Per la tavola di Natale nessuna dieta!
“Godiamoci il buono delle nostre tradizioni” lo consiglia la dottoressa biologa nutrizionista Manuela Mapelli
di Collaboratori
Ultima Modifica: 19/12/2020
In questi giorni d’attesa delle feste natalizie in cui le luci più certe e sicure sono quelle del presepio e dell’albero di Natale, ci riesce d’abitudine pensare a organizzare il pranzo di Natale.
Chi ci sarà alla nostra tavola?
Natale con i tuoi …e forse anche no, ma per il menu della sera della vigilia o del 25 dicembre, ci siamo già fatti un’idea. Cucinare in casa, servizio d’asporto o delivery food? Di sicuro, niente ristorante. Comunque potrà essere, comunque ci piacerà e soprattutto per come si potrà, l’importante sarà godere dei momenti di buona convivialità che ci sarà possibile permetterci.
Lo afferma anche la dottoressa biologa nutrizionista Manuela Mapelli a cui abbiamo rivolto alcune domande focalizzate sullo stare bene a tavola. Manuela è lombarda, di Lecco, ed è nota al grande pubblico per le sue partecipazioni alle trasmissioni televisive Mediaset, ultima in ordine cronologico “Domenica Live”.
Sulla homepage del suo sito si legge: “UNA SANA ALIMENTAZIONE È IL PRIMO PASSO PER UNA VITA SERENA” un claim che afferma la forte connessione tra come mangiamo e la possibilità di vivere serenamente, uno status fondamentale nel quotidiano.
Intervista a cura di Loredana Fumagalli
Manuela qual è il legame che unisce il cibo alla tranquillità mentale del quotidiano?
Innanzitutto, mangiare è piacere e nel contempo salute perché se siamo di buon umore, anche il nostro corpo e la mente saranno sani. Cibo è vita e soprattutto per noi italiani, ha un valore assoluto: è condivisione, gioia e soddisfazione. Una dieta varia, sana e gustosa è il successo per essere sereni e in equilibrio con corpo e mente. Ogni mia dieta viene creata su misura e dotata di molte ricette per rendere piacevole il percorso e imparare a mangiare in modo adeguato ai propri bisogni, ai propri gusti.
Ci sono stati cambiamenti nell’approccio alla tavola in questi ultimi mesi in cui molti hanno dovuto cambiare stile di vita nel lavoro?
Guardiamo il bicchiere mezzo pieno: lo smartworking ha riportato alle sane abitudini ovvero prepararsi il cibo e vivere il pranzo a casa, come lo era una volta. Si ha la possibilità di prendersi cura di se stessi anche a pranzo, quindi mangiare in modo più tranquillo, con cibo fresco e non riscaldato oppure ordinato al bar a fianco o addirittura saltarlo per la fretta di rientrare a lavoro.
Digestione e benessere generale ne avranno sicuramente giovamento, nonché il palato.
Chi si è rivolto a lei in questo 2020, quali problemi di nutrizione le ha esposto? Quali soluzioni sono state possibili attuare?
In realtà i miei pazienti sono molto variegati per problematiche ed esigenze, anche se il lockdown ha messo alla prova non poche bilance perché il dover stare a casa, la noia e il poco movimento hanno generato parecchie problematiche di peso e di emotività. Purtroppo confondiamo e traduciamo le nostre emozioni con la “fame” e il cibo diventa consolatorio. In questi casi è bene imparare a prendere consapevolezza dei nostri bisogni più interiori e imparare a riconoscere la vera fame, quella dello stomaco. Ai miei pazienti ho fornito una guida specifica in linea con le proprie esigenze perché un piano alimentare realizzato su misura, è la soluzione ideale per affrontare il problema ed evitare che subentri la noia, anche a tavola.
Le feste natalizie quest’anno saranno alquanto diverse più nelle frequentazioni, che nei menu che porteremo in tavola. Quali sono le sue previsioni: ci affogheremo nel cibo per sopperire alle mancanze? Quali consigli da mettere in pratica per stare bene e sereni?
A Natale NON esiste nessuna dieta poiché le abitudini, essendo tali, vanno portatei avanti ogni giorno dell’anno. Consiglio di viverci questo Natale particolare consapevolmente, senza abbuffate ma godendoci ciò che di buono e bello abbiamo sulle nostre tavole. L’aspetto fondamentale sarà la condivisione con i nostri familiari, per chi potrà, e vivere il Natale nel senso più profondo, accompagnato dalle nostre tradizioni culinarie tipiche di ogni località e regione… un consiglio? Ovviamente non pesatevi il 25 e 26 dicembre!
Quali indicazioni particolari si sente di indirizzare per i pranzi delle feste a chi ha stili di alimentazione diversa, intolleranti e vegani?
Organizzazione è la parola d’ordine! Ci sono tantissime idee e ricette da poter sperimentare. Anche per intolleranti e allergici si possono creare dei menù ad hoc che non penalizzino il gusto. Il Natale potrebbe essere l’inizio per assaggiare cibi e pietanze diverse dal solito. Molto importante per le persone allergiche è tenere separati i cibi con i potenziali allergeni. Sarà quindi utile, se ci saranno ospiti con queste problematiche, adoperare piatti o contenitori di diverso colore in modo tale da non sbagliare creare inconvenienti che provochino disturbi. Per vegani, e per coloro che hanno stili alimentari differenti, il pranzo di Natale potrebbe diventare occasione per condividere con i propri cari le loro ricette… e perché no, una giocosa sfida natalizia in cucina!!
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