Porte chiuse, stop alle aperture dei negozi la domenica? - InformaCibo

Porte chiuse, stop alle aperture dei negozi la domenica?

Dona (Unione consumatori): “Il governo ci riporta al passato e al vecchio”. Pugliese (Conad): «19 milioni di persone vanno a fare la spesa nei negozi la domenica»

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 11/09/2018

Stop alle aperture dei negozi e centri commerciali la domenica e nei giorni festivi.

E’ del fine settimana la sortita del vicepremier e ministro dello Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, che intende “fermare” la liberalizzazione degli orari nel commercio, introdotta nel 2011 dal governo Monti con il decreto ‘Salva Italia’.

Durante la Fiere del Levante a Bari ha detto: “Entro l’anno approveremo la legge che impone lo stop nei fine settimana e nei festivi ai centri commerciali. L’orario liberalizzato dal governo Monti sta distruggendo le famiglie italiane. Bisogna ricominciare a disciplinare aperture e chiusure”.

Porte chiuse da parte del “governo del cambiamento”, con il ministro dell’Interno Matteo Salvini che specifica: “Occorre andare avanti, avendo però a cuore il tempo delle mamme e dei papà, delle nonne e dei nonni. Non si può morire sul posto del lavoro sacrificando tutto al profitto e al Dio denaro“.

InformaCibo: Di Maio porta avanti una battaglia di retroguardia

Il governo, che pure ha tanti problemi da risolvere,  accellera su una “battaglia” che sa molto di retroguardia. Il ministro Di Maio e il governo Conte non possono non sapere che la vita di ciascuno di noi non è più quella degli anni sessanta.

In molte città del Nord già si sperimenta quel che all’estero è una consuetudine e non fa più notizia: negozi aperti fino a mezzanotte e supermercati per tutta la notte. Solo per vendere di più?, certo, ma anche per andare incontro alle mutate esigenze dei consumatori. È proprio un caso che proprio di domenica i supermercati siano superaffollati? I centri commerciali nei festivi diventano la nuova «casa» degli italiani con la famiglia intera che fa prima la colazione e poi gli acquisti.

Dona (Unc): “Il governo ci riporta al passato e al vecchio”

Di fronte a questi dati non a caso è durissima la presa di posizione di Massimiliano Dona, presidente dell’Unc, l’Unione nazionale consumatori, che afferma: “Il governo ci riporta all’età della pietra! È incredibile che con tutti i problemi irrisolti di questo paese si tolga l’unica liberalizzazione fatta dopo le lenzuolate Bersani. Invece di preoccuparsi di far riaprire i negozi, si preoccupano di chiuderli, tornando al passato e al vecchio”.

Conad: “A rischio 40-50mila lavoratori”

Anche la grande distribuzione organizzata si schiera contro le “porte chiuse”. Per la Conad si tratta di “una proposta totalmente insensata e disancorata dalla realtà e dai bisogni reali dei consumatori e del mondo produttivo”.

Tale provvedimento – prosegue Conad –  limita fortemente la libertà di impresa, la concorrenza e la libertà di scelta dei consumatori riportando il paese indietro di diversi anni, avrebbe ricadute negative sui consumi e sul Pil. Si stima che attualmente siano circa 19,5 milioni gli italiani che approfittano dei giorni festivi per fare acquisti, i quali verrebbero privati di un servizio di grande utilità”.

Francesco Pugliese, Ad Conad

Chiara su twitter la presa di posizione di Francesco Pugliese, Ad e direttore generale Conad, che ha scritto: “L’ipotesi di Luigi Di Maio di mantenere aperti a turno il 25% dei negozi non risolve la questione della chiusura domenicale. I cittadini devono poter scegliere come e quando fare la spesa, gli imprenditori quando restare aperti, nel rispetto dei diritti dei lavoratori”.

Qui l’intervento di Francesco Pugliese su La7 nel programma Omnibus 9 settembre

«La grande distribuzione occupa 450mila dipendenti – sottolinea ancora Pugliese in una dichiarazione all’Ansa-. Le domeniche incidono per il 10% e quindi sicuramente avremo circa 40-50mila tagli. Ora quei 400 mila saranno felici di non lavorare, i 50mila non so se lo saranno». Per l’ad di Conad, la liberalizzazione delle aperture guarda soprattutto «nell’ottica dei cittadini. Ci sono 19 milioni e mezzo di persone che vanno a fare la spese nei negozi la domenica».

Nettamente contraria anche Federdistribuzione

Claudio Gradara, presidente Federdistribuzione

Sulla stessa linea Federdistribuzione, l’associazione che riunisce le aziende della distribuzione, tramite il presidente Claudio Gradara: «Un provvedimento di cui non vediamo la necessità e l’opportunità – ha detto – e di cui non si capisce la tempestività. Le aperture domenicali sono un grande successo, hanno dato un sostegno ai consumi in un momento di grande necessità».

E-commerce: Amazon ringrazia

E poi c’è un altro tema con cui fare i conti, l’e-commerce: mettere limitazioni al commercio mentre le vendite on-line vanno a gonfie vele sarebbe «un handicap per l’intero settore», evidenzia il presidente di Federdistribuzione.

In mezzo al guado si mette il ministro dell’Agricoltura e del Turismo, Gian Marco Centinaio: «La proposta che abbiamo è di non bloccare le aperture domenicali nelle città turistiche».

Su Repubblica

Aperture domenicali dei negozi, un colpo da Tafazzi

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di Alessandro De Nicola

 

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