Pasta World Championship: vince lo chef sloveno Jure Tomic
di Informacibo
Ultima Modifica: 12/06/2016
Parma 12 giugno 2016. Quest’anno il Barilla Pasta World Championship è raddoppiato. Dopo la gara dei Giovani “Talent Chef” della Cucina Internazionale che ha visto il trionfo di Caterina Amelio (leggere INformaCIBO), con la sua ricetta “Spaghetti al profumo di mare, carpaccio nero di pasta”, durante la giornata di sabato è stata la volta dei “Great Chef” già affermati in tutto il mondo.
A vincere Jure Tomic, chef sloveno del ristorante Debellum con la ricetta “Fusilli integrali formaggio di capra e zucca”.
Jure Tomic è stato premiato da Paolo Barilla, Vice Presidente del Gruppo Barilla, che ha così commentato: “Il Barilla Pasta World Championship è arrivato alla sua quinta edizione e anche quest’anno si conferma un’occasione importante per promuovere la cultura gastronomica italiana, che ha nella pasta il suo ingrediente cardine, premiando chi porta la nostra vera cucina all’estero. L’incontro non poteva che essere qui in Academia Barilla, nel cuore della cosiddetta “Food Valley”, a Parma, recentemente nominata Città Creativa per la Gastronomia dell’Unesco.”
“Sono molto emozionato e felice. Mi piace cucinare la pasta e ho un grande rispetto per le ricette tradizionali e tipiche, ma amo sperimentare”. – ha affermato Jure Tomic – “Sono particolarmente felice che i nostri due paesi, cosi vicini, si arricchiscano reciprocamente anche in cucina”.
La competizione dedicata ai “Great Chef” è iniziata la mattina di venerdì 10 giugno, quando gli chef hanno realizzato la loro ricetta e l’hanno quindi sottoposta alla Giuria tecnica, composta da professionisti del settore ed esperti gastronomi di fama internazionale, che ha decretato i quattro finalisti fra i 17 partecipanti: Mark Delia (Spagna), con “Cannelloni con ricotta, fave fresche, spuma di tartufo e polvere di fave liofilizzate; Jure Tomic (Slovenia) con Fusilli integrali, formaggio di capra e zucca; Umberto Massimo Gorizia (Germania) con Cannelloni Emiliane Barilla al Parmigiano Reggiano 30 mesi, crudo di gambero rosso di Gallipoli, melanzana e pesto di basilico, capperi e caffè; Yoshitaka Miyamoto (Giappone) con “Sesamo 150” – Rigatoni romani al pesto di sesamo con polvere di polpa di gamberi.
Per la finale, la giuria tecnica è stata affiancata da una giuria ‘VIP’, il cui Presidente, lo chef stellato Davide Oldani ha spiegato: “La Pasta rappresenta l’ingrediente della vera cucina Pop, intesa come più tipicamente e genuinamente popolare. Saperla usare con creatività, valorizzando la sua identità unica è spesso difficile anche per i più grandi chef. La mia sfida è stata creare, per l’occasione, la “D’O… la carbonara 2.0”. In questo piatto ho voluto unire tradizione e innovazione, entrambi elementi fondamentali: la tradizione è sicurezza, dà la storia, indica la propria identità e la strada percorsa. Dall’altra parte è fondamentale rimanere al passo con i tempi, guardarsi intorno, comprendere i cambiamenti socio culturali e accoglierli, in un processo di innovazione e miglioramento continuo”.
Non è casuale la scelta della Carbonara, vero e proprio fenomeno che spopola tra i giovani italiani, per i quali l’amore per la pasta (la mangiano praticamente tutti i giorni, ma un 25% addirittura due volte al giorno) fa rima con semplicità e la tradizione. Secondo una ricerca Doxa-AIDEPI, la Carbonara è tra le 3 ricette del cuore dei 15-35enni, la preferita in assoluto dal 18% del campione (specie tra i maschi) e nel Nord ovest (pur essendo nata nel Centro Italia) 1.
In giuria, oltre a Paolo Barilla – Vice Presidente del Gruppo Barilla – anche l’attrice Vittoria Belvedere e lo chef Paolo Lopriore.
“E’ un grandissimo piacere per me essere qui oggi. Sono da sempre una fan della pasta in tutte le sue versioni” – ha detto Vittoria Belvedere – “Pasta per me significa casa, tradizioni, radici e italianità. Mi piace cucinarla, adoro mangiarla ed è un grande onore votarla da appassionata insieme a grandi esperti qui oggi”.
“La pasta fa giocare il palato con le sue consistenze” – spiega Paolo Lopriore – “È una cosa tutta italiana, ma è bello che anche negli alti Paesi si stia cominciando ad apprezzarla in questo senso. E’ un ingrediente che è già di per sé poesia quindi non necessità di tante elaborazioni. E’ buona nella sua semplicità”.
Il servizio Video di TV Parma
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