Olio, produzione mondiale inaspettatamente in aumento
Anche in Italia una notevole impennata della produzione. L'Ismea ha fatto anche una prima ricognizione sullo stato degli oliveti
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 28/08/2018
La produzione dell’olio inaspettatamente in aumento. Il report Ismea sulla campagna olivicola, in attesa dei dati della prossima annata 2018-2019, parla di produzione mondiale 2017/2018, secondo le ultime stime del Coi, attestata abbondantemente sopra i tre milioni di tonnellate (+30% rispetto alla campagna precedente) raggiungendo un risultato certamente inaspettato prima dell’inizio delle moliture.
Anche in Italia una notevole impennata della produzione
Tirando le somme l’Italia ha realizzato una produzione di circa 429 mila tonnellate, +135% rispetto alle 182 mila tonnellate dell’anno prima.
Questo è il risultato di una crescita importante soprattutto nelle regioni del Sud a partire dalla Puglia che, stando a dati ancora provvisori, sembra aver superato la soglia delle 200 mila di tonnellate. Anche per Sicilia e Calabria si è tornati su livelli normali, così come in Abruzzo. Nel Centro Italia, soprattutto in Toscana e Umbria, la crescita è stata particolarmente contenuta perché la siccità ha limitato fortemente il recupero rispetto all’anno precedente. È andata decisamente meglio nel Lazio e nelle Marche. A livello di prezzi, La tendenza flessiva ha investito anche l’Italia. Nei primi sette mesi dell’anno la riduzione media dei listini dell’extravergine è stata pari al 29%, passando dai 5,86 euro al chilo come media di gennaio-luglio 2017 ai 4,18 euro dello stesso periodo del 2018.
Intanto, è già tempo di guardare alla produzione della prossima campagna sulla quale pesano sia la naturale alternanza “carica” e “scarica”, sia le cattive condizioni climatiche di inizio primavera.
È ancora molto presto per azzardare stime numeriche ma, nel frattempo, l’Ismea ha fatto una prima ricognizione sullo stato degli oliveti. Peseranno i danni da gelate sia nel Nord della Puglia che nel Centro Italia e a questo si aggiunge che il clima si questi ultimi tempi con piogge frequenti e caldo umido tiene alta l’attenzione dei produttori rispetto agli attacchi di mosca.
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