grande impatto visivo (7 x 10 mt), mentre sulle due ali laterali, di due murales realizzati su tele monumentali di 70 mq: due supporti diversi per rappresentare all’insegna di “spray e pixel” 13 storie site specific. Per tutta la durata della manifestazione, gli artisti e Felice Limosani si alterneranno con cadenza bisettimanale, andando di fatto a “rimodulare”” il volto dello spazio espositivo dedicato alle filiere alimentari italiane allestito da Federalimentare e Fiere di Parma.
“Atlante geografico del food made in Italy nel mondo” presentato a Milano
L’importanza strategica dei 6 mesi di Expo è stata messa a fuoco stamane con la presentazione dei dati dell’“Atlante geografico del food made in Italy nel mondo”.
La conferma di Europa e Stati Uniti, primo mercato extraeuropeo. Il dinamismo del Sudest asiatico che “traina” anche la Cina. Il mercato russo da recuperare, dopo la flessione (-6%) per l’embargo degli ultimi mesi. E la lotta a barriere non tariffarie e contraffazione, che ostacolano l’affermazione globale del nostro food and drink.
Oggi 1 miliardo e 200 mila persone nel mondo consumano prodotti agroalimentari italiani, soprattutto vino, dolci, formaggi, pasta e ortaggi trasformati. Sono consumatori europei e nord-americani in primis, ma anche giapponesi, canadesi, russi, australiani, cinesi, coreani, turchi e via dicendo. E se è vero che viene esportato solamente il 20,5% della produzione globale alimentare italiana (una percentuale inferiore a quella di altri Paesi europei), va anche sottolineato che l’export italiano è mediamente di qualità superiore e, conseguentemente, ha valore e prezzo maggiore. Per esempio, la percentuale di export della Germania è del 33% sul totale prodotto, ma il valore aggiunto delle loro merci raggiunge appena gli 11 miliardi di euro di valore contro i 24 miliardi dell’export italiano.
Per meglio valutare l’ampiezza della domanda di cibo italiano che arriva da ogni continente è utile analizzare la TOP TEN DEI NUOVI MERCATI PER IL MADE IN ITALY ALIMENTARE, riportata nell’“Atlante geografico del food made in Italy nel mondo” che evidenzia l’aumento dell’export nei nuovi mercati (dati del 2014):
Taiwan + 25,4%
Corea del Sud + 20,2%
Israele + 15%
Croazia + 14,6%
Singapore + 14,6%
Polonia + 13,3%
Slovacchia + 13%
Brasile + 12,8%
Olanda + 10,3%
Cina + 9,9%
Oltre a vino, dolci, latte e formaggi, pasta e ortaggi trasformati (passata di pomodoro in testa), esportiamo anche prosciutto, salumi e carni trasformate, caffè, riso, birra… Vecchi e nuovi classici del food made in Italy che vanno fatti conoscere e vanno spiegati ai consumatori di tutto il mondo.
Per maggiori informazioni sul padiglione di Federalimentare “Cibus è Italia” vedi: http://www.cibusexpo2015.it
Fedealimentare Cibus è Italia Video
Cibus è Italia sarà ad Expo il Tempio del food tricolore (da INformaCIBO)
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