Parma Alimentare vola a Parigi per Sial
L’obiettivo: sfruttare l’internazionalità e la natura b2b del Salone food parigino per stringere nuove alleanze commerciali
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 18/10/2018
Dal 21 al 25 ottobre, l’industria agroalimentare si dà appuntamento a Parigi: al Sial, che rappresenta uno degli eventi fieristici food b2b più attesi al mondo, sarà presente anche una delegazione ducale, capitanata da Parma Alimentare.
Ne fanno parte sei aziende parmensi: Agugiaro & Figna Molini, Coppini Arte Olearia, Devodier Prosciutti, La Felinese Salumi, Salumificio San Paolo e Rizzoli Emanuelli
Come spiega Alessandra Foppiano, Executive Manager di Parma Alimentare, «Il Sial di Parigi è un’ottima vetrina per le eccellenze made-in-Parma. Nel 2016 il Salone, che ha frequenza biennale, è stato capace di richiamare 155.700 visitatori: il 70% di questi erano stranieri non francesi provenienti da 194 Paesi – le rappresentative più numerose sono state quelle in arrivo da Paesi Bassi, UK, Cina, Spagna, Germania, Turchia e Stati Uniti – e il 71% erano operatori del mondo retail o del foodservice. Parliamo di due target business estremamente appetibili per le nostre imprese food: andiamo a Parigi con l’obiettivo di promuovere il brand Parma e di stringere nuove alleanze commerciali. La nostra missione sarà importante anche per cogliere i trend in atto in ambito food: in un’economia sempre più globalizzata, rispondere al meglio alle esigenze del mercato è sicura chiave di successo».
Va infatti ricordato che il Sial di Parigi è probabilmente il più importante marketplace al mondo dedicato all’innovazione. Significativi sono i numeri di Sial Innovation: su un totale di oltre 2.180 candidature avanzate da 943 espositori, sono state selezionate 552 novità di prodotto, che si contenderanno 15 Awards e le medaglie d’oro, d’argento e di bronzo. Volano di innovazione è sicuramente il distretto industriale parmense dell’impiantistica alimentare, cresciuto nel primo semestre 2018 del 14%.
A Parigi, l’agroalimentare parmense si presenta forte del dato di 753 milioni di euro di export a livello globale, nei primi sei mesi dell’anno: l’export alimentare corrisponde al 21,7% del totale delle esportazioni provinciali, confermandosi – nonostante una piccola contrazione – al primo posto davanti alla meccanica generale. I segmenti che godono di migliore salute sono quello di prosciutti e salumi (+2% rispetto al primo semestre 2017), l’industria molitoria (+9%) e il comparto oli, grassi vegetali e animali (+24%). Nella top ten dei mercati più sensibili all’appeal del made-in-Parma agroalimentare, da segnalare le performance di Canada (+14,1%), Paesi Bassi (+9,2%), Spagna (+5,2%), Germania (+3,2%). Sostanzialmente stabili gli scambi verso Stati Uniti (+0,6%) e Svizzera (+0,9%).
Un discorso a parte merita la Francia, da sempre partner commerciale strategico: a tutto il 2017, il Paese transalpino ha rappresentato la prima destinazione dell’export alimentare parmense. Lo scorso anno le esportazioni Oltralpe hanno raggiunto il valore record di 319,9 milioni di euro (+7,5% rispetto al 2016), incidendo per il 20% circa del totale dei prodotti food esportati. Il primo semestre 2018 ha risentito del sensibile calo di alcuni segmenti, in particolare quello dei prodotti da forno e farinacei e quello dei surgelati: la Francia ha così ceduto alla Germania la prima posizione come mercato export per il food made-in-Parma.
Al SIAL di Parigi, la collettiva guidata da Parma Alimentare occuperà lo stand D 068 all’interno del Padiglione 1
Ne faranno parte anche due chef di Parma Quality Restaurants, il Consorzio che rappresenta la migliore espressione della cucina parmense: richiamandosi al nostro territorio e alla sua identità culinaria, chef Filippo Cavalli, Ristorante “Osteria dei Mascalzoni”, e chef Francesco Dall’Argine, Ristorante “Antica Hostaria Tre Ville”, proporranno degustazioni con prodotti offerti dalle sei aziende parmensi presenti. Non mancheranno neppure altri prodotti simbolo del territorio parmense, come il Parmigiano Reggiano Dop e i Vini Colli di Parma Doc, grazie alla collaborazione con i rispettivi Consorzi di Tutela.
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