Parma Alimentare a New York per il Summer Fancy Food Show - InformaCibo

Parma Alimentare a New York per il Summer Fancy Food Show

Sono sette le aziende parmensi che prenderanno parte alla collettiva di Parma Alimentare

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 19/06/2019

Giugno 2019 – Con l’arrivo dell’estate, per Parma Alimentare si rinnova l’appuntamento con il Summer Fancy Food Show di New York, uno dei momenti più significativi dell’anno in chiave di sviluppo del business e nell’ottica di promuovere il made-in-Parma alimentare al di fuori dell’area UE. Nella città della Grande Mela, infatti, dal 23 al 25 giugno, oltre 2.550 espositori – di cui quasi la metà non americani e provenienti da 55 Paesi – presenteranno più di 200.000 referenze a operatori professionali espressione del mondo retail, dell’horeca e del foodservice: il risultato è il più grande marketplace del Nord America dedicato alle specialità alimentari e beverage.

Al Summer Fancy Food Show 2019, Parma Alimentare sarà capofila di una collettiva che riunisce sette aziende parmensi: Agugiaro & Figna Molini, Cooperativa Casearia Agrinascente, Devodier Prosciutti, Fratelli Galloni, Rizzoli Emanuelli, Ruliano e Zarotti.

Il commento di Alessandra Foppiano

A spiegare l’importanza della presenza di Parma Alimentare a New York è l’Executive Manager Alessandra Foppiano: «Gli Stati Uniti rappresentano storicamente un partner importante per il comparto alimentare parmense: sono infatti il primo mercato extra UE, e il terzo in assoluto, per il nostro export. Il trend è positivo: nel 2018, rispetto al 2017, le esportazioni food verso gli Usa sono cresciute del 13%, raggiungendo quota 139,8 milioni di euro. Rispetto al 2009, il volume di affari è più che raddoppiato».

A confermarsi come i comparti più vitali sono il lattiero-caseario e le conserve animali, che, insieme, arrivano a incidere per circa l’80% sul totale delle esportazioni alimentari: nel primo caso, la crescita annuale è stata dell’8%, nel secondo caso del 12%. Ottime anche le performance nel segmento dei prodotti da forno e farinacei, cresciuto a valore del 113%, e delle bevande, che fanno registrare un +46%.

«Parma può sfruttare un grande vantaggio competitivo: la presenza di prodotti tipici forti e riconoscibili, come è il caso delle DOP Parmigiano Reggiano e Prosciutto di Parma continua Alessandra Foppiano -. Per crescere ulteriormente dobbiamo puntare sull’eccellenza, che non fa certo difetto alla Food Valley parmense, unica al mondo per varietà e qualità delle produzioni tipiche: Parma può guadagnare una posizione di rilievo anche in altri comparti merceologici in cui l’Italia è leader, come la pasta, l’olio d’oliva e il vino. Sarà importante sposare una logica di sistema e lavorare in squadra: proprio in questa ottica, Parma Alimentare parteciperà alla serata promossa a New York da Fiere di Parma il 23 giugno. Tra i focus point, la presentazione dell’edizione 2020 di Cibus e del progetto M*eating Italy, dedicato all’Italian way of life e all’identità gastronomica del nostro Paese, che sarà attivato in concomitanza con EXPO Dubai 2020».

Per ritornare agli Stati Uniti, va ricordato che, se si considerano le famiglie con reddito annuo disponibile pari ad almeno 300.000 dollari, sono il primo mercato al mondo per quanto riguarda i beni di lusso, inclusi gli alimenti di fascia premium. Più in generale, gli States sono il Paese che più spende per i beni di consumo: nel 2018 l’acquisto di articoli al dettaglio ha raggiunto l’incredibile quota di 12.953 miliardi di dollari.

Le prospettive future, nel breve-medio periodo, sono positive. «L’economia degli Stati Uniti rimane una delle più solide e competitive al mondo: nel 2018, il PIL è cresciuto del 2,9%. Inoltre, si stima che la popolazione americana possa aumentare del 17% entro il 2030, collocandosi così al terzo posto dopo India e Cina: in genere l’incremento demografico è un fattore trainante della crescita economica e la segue», conclude l’Executive Manager di Parma Alimentare.

La missione business parmense al Summer Fancy Food Show di New York è importante anche in una logica di area allargata: la Grande Mela si può infatti considerare come la porta di accesso principale a tutto il Nord America.

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