Perchè scegliere solo una regione quando si può parlare dell’Italia intera?
di Informacibo
Ultima Modifica: 15/03/2013
Pensare al primo post per questa rubrica non è stato semplice. Volevo scegliere una regione da cui partire, ma l’evento enogastronomico più importante del mese mi ha fornito la soluzione migliore: perchè scegliere solo una regione quando si può parlare dell’Italia intera?
Il giro d’Italia a tavola comincia così, da uno degli eventi enogastronomici di alta qualità che riempiono il panorama nazionale.
Dopo la kermesse internazionale di Alta Cucina, Identità Golose, questo marzo è iniziato all’insegna del buon cibo e della buona tavola con il Taste prima e il VinItaly dopo (si svolgerà a Verona dal 7 al 10 aprile prossimo).
Firenze, il 9, 10 e 11 marzo, ha accolto come ogni anno il Taste, “salone dedicato alle eccellenze del gusto e del food lifestyle. Taste è il salotto italiano del mangiare bene e stare bene.”
Enogastronomia a 360°: non solo degustazioni e incontri con i migliori produttori nazionali, ma anche vere e proprie chicche di design, selezioni di libri e accessori che hanno fatto impazzire i foodies passati dalla Stazione Leopolda, sede dell’evento unica nel suo genere.
Pitti Immagine non poteva che essere una sicurezza in fatto di scelte di stile e di design. Le pareti in mattoni rossi, le scale di ferro un po’ arruginito, in contrasto con lampadari in moderno barocco e angoli minimalisti, hanno reso la location ammaliante al primo sguardo. Impossibile non rimanere incuriositi, varcando la porta della Stazione Leopolda.
Tutto parla di food: produttori, ma anche accessori. Magliette ecosostenibili stampate con inchiostri bio, anzi, commestibili: spezie, ma anche caffè. Foulard in mistoseta con splendide stampe ortofrutticole by Gianluca Biscalchin… da mangiare o da indossare?
Food lifestyle anche in questo caso tutto italiano: prodotti enogastronomici e accessori, tutto è made in Italy. Come dire, l’Italia ha buon gusto, sotto ogni punto di vista!
In un panorama in cui si parla tanto di quanto l’Italia non sia in grado di far conoscere le proprie bellezze e la propria qualità all’estero, il Taste riesce a cogliere nel segno e presenta al mondo il nostro meglio.
Nelle sale dedicate ai prodotti alimentari, grande spazio ha la pasta. Non la classica pasta industriale, ma una pasta in cui si sente la farina, la ruvidità della grana e che ha bisogno di essere toccata, oltre che gustata, per capirne la specialità (foto “Touch me”).
Grande spazio anche ai birrifici artigianali che negli ultimi anni stanno facendo scoprire il piacere di un bicchiere di birra anche a tavola. La birra non è più solo la bevanda estiva, da bere guardando una partita in tv o al pub. Queste birre vanno assaporate e degustate per capire tutta la loro specialità.
Formaggi e salumi non potevano mancare, quasi per ogni regione d’Italia. Primeggiano anche le conserve di pomodoro da Campagnia e Puglia, il riso dalla Lombardia e dal Veneto, le conserve e la cacciagione dalla Toscana, la ‘nduja dalla Calabria, il pesto dalla Liguria, il tartufo dal Piemonte e splendidi oli extravergine di oliva con profumi e aromi diversi per ogni zona di origine.
Un panorama enogastronomico ricchissimo da far riscoprire prima di tutto a noi italiani, che troppo spesso non siamo in grado di riconoscere le potenzialità della nostra gastronomia, ma anche agli stranieri.
I numeri di Taste parlano chiaro:
– 3.500 buyer, +6% rispetto allo scorso anno
– +38% di buyer esteri provenienti da tutto il mondo, con un picco di interesse da parte degli Stati Uniti, del Giappone e del Nord-Europa.
Questi i dati riportati nel comunicato stampa di chiusura del Taste. Dati che sembrano dire che il Made in Italy ha ancora tanto da dire. Interesse e ricerca che si traducono in speranza per i nostri produttori.
Condividi L'Articolo
L'Autore