Oli d'Abruzzo e le passioni del giovane abruzzese Francesco Rubini - InformaCibo

Oli d’Abruzzo e le passioni del giovane abruzzese Francesco Rubini

Dall'olio alle lumache per il titolare di Cascina Bruno un’azienda agricola a Elice in provincia di Pescara

di Donato Troiano

Ultima Modifica: 17/12/2018

Oli d’Abruzzo, un grande patrimonio. Attualmente l’olivicoltura rappresenta uno dei comparti produttivi più importanti della regione che vede operare oltre 61mila aziende che conta 41 mila ettari con più di 9 milioni di piante e circa 40 varietà, per grand parte coltivate con metodi biologici.

Alcune di queste varietà rappresentano, per qualità e quantità, la base dei 200 quintali di olio prodotti ogni anno da quasi 500 frantoi, per il 90% di qualità extravergine di oliva, numeri che fanno dell’Abruzzo la quinta regione in Italia. La Puglia e la Calabria ogni anno si contendono il primo posto come regione produttrice di olio in Italia e ognuna delle due regioni produce circa un terzo dell’olio italiano.

L’olio abruzzese è da sempre legata a quella pugliese per via dei pastori che durante la transumanza portavano dal tacco dello Stivale piante e tecniche di coltivazione

L’olio d’Abruzzo continua a migliorare di anno in anno, nonostante le molte difficoltà climatiche; e molti ultimamente sono i giovani che si “innamorano” dell’olivicoltura di qualità e vogliono investire nel futuro.

Le bancarelle di Natale a Parma in via d’Azeglio

Abbiamo incontrato a Parma uno di questi, Francesco Bruno Rubini, 25 anni, diplomato al liceo scientifico di Pescara, giovane agricoltore titolare di un’azienda agricola a indirizzo olivicolo con sede in provincia di Pescara.

Ieri, con il suo olio di Cascina Bruno ha partecipato in via D’Azeglio al tradizionale appuntamento di Natale sotto l’albero domenica 16 dicembre. Una bella iniziativa promossa da Ascom attraverso il marchio Parma Viva con il patrocinio del Comune di Parma. Musica da strada, stand gastronomici e all’interno del mercatino natalizio c’era lo stand abruzzese dell’Azienda Agricola “Cascina Bruno”, con un infreddolito Francesco Bruno Rubini che spiegava ai tanti parmigiani e visitatori la bontà del suo olio extravergine. Gli abbiamo rivolto alcune domande.

Dove è collocata e quanti ettari di terreno è ad oliveto l’azienda Agricola “Cascina Bruno”, è la prima domanda che rivolgiamo al giovane Rubini.

“Siamo ad Elice, nel cuore dell’entroterra pescarese. Una realtà a carattere prettamente familiare che cura i propri oliveti e i propri Oli con lavoro certosino. L’impresa agricola dispone di oltre 6 ettari di terreno a oliveto con circa un migliaio di piante”.

Le varietà che avete in catalogo?

Sono il Leccino e la Dritta cultivar prettamente abruzzesi, voglio precisare che l’olio extravergine di oliva prodotto è ottenuto esclusivamente dalle olive raccolte in azienda.

Poi abbiamo anche la Coratina di origine pugliese e il Leccio del Corno tipicamente toscano adatte a soddisfare anche altri palati”.

Quando nasce la tua passione per l’olivicoltura?

Non avrei mai potuto lavorare in un ufficio o in una città anche se bella come Pescara. L’aria aperta e la natura sono i miei ambienti naturali, gli unici dove mi sento veramente bene

Da qui, la passione di Francesco Bruno per l’olivicoltura che guarda con particolare attenzione alla qualità, ma anche alle produzioni meno diffuse e di nicchia. Tutto ciò dopo due anni da militare in marina tra Taranto e La Spezia, passando per Crotone, Genova e Civitavecchia e infine la scelta di rientrare in Abruzzo per coltivare la sua terra.

Proprio in queste settimane è in corso il cambiamento del logo dell’azienda: la Presentosa

La presentosa è un gioiello tradizionale femminile abruzzese, generalmente in oro o in metallo placcato oro indossato dalle donne nelle occasioni di festa. E’ un monile generalmente di forma tonda o tondeggiante con delle dentellature tutt’intorno o a forma di stella con intarsi in filigrana, incastonature con pietre preziose (utilizzate molto raramente) e rilievi che variano da zona a zona.

Le origini del ciondolo -ci dice Francesco Bruno- probabilmente risalgono al Settecento, mentre la diffusione del suo nome è sicuramente legata al nostro scrittore Gabriele D’Annunzio che la descrive come “una grande stella di filigrana con in mezzo due cuori”. “Probabilmente -aggiunge il giovane abruzzese- il nome Presentosa viene dal dialetto “presentenze”, cioè presentazione del fidanzamento: la tradizione abruzzese infatti vuole che questo gioiello venga donato alla futura sposa dai suoceri come pegno d’amare nell’occasione delle presentazioi delle rispettive famiglie”.

Altri tempi forse, ma l’obiettivo è sempre valido: presentare e rappresentare al meglio i prodotti dell’Azienda.

Intanto  un’altro prodotto è in gestazione, ecco la novità:

La novità del giovane abruzzese non si ferma all’olio d’oliva, sono in arrivo le lumache

L’elicicoltura, l’allevamento della chiocciola a scopo alimentare, è la prossima tappa della mia passione. L’elicicoltura è un mondo affascinante e per questo ho preso contatti con i maggiori esperti italiani e sono finalmente a una svolta. Dalla prossima estate si parte”.

Il progetto, che sarà esecutivo da giugno, prevede una superficie dedicata di un ettaro in cui verranno installati 46 recinti, di cui 23 di riproduzione e 23 di ingrasso.

A quando esattamente la vendita?

Nel maggio del 2019, dopo aver seminato, è previsto l’arrivo dei riproduttori, ossia lumache certificate e selezionate da altri allevamenti italiani e la conseguente riproduzione entro l’estate. La vendita è prevista in autunno”.

Lumache a scopo gastronomico, ma guardo già oltre – conclude Francesco– già penso alla cosmesi e alle conserve”.

In bocca al lupo e ci diamo l’appuntamento in azienda la prossima estate.

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