Osservatorio Sana 2018: tutti i dati sul Bio
Otto consumatori su 10 hanno acquistato bio nell’ultimo anno. Tra le categorie più apprezzate spiccano frutta e verdura
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 09/09/2018
Sono stati presentati al SANA 2018, Salone internazionale del biologico e del naturale, i risultati della ricerca sull’agroalimentare biologico italiano, promossa da BolognaFiere con il patrocinio di FederBio e AssoBio.
La raccolta e l’analisi dei dati sono stati effettuati da Nomisma.
Qui sotto vi diamo i dati più significativi del rapporto Osservatorio SANA 2018 dal titolo ‘Tutti i numeri del Bio italiano: i driver del consumatore e le novità del canale specializzato’.
L’indagine Nomisma è stato eseguito su un campione di 200 punti vendita per la sezione dedicata al canale retail e di 800 famiglie per l’analisi su abitudini e motivazioni di acquisto.
Osservatorio SANA: il bio cresce ancora, ecco come
Otto consumatori su 10 hanno acquistato bio nell’ultimo anno e il 42% è ‘requent user‘. Tra le categorie più apprezzate spiccano frutta e verdura.
La Gdo batte il canale specializzato del biologico
In Italia, il canale specializzato del bio (relativo alla categoria Food & beverage) ha realizzato nel 2017 vendite per 865 milioni di euro, segnando per la prima volta una battuta d’arresto (-3% rispetto al 2016).
Tutto questo mentre si è assistito ad un vero e proprio boom registrato dalla Gdo, sempre più specializzata nella vendita del biologico e con un “assortimento bio private label che negli ultimi quattro anni è cresciuto del 90%”, ha sottolineato durante la presentazione Silvia Zucconi, responsabile market intelligente di Nomisma.
Negli ultimi 15 anni infatti la Grande distribuzione ha registrato un forte ampliamento degli assortimenti bio (+330% il numero delle referenze proposte, con grande capacità di innovazione nei prodotti a marca del distributore (nella Top15 dei prodotti bio più venduti nella Gdo ci sono ben 7 prodotti in private label).
A questo proposito, InformaCibo ricorda che il marchio “Verso Natura Conad”, lanciato nel 2016, conta 200 referenze in oltre 70 categorie, e ne accoglierà un’ulteriore trentina entro la fine del 2018.
All’interno di Conad “Verso Natura” guida il cliente in uno spaio dove ambientazione, luci e materiali rrendono l’esperienza di spesa particolarmente gratificante.
Inoltre, secondo l’Osservatorio, il consumatore che fa acquisti bio è guidato da motivi salutistici, è attento alla sostenibilità, del prodotto e del packaging, è attirato da attributi come “vegan” e “superfood”.
Tra le categorie più acquistate spiccano frutta e verdura, scelte dal 61% dei consumatori
In dettaglio tutti i dati dell’Osservatorio Sana 2018
Il biologico è dunque sempre più presente nelle case degli italiani. Una scelta consapevole e informata: stando alla ricerca, quasi un italiano su due predilige i prodotti biologici perché li ritiene ‘esattamente quelli che voglio’. Per il 52% degli intervistati la scelta è dettata da ragioni salutistiche, ma non mancano quelli che mettono al primo posto la garanzia di sicurezza e qualità offerta da questo genere di merci (47%) e quelli che scelgono il bio perché ritenuto più rispettoso dell’ambiente (26%).
Tra le categorie più acquistate spiccano frutta e verdura (scelte dal 61% dei consumatori), seguite da latte e derivati (57%) e uova (53%).
E se il 44% degli user bio acquista i prodotti in GDO, il 19% continua a prediligere il canale specializzato, soprattutto guidato dall’offerta disponibile (24%) e da una maggiore fiducia nei prodotti venduti (19%).
La ‘consumer survey’ delinea una domanda di prodotti biologici in crescita, come confermato dai dati aggregati sulle vendite, salite a quota 5.612 milioni di euro (+8% rispetto al 2016), 3.552 milioni dei quali riconducibili al solo mercato domestico (+8% nel 2017 su 2016).
Il rapporto tra punti vendita e cliente
La survey di Nomisma ha identificato anche la clientela-tipo dei punti vendita specializzati: donna (genere prevalente per il 79% degli intervistati), di un’età compresa tra i 35 e i 45 anni (50%), con figli di meno di 12 anni (43%), di reddito medio-alto (78%) ed heavy-user bio (la cui spesa alimentare, cioè, è composta dall’80% al 100% da cibi biologici), che sceglie i prodotti in base a un particolare stile di vita (free from/veg/light) e che sviluppa un rapporto di fiducia con il proprio rivenditore, visitando il punto vendita almeno una volta a settimana. Un rapporto di fiducia creato e rafforzato anche dalle iniziative dei gestori e dei titolari, che oltre a curare l’ambiente del negozio, dedicano alla clientela un’ampia gamma di servizi aggiuntivi, come carte fedeltà, eventi speciali e la presenza di addetti esperti e formati sulla materia, per citare i 3 servizi più diffusi e ritenuti più importanti dai partecipanti all’indagine.
I dati del Sistema d’Informazione Nazionale sull’Agricoltura Biologica – Sinab
Nel 2017 le superfici coltivate in Italia hanno superato l’1,9 milioni di ettari, con una crescita del 6,3% rispetto al 2016. In termini assoluti, nell’ultimo anno, sono stati coltivati con metodo biologico oltre 110 mila ettari in più. Ottimi i dati in arrivo dalla Sicilia (427.294 ettari), dalla Puglia (252.341 ettari) e dalla Calabria (202.119 ettari), che insieme detengono il 46% delle superfici coltivate a biologico.
L’Emilia-Romagna si posiziona tra le prime cinque Regioni con 134.509 ettari totali, mentre la Lombardia è la Regione che cresce di più (+21,4%): dati che indicano come la produzione vegetale biologica interessi sempre di più l’intero territorio nazionale.
A fine 2017 il biologico è arrivato a interessare il 15,4 % della SAU italiana, in crescita di un punto percentuale rispetto al 2016. Le aziende inserite nel sistema di certificazione per l’agricoltura biologica sono quasi 76.000, con un incremento del 5,2%.
Condividi L'Articolo
L'Autore