Parmigiano Reggiano: viaggio alla corte del re dei formaggi
di Oriana Davini
Ultima Modifica: 30/06/2023
Un itinerario alla scoperta del Parmigiano Reggiano, il re dei formaggi italiani, per scoprire come la peculiarità di un territorio può influenzare la gastronomia, dando origine a prodotti inimitabili.
Il legame indissolubile tra gastronomia e territorio
Il Parmigiano Reggiano è un prodotto dalla fama intramontabile, tanto per la sua bontà, quanto per la sua unicità. Simbolo dell’Italia, è un formaggio a pasta dura che si produce da mille anni solo con latte, caglio e sale.
A renderlo così unico è l’abilità dell’uomo, tramandata di generazione in generazione, e il suo legame con il territorio di origine.
È dai luoghi di produzione che dipendono le sue caratteristiche peculiari, perché come il vino dipende dal suo terroir, anche il formaggio è strettamente influenzato dalla zona in cui il latte viene prodotto. L’alimentazione delle mucche dei 3000 allevamenti il cui latte viene usato per fare il Parmigiano reggiano Dop, infatti, determina le caratteristiche del latte, che a sua volta dona aromi e sostanze microbiologiche alla forma di Parmigiano, rendendola unica. Ecco perché mangiano tutte foraggi prodotti in quest’area!
Il forte legame con il territorio è dimostrato anche dal fatto che dal 1996 il Parmigiano Reggiano si fregia del marchio di qualità DOP, la Denominazione di Origine Protetta. Si tratta di un marchio di tutela giuridica dell’Unione europea dedicata agli alimenti le cui caratteristiche qualitative dipendono essenzialmente o esclusivamente dal territorio in cui sono stati prodotti.
Per tutelare il legame tra il Parmigiano e il territorio, nel 1928 è stato costituito il Consorzio del Parmigiano Reggiano, che ancora oggi lavora attivamente alla promozione di questo prodotto nel mondo.
Nel cuore della Food Valley
Dove vedere come si fa il Parmigiano Reggiano? L’area di produzione è compresa tra le province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, a sinistra del fiume Reno, e Mantova, a destra del Po.
Siamo nel cuore della cosiddetta Food Valley, dove ogni ogni giorno circa 300 caseifici usano latte crudo proveniente da bovine allevate in quest’area e nutrite con foraggio ed erba di prati spontanei della zona.
Parma
Iniziamo il nostro giro lungo la Via Emilia proprio da Parma, città da cui il Parmigiano prende il nome. Il suo centro storico è ricco di capolavori artistici, aree verdi e luoghi culturali. Non dimentichiamo che questi sono i luoghi dei grandi compositori Giuseppe Verdi e Arturo Toscanini!
Il centro di Parma si sviluppa tra Piazza Garibaldi, antica sede del foro romano, piazza Duomo, dove si trovano la cattedrale e il battistero, e Piazza della Pace, dove sorge il complesso monumentale della Pilotta, l’antico palazzo della famiglia Farnese.
I Borghi emiliani e il Museo del Parmigiano
Nei dintorni di Parma ci sono tantissimi piccoli borghi che meritano una visita. Imperdibile è il Museo del Parmigiano Reggiano a Soragna: allestito all’interno del complesso Castellazzi, di origine settecentesca, è il luogo ideale per scoprire storia, tradizioni, tecnologia di questo formaggio. In mostra ci sono strumenti e attrezzi impiegati per la sua lavorazione, per un totale di oltre 120 oggetti, databili tra il 1800 e il 1950, e altrettanti immagini, disegni e foto d’epoca.
Da non perdere nei dintorni anche la Rocca Sanvitale di Fontanellato, il Castello di Torrechiara, la Reggia di Colorno, e ancora Casina, comune inserito all’interno della Riserva dell’uomo e della Biosfera riconosciuta dall’Unesco. Poco distante da qui si trova il Castello di Sarzano, una delle fortezze medievali della celebre famiglia Canossa.
Reggio Emilia
Sapevate che proprio a Reggio Emilia, nel 1797, è stato adottato il tricolore? Esatto, proprio in questa cittadina è nata la bandiera italiana!
Ulteriori motivi per visitarla? Siamo nella patria del Boiardo e dell’Ariosto, autore del poema Orlando Furioso. Un giro nel centro storico è d’obbligo per visitare Piazza Grande, con la cattedrale e il battistero, fare un salto al mercato di Piazza San Prospero e magari vedere una mostra a Palazzo Magnani.
Modena
Dal Museo Enzo Ferrari (da non confondere con il Museo Ferrari, a Maranello), al Museo della Figurina, ovviamente targato Panini, fino all’Acetaia comunale, per scoprire tutto sull’Aceto balsamico di Modena: ci sono tantissimi motivi per visitare Modena e i suoi dintorni.
Meno celebre rispetto ad altre città emiliane, Modena vanta un bellissimo centro storico e un’ottima cucina tipica. Da non perdere in Piazza Grande ci sono il Duomo e il suo campanile la Ghirlandina, entrambi Patrimonio Unesco, oltre allo splendido palazzo comunale di origine seicentesca.
Gli appassionati d’arte troveranno tele per i loro occhi alla Galleria Estense, che raccoglie le opere di proprietà dei Duchi d’Este. Immancabile, a tal proposito, è anche il Palazzo Ducale di Modena, un tempo sede della corte estense e oggi sede dell’Accademia Militare.
Visitare un caseificio
Assistere alla produzione del Parmigiano Reggiano e visitare le enormi camere di maturazione, è un’esperienza sicuramente da non perdere. Molti caseifici della zona propongono visite guidate, quindi è bene informarsi prima della partenza ed eventualmente prenotare.
Potete inoltre approfittare dell’iniziativa Caseifici Aperti, che si svolge intorno al primo weekend di ottobre, in cui i caseifici aprono le porte ai visitatori.
Cosa mangiare
Oltre al Parmigiano Reggiano, l’Emilia Romagna ha un’enorme tradizione gastronomica da offrire ai visitatori, ricca di eccellenze, Dop e Igp.
Basta citare il prosciutto crudo di Parma Dop, uno dei salumi più celebri al mondo, il Culatello di Zibello Dop, l’aceto balsamico di Modena Igp. E poi tagliatelle, tortellini, lasagne, le ciliegie di Vignola, il fungo di Borgotaro, per non parlare degli ottimi vini, dal Sangiovese al Lambrusco.
Insomma una vacanza in Emilia Romagna è sicuramente di stampo enogastronomico!
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