Pambianco, fatturati del vino, al primo posto Cantine Riunite
Al secondo posto si piazza Caviro, Tra le società del vino commerciale un vero boom di Botter
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 14/04/2020
Cantine Riunite & Civ si conferma anche nel 2019 leader assoluto con 624 milioni di ricavi, otto in più del 2018; il motore è stato rappresentato dalla controllata Gruppo Italiano Vini, che con i suoi 19 marchi di fascia medio/alta e alta ha raggiunto da sola un fatturato di 406 milioni contro i 388 dell’esercizio precedente. Questo il primo dato dell’analisi di Pambianco sui fatturati dei primi dieci gruppi del vino tricolore, diffusi oggi.
Nella classifica al secondo posto si piazza Caviro, altra realtà cooperativa, con un giro d’affari consolidato sostanzialmente stabile e di poco inferiore ai 330 milioni di euro. Terza in classifica generale, e prima nella speciale graduatoria dei gruppi di fascia alta, si conferma Marchesi Antinori, che è riuscita a crescere di altri 16 milioni portandosi a quota 250.
Distinguendo per fascia di appartenenza, la top ten di Pambianco evidenzia una crescita del 2% anno su anno per le realtà di fascia commerciale e del 5% in ambito premium.
Botter cresce di oltre venti milioni di euro
Tra le società del vino commerciale, il risultato più significativo è quello ottenuto da Botter, cresciuto di oltre venti milioni di euro, da 195 a 217 milioni, performance che ha permesso al gruppo di Fossalta di Piave (Venezia) di salire sul podio della graduatoria dietro Riunite e Caviro, superando sia Zonin (quinto con 206 milioni) sia Fratelli Martini (quarto a 210). Un altro balzo rilevante è quello di Enoitalia, da 182 a 199 milioni, e spinge la realtà privata di Calmasino (Verona) a sorpassare i due big della cooperazione trentina, Cavit e Mezzacorona, piazzandosi al sesto posto della classifica di fascia media. Le posizioni successive sono occupate da Italian Wine Brands, gruppo quotato in Borsa, che è cresciuto di 7 milioni, e dalla cooperativa trevigiana La Marca, specialista del prosecco, che chiude la graduatoria con 141 milioni.
La classifica dei produttori di fascia alta è invece priva di variazioni, in termini di posizione della top10, ma si nota un trend differente dei primi quattro gruppi a confronto con quelli che occupano le posizioni successive. In sostanza, oltre ad Antinori, sono cresciuti high single digit l’inseguitore Santa Margherita, da 177 a 189, e Frescobaldi che consolida la terza posizione, da 115 a 126. In evidenza anche Lunelli, quarto con 107 milioni (+6%). Dal quinto posto in poi troviamo realtà stabili, altre in lieve flessione o in lieve ascesa, ma il saldo attivo dipende in ogni caso dalle posizioni di vertice.
Spumanti: al primo posto la piemontese Fratelli Martini
Nelle performance dei primi cinque gruppi italiani della spumantistica pesa il calo dei prezzi registrato a seguito dell’abbondante vendemmia 2018, commercializzata lo scorso anno. Sommando i fatturati della top5, la crescita è minima: +1% sul 2018, contro il +7% del saldo precedente e addirittura contro il +13% raggiunto nel 2017. La top5 è formata dagli stessi gruppi e anche le posizioni di appartenenza appaiono invariate.
Comanda pertanto la piemontese Fratelli Martini con 210 milioni, davanti alla coop trevigiana La Marca con 141 milioni e al gruppo trentino Ferrari/Lunelli che invece è in controtendenza, grazie al posizionamento alto, e si porta a 107 milioni. A seguire, la veronese Contri, stabile con 96 milioni, e Villa Sandi che incalza a quota 95 milioni.
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