Per tutte le persone che scoprono di essere intolleranti al nichel Un Libro by Nonnapaperina
di Informacibo
Ultima Modifica: 01/08/2013
Il libro sull’ intolleranza al nichel nasce dall’esperienza personale di Tiziana Colombo. L’autrice del volume “Nichel. L’intolleranza? La cuciniamo” (Silvana Editoriale), dopo la diagnosi di intolleranza al nichel, ha scritto delle bellissime pagine che racconta come ha vissuto la sua esperienza ed elenca nel libro tutte le informazioni necessarie ad affrontare i disturbi connessi con l’intolleranza, passando in rassegna i singoli alimenti, quelli da preferire e altri da evitare.
Tiziana Colombo, conosciuta sul web come nonna paperina, è una appassionata di cucina e cura anche un informatissimo sito: http://www.nonnapaperina.it/.
Per i nostri lettori pubblichiamo uno scritto di Tiziana dove spiega come è nato il libro, metto insieme nel libro “un’insieme di informazioni -scrive Tiziana- che non sono mai riuscita a trovare quando mi servivano….”.
Finalmente è uscito il mio libro di Tiziana Colombo
Nichel. L’intolleranza? La cuciniamo.
“Un libro che sinceramente in tanti non vedono l’ora di leggere perchè l’argomento trattato è veramente interessante. Dal tono delle mail che ricevo giornalmente si capisce che c’era la necessità di approfondire l’argomento e aiutare tante persone a far luce su questo tema.
Dopo un’anno di sacrifici, di ricerche e di studio, sono riuscita a pubblicare il mio libro che parla dell’intolleranza al nichel.
Questo libro nasce per una ragione molto semplice: è un’insieme di informazioni che non sono mai riuscita a trovare quando mi servivano. Cercavo ricette appetitose e immagini attraenti, dalle quali trasparisse empatia verso le persone con intolleranze alimentari e le loro difficoltà quotidiane, cercavo idee per proporre dei piatti che tutti potessero condividere, senza neanche rendersi conto che erano privi di nichel.
Cercavo informazioni sui prodotti nuovi che dovevo cominciare a mangiare e avevano per me nomi assurdi: quinoa, amaranto, etc. Cercavo notizie su questo problema, consigli e tanto altro e saltavo come una palla rimbalzina da un sito all’altro. Allora è nato il progetto ambizioso di provare a riunire più informazioni, dati e ricette possibili per aiutare chiunque ha il mio stesso problema.
Il percorso che mi ha portata a prendere coscienza di quanto le allergie e le intolleranze incidano sulla vita delle persone e come conviverci al meglio è simile a quello di molti altri. Quando mi è stata riscontrata l’intolleranza al nichel prima e al lattosio dopo, mi è crollato il mondo addosso. L’idea che alimenti generalmente innocui potessero essere dannosi per il mio organismo mi faceva stare peggio.
All’improvviso, le pietanze preferite si sono trasformate in un percorso minato. Le persone, lo si percepisce, sono realmente spaventate all’idea di invitarci a casa loro. Ho impiegato parecchio a capire ciò che dovevo sapere e come fare per spiegarlo agli altri, in particolare a mia suocera e a mio figlio Stefano. L’unica persona che mi ha sostenuto moralmente fin dall’inizio è stata mia sorella Maria Grazia a cui dedico questo risultato. Non era un’artista in cucina, ma si impegnava a preparare piattini invitanti e gustosi da mangiare proprio per farmi capire che il mondo non era finito con la mia intolleranza…
Tuttavia, mi sono ben presto resa conto che non sono sola. Ho scoperto quanti “nichelini” hanno il mio stesso problema. Dalla condivisione delle mie esperienze sono emerse problematiche simili, non ultima la difficoltà di spiegare agli altri quali siano i problemi e come chiedere il loro aiuto.
Dalla mia esperienza fatta prima di giungere alla diagnosi dell’intolleranza, e dalla conseguente necessità di cominciare ad alimentarsi in maniera diversa, ho capito quanto ogni momento, all’apparenza drammatico, che ti si presenta nel cammino della vita sia un occasione per mettersi in gioco, per conoscere i punti forti del proprio carattere.
Ho pensato spesso di di non farcela, ma dopo che il percorso di conoscenza costruito, dopo gli studi effettuati in materia e dopo tutti i consigli ottenuti dal “mio Prof”, ho ricominciato a credere in me e ora mi sento capace di affrontare tutto. È’ stata un’esperienza che mi dato modo di riamare la vita perché mi ha concesso la scoperta di questa forza interiore e di questa convinzione di me, questo amore per la vita. I miei ricordi di momenti tristi che sono passati mi hanno insegnato molto.
Devo dire che un aiuto l’ho avuto anche dal sito di cucina (http://www.nonnapaperina.it/) che ho aperto anni fa. Quando mi hanno riscontrato l’intolleranza non pubblicavo più ricette, mangiavo solo riso in bianco e bistecche ai ferri con insalata. Poi un giorno mio marito mi ha convinto a provare a cucinare qualche ricetta adattandola al mio problema, altrimenti cosa avrebbero potuto pensare? E cosi ho fatto!
Comunque ora riesco a mangiare bene e stare bene con me stessa e gli altri e questo è importante! Ho scoperto nel mio percorso delle ricette davvero deliziose e quando dicevo, perché ora non lo faccio più, “non so se può piacervi” oppure “l’ho fatto per poterlo mangiare anche io” mi guardavano come un extraterrestre…
La cucina o la ami o la odi. E quando la ami non c’è nulla e niente che ti può far rinunciare a lei. In tutto ciò che fai, in tutti i momenti liberi, trovo sempre un motivo e un’occasione per pensare a un piatto, un ingrediente, una ricetta.
Ogni momento libero che ho è un’occasione per creare, sperimentare, provare una nuova ricetta. E il momento più bello è quando ciò che ho creato, aggiungendoci sempre quell’ingrediente magico che è l’amore, lo condivido con gli altri. Aspetto con ansia il loro giudizio, le loro parole, con la paura di aver fallito, di non essere riuscita a soddisfare le loro aspettative.
Sì, perché non si cucina mai un piatto per sé stessi, ma per poterlo condividere con gli altri, per riuscire a donare a chi ti stima un po’ del tuo amore. La mia idea è che chi mangia i piatti che preparo possa avere una percezione assoluta della passione con cui preparo le mie ricette e con cui vengono servite.
Questa filosofia è condivisa anche da Paola e Giuseppe, che mi hanno convinto a mettere insieme le mie idee e cucinare i piatti da divulgare a chi ha lo stesso problema.
Le nozioni e ricette contenute in questo libro sono frutto di informazioni derivate da studi e testi specializzati. Pertanto queste nozioni e ricette non hanno lo scopo di diagnosticare o fare prescrizioni per patologie mediche o psicologiche, né sostengono o pretendono di prevenire, trattare, mitigare o guarire tali condizioni. Per un parere medico o altre informazioni, consultate uno specialista e presso l’Istituto di Medicina Biologica (Imbio) è possibile diagnosticare l’intolleranza al nichel tramite ALCAT, il test che consente anche di verificare la sensibilità agli additivi alimentari compreso il nichel solfato. I risultati di ALCAT Test permettono, inoltre, di mettere a punto un iter terapeutico personalizzato, che prevede un regime alimentare adeguato, e una terapia di supporto a scopo desensibilizzante e detossificante”.
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