Nutrizionista, “Una giusta dieta nell’infanzia caposaldo di salute”
Per la dottoressa Isabella Oliviero “è importante svolgere progetti di educazione alimentare nelle scuole, una dieta sbagliata nell'infanzia si sconta poi in adolescenza”
di Collaboratori
Ultima Modifica: 05/11/2019
Il ruolo chiave di un’adeguata colazione, frutta e non succhi di frutta, meglio l’estratto del centrifugato, meglio assumere carboidrati a pranzo che la sera, consumare la cena non più tardi delle 20. Sono questi alcuni consigli per una sana e corretta alimentazione dispensati da Isabella Oliviero, biologa nutrizionista e responsabile laboratorio analisi cliniche Marilab, in occasione di una conferenza svolta all’Istituto scolastico paritario Caterina Santa Rosa di Roma che ha inserito l’educazione alimentare nei suoi programmi scolastici.
La dottoressa Oliviero ha accettato l’invito della maestra di educazione alimentare Rosanna Russi per spiegare agli alunni e alle loro famiglie l’importanza di un corretto stile di vita nutrizionale nell’ottica dell’incontrovertibile verità espressa già 2400 anni fa dal papà della medicina, Ippocrate di Kos, “Fai che il cibo sia la tua medicina e la medicina il tuo cibo”.
La dottoressa Oliviero ha sottolineato che l’età prescolare e scolare sono periodi fondamentali nella costruzione delle scelte alimentari. Il periodo dai 12 ai 16 anni è infatti quello in cui si tirano le somme di ciò che è stata l’alimentazione dell’infanzia. Se sono stati commessi errori nella dieta vedremo dunque svilupparsi tutti i danni nella fase adolescenziale. La nutrizionista ha anche sottolineato come siano molto numerosi gli errori quotidianamente commessi dalle famiglie e dagli alunni in campo alimentare, puntando non solo a riequilibrare la quantità ma anche e soprattutto migliorare la quantità. Non a caso il problema dell’obesità ormai tocca da vicino anche l’Italia.
La nutrizionista Isabella Oliviero
“L’obesità è una silente epidemia globale che ha pienamente contagiato l’Italia – ha osservato la dottoressa – Attenzione però anche alla magrezza eccessiva. La sana alimentazione deve essere l’ago della bilancia ed è bene svolgere progetti di educazione alimentare nelle scuole. Se con questi progetti riusciremo a stimolare la curiosità e l’attenzione dei bambini e, naturalmente, delle loro famiglie, potremo dire di aver salito il primo gradino della lunga scala della salute”.
Per il fabbisogno energetico la dottoressa consiglia di rispettare una precisa ripartizione di nutrienti in accordo con i L.A.R.N (livelli di assunzione di riferimento di nutrienti ed energia) che variano con l’età. Dai 2-5 anni sono richieste 1300-1400 kcal/die; dai 6-10 anni 1800-200 kcal/die, dagli 11-18 anni 2000-2500 kcal/die.
La prima regola – ha ricordato la nutrizionista – è di fare sempre un’adeguata e corretta per poter soddisfare al meglio le richieste energetiche dell’organismo. Purtroppo l’importanza della prima colazione non é ancora ben compresa in Italia, tanto che ben il 33% dei bambini fa una colazione scarsa e l’8% la salta. Il pranzo viene spesso penalizzato per mancanza di tempo oppure perché schiacciato da spuntini mattutini troppo generosi. Sì agli spuntini, della mattina e del pomeriggio, ma devono essere moderati – vari e non vanno accompagnati da una bibita gassata. La cena deve essere semplice e leggera, e preferibilmente entro le 20 per migliorare la circadianità di glicemia, insulina e cortisolo.
“In ogni caso – ha concluso la dottoressa – non c’è uno schema alimentare che vada bene per tutti. Infatti, al di là delle linee guida raccomandate per una sana alimentazione, i punti cardine della mia visita nutrizionistica sono l’anamnesi clinica, la valutazione dei fattori ambientali e lo stile di vita”.
A cura di Cristina Latessa
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