Per Massimo Bottura laurea ad honorem in Direzione Aziendale
di Informacibo
Ultima Modifica: 07/02/2017
Massimo Bottura, chef pluristellato dell'Osteria Francescana di Modena, il 6 febbraio è diventato dottore ad honorem dell'Università di Bologna in Direzione Aziendale.
"Il percorso di Massimo Bottura – spiega il rettore Francesco Ubertini – si colloca all'incrocio tra imprenditorialità, cultura e tecnica e rappresenta un esempio per la diffusione della cultura italiana e per lo sviluppo del Made in Italy a livello internazionale".
Con il rettore Francesco Ubertini, cortei di prorettori, direttori di scuola, professori, il Senato Accademico al gran completo e tutti rigorosamente in toga ed ermellino. Tra le poltroncine un ministro (Maurizio Martina, a capo delle Politiche agricole, alimentari e forestali) e Romano Prodi, ex presidente del consiglio, e moltissimi colleghi illustri (tra loro Cracco, Oldani, la Bowerman).
Tutti per applaudire Massimo Bottura, chef del miglior ristorante del mondo secondo la lista Worl’s 50 Best Restaurants 2016.
L'onorificenza Bottura lo ha dedicata alla mamma.
"Che emozione sarebbe per mia mamma vedermi qui oggi", ha sorriso dal pulpito prima di cominciare la lectio magistralis che lo visto commuoversi sul finale.
Le motivazioni del conferimento della laurea le ha elencate Massimo Bergami, preside della Bologna Business School.
La motivazione
"Massimo Bottura rappresenta un caso esemplare di gestione di una piccola impresa familiare italiana, raggiungendo in pochi anni un successo senza precedenti – si legge nella motivazione -. Dal punto di vista aziendale ha realizzato una deliberata strategia di crescita, volta allo sviluppo della qualità e alla visibilità internazionale, mediante visione, capacità imprenditoriale, creazione e gestione del team, innovazione di prodotto e raggiungimento di un livello di servizio molto elevato. L’opera di Bottura è un esempio di innovazione, mediante l’espressione di una creatività che affonda le proprie radici nella tradizione culturale territoriale, ispirandosi contemporaneamente a elementi quali l’arte contemporanea o la musica jazz. La creatività di Bottura si basa su una perfetta padronanza della tecnica, fondata sul desiderio di valorizzare il territorio in cui è nato, le sue tradizioni e i suoi prodotti. Questo connubio assume un’originalità esemplare mediante l’incessante contaminazione con elementi culturali di mondi e culture diverse, frutto delle sue passioni, dei suoi viaggi e del suo inesauribile desiderio di scoperta".
Insieme alla prestigiosa laurea ad honorem in direzione aziendale conferitagli dall'Università di Bologna, allo chef Massimo Bottura è giunto anche il particolare riconoscimento del Consorzio del Parmigiano Reggiano.
A Bottura, infatti, l'Ente di tutela ha consegnato, con una dedica incisa sul piatto, una forma di Parmigiano Reggiano di Bianca modenese prodotta nel luglio 2010 nel caseificio rosola di Zocca.
La consegna è avvenuta da parte presidente della sezione consortile di Modena, Aldemiro Bertolini, del direttore del Consorzio, Riccardo Deserti, e del presidente del caseificio di Rosola di Zocca, Alessandro Marchi.
Sul piatto della forma, come si è detto, è incisa la scritta “A Massimo “Impossible is Nothing” Since 1986”, ricordando l'anno in cui Bottura iniziò la sua attività di ristoratore rilevando la Trattoria del Campazzo a Nonantola (MO).
L'espressione scelta, inoltre, è una delle preferite di Massimo Bottura, ed esprime molto dell'approccio alla vita e alla professione del grande cuoco modenese.
"Il riconoscimento da parte del Consorzio – sottolinea il presidente dell'Ente di tutela, Alessandro Bezzi – è un segno di particolare gratitudine nei riguardi di Bottura, che ha sempre avuto parole di grande apprezzamento per il Parmigiano Reggiano, ma è anche il segno di un'unione più profonda e di un sogno comune".
"Siamo accomunati – afferma al proposito Bezzi – dal vivere in questo territorio, molto ricco di cultura, di saperi gastronomici, di tradizioni produttive molto radicate, di cui tutti noi dobbiamo andare fieri, ma ci unisce ancor di più il guardare alto, il guardare oltre, il sapere che nasciamo da tradizioni forti, che costituiscono la nostra spina dorsale, la nostra ossatura, e al tempo stesso il nostro sogno".
"Tutto questo patrimonio – conclude Bezzi – con le nostre forze e il nostro impegno dobbiamo poterlo portare lontano, farlo conoscere e farlo giungere in tutto il mondo".
Bottura laureato ad honorem a Bologna
«Dall’errore nasce il capolavoro» di Helmut Failoni (dal Corriere Bologna)
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