Pausa pranzo: gli italiani amano la dieta mediterranea. Lo studio Ixè
Al termine della Settimana della dieta mediterranea di Elior, la presentazione di una ricerca su nuove abitudini e tendenze dei consumatori nella ristorazione collettiva. Nell'indagine Ixè, sono coinvolti per la prima volta 40 chef ambassador del gruppo, responsabili di 10 milioni di pasti all’anno
di Alessandra Favaro
Ultima Modifica: 15/05/2024
Una settimana per fare il punto sulla dieta mediterranea, che contribuisce al mantenimento della salute e alla prevenzione di diverse patologie, oltre che a valorizzare la cultura territoriale e uno stile di vita sostenibile. Tutto questo ha rappresentato la settimana della Dieta Mediterranea realizzata da Elior.
Libri, studi, ricerche: nonostante la mole di materiale sulla dieta mediterranea e sui suoi effetti benefici sulla salute, è ancora non abbastanza correttamente conosciuta e adottata. In questo, l’educazione fin dalle scuole e la ristorazione collettiva in generale possono fare molto , proponendo momenti di conoscenza e piatti bilanciati che seguano territorialità, equilibrio, leggerezza.
Dieta mediterranea: il punto della situazione
“La dieta mediterranea è un caposaldo dell’alimentazione italiana, è richiesta e amata dai nostri consumatori e si conferma alla base della nostra politica nutrizionale – spiega Rosario Ambrosino Amministratore Delegato di Elior -. I nostri menù sono realizzati sugli standard della dieta mediterranea, rispettando la tradizione ma in modo innovativo; in più sono legati al territorio, mantenendo inalterata la qualità delle materie prime e garantendo salubrità e leggerezza. Tutto questo è ciò che promuove la nuova ristorazione collettiva, una responsabilità che sentiamo profondamente nostra”.
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La Settimana è servita dunque per fare il punto sulla dieta mediterranea, su come “viverla” e diffonderla al meglio. Dagli incontri con gli alunni di alcune classi della scuola Leone XIII, che hanno potuto “toccare” con mano i capisaldi della dieta mediterranea con una giornata ad hoc, all’iniziativa con i blogger e il facilitatore di pensiero creativo, Federico Ramponi, per produrre un documento che immagina la dieta mediterranea del futuro; dagli incontri dei dipendenti Elior con la nutrizionista del gruppo per apprendere un corretto stile alimentare, alla presentazione di uno studio Ixé che ha coinvolto 40 chef ambassador Elior italiani.
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L’obiettivo? Condividere, come spiega lo stesso Ambrosino “Una ricerca che racconta i nostri consumatori attraverso l’opinione dei nostri chef Ambassador operativi su ristoranti aziendali, scolastici e socio-sanitari. È un’occasione per capire cosa ci dicono i clienti con i loro comportamenti e le loro scelte, rispetto alle nostre strategie e ai trend di consumo e alle indicazioni internazionali sull’alimentazione dettate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
La nuova ristorazione collettiva è una cucina mediterranea innovativa e leggera accompagnata dall’accoglienza e dalla cortesia di personale qualificato capace di consigliare e di promuovere, in momenti dedicati, la corretta alimentazione, con educazione alimentare, eventi informativi, ecc. L’idea di promuovere piatti della dieta mediterranea in mensa rappresenta una scelta responsabile ed una partecipazione attiva alla diffusione della cultura del buon cibo e della sana alimentazione. Una responsabilità che sentiamo profondamente nostra”
La Dieta mediterranea vince anche fuori casa: lo studio Ixé
Cibo e salute è una correlazione che il 68% degli italiani (il 71% delle donne contro il 65% degli uomini) ha a cuore e che richiede alla ristorazione collettiva, attraverso la combinazione della salubrità della ricetta con piatti della tradizione italiana, legati al proprio territorio e tipici della dieta mediterranea. Lo afferma la ricerca dell’Istituto Ixè commissionata da Elior, leader in Italia nella ristorazione collettiva, che ha intervistato, per la prima volta, 40 chef del Gruppo responsabili di 10 milioni di pasti all’anno e ha indagato in contemporanea un campione rappresentativo della popolazione italiana.
Secondo l’Istituto Ixè sono più della metà, il 55%, gli italiani che affermano di seguire e conoscere bene i principi della dieta mediterranea e gli chef segnalano che una percentuale analoga la ricerca anche durante il pranzo in azienda.
Salute e benessere dell’organismo sono due temi che sempre più persone pretendono dalla ristorazione collettiva: il 53% infatti ritiene che la dieta mediterranea abbia effetti positivi sul sistema cardiocircolatorio e cardiovascolare, il 46% sulla longevità, il 37% sulla capacità di controllo del peso e il 31% sulla riduzione dell’incidenza di tumori.
Per questo la ristorazione collettiva pone l’attenzione su uno degli elementi cardine della stessa dieta, ovvero la varietà dei menù, apprezzata dai clienti e grazie alla quale è possibile rilevare un consistente aumento dei consumi di prodotti più sani e leggeri: cresce infatti la richiesta di cereali, legumi e pesce, il 79% degli chef Elior rileva la crescita dei primi due e il 62% per il terzo, mentre calano, a detta del 35% degli chef, la carne e per l’82% il burro.
Tra gli elementi garanti della salubrità di una pietanza rientrano pienamente le materie prime 100% italiane, di cui si fida il 69% degli italiani, spesso coniugate alla territorialità e alla stagionalità (L’85% degli chef intervistati offre infatti pietanze con ingredienti di stagione e avvalorati dall’80% dei clienti).
Dall’analisi degli Chef Ambassador Elior si scopre anche che i consumatori del Bel Paese sono sempre più consapevoli dell’importanza per esempio dell’olio extravergine d’oliva: l’82%, infatti, presta grande attenzione al tipo di olio da utilizzare per condire gli alimenti.
“A tutti piace mangiare cose buone, ma sempre più italiani hanno capito che la salute passa per il piatto – afferma Margherita Sartorio Co Founder e CEO Istituto Ixè -. Al ristorante, occasionalmente, si può derogare da questa regola, ma nella ristorazione collettiva, così come a casa, la salubrità della cucina è importante e allo stesso tempo assume una notevole importanza anche la leggerezza del piatto”.
L’importanza della qualità delle materie prime è ormai riconosciuta, ma è fondamentale un altro ingrediente del pasto: il clima che si respira nel locale, l’ambiente, l’accoglienza e la qualità del servizio”.
Diffondere l’educazione alimentare: una responsabilità collettiva
Per promuovere la dieta mediterranea, la ristorazione organizzata – lo sostiene il 68% dei cuochi Elior – deve impegnarsi in prima linea per diffondere l’educazione alimentare all’interno di ogni tipo di struttura, di lavoro, scolastica o sanitaria, abbinata a una continua diversificazione dei menù optando maggiormente per prodotti di origine vegetale. Pensiero concorde anche per l’83% del campione di popolazione studiato dalla ricerca Ixè, secondo cui all’interno della ristorazione scolastica si dovrebbero offrire cibi più sani e leggeri per favorire l’insegnamento dell’educazione alimentare.
“Oggi non è più possibile pensare di modificare le abitudini alimentari solo attraverso un trattamento individuale, ma è necessario attivare azioni di comunità per migliorare l’alimentazione. Per questo la dieta mediterranea si propone come uno strumento efficace per la prevenzione e la gestione di numerose malattie – sottolinea la Maria Luisa Amerio, Medico Chirurgo, specialista in Scienza dell’Alimentazione e collaboratrice dell’Università di Scienza Gastronomiche di Pollenzo -. Una scelta necessaria che porterà benefici sia legati al benessere del singolo, prevenendo alcune patologie croniche come diabete, ipertensione e malattie cardiovascolari, sia alla collettività, con una maggiore sostenibilità della spesa sanitaria”.
Per Elior promuovere i piatti della dieta mediterranea all’interno della ristorazione collettiva rappresenta una scelta responsabile e una partecipazione attiva alla diffusione della cultura del buon cibo e della sana alimentazione.
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