“Noi, sentinelle dei bisogni in giro ad ascoltare il Paese” - InformaCibo

“Noi, sentinelle dei bisogni in giro ad ascoltare il Paese”

di Informacibo

Ultima Modifica: 07/06/2016

 Una comunità di soci imprenditori, quelli della galassia Conad, che parla la stessa lingua delle centinaia di migliaia di comunità che popolano, da nord a sud, lo stivale. Una sorta di “sentinella” sul territorio in grado di cogliere i primi segnali dei cambiamenti in embrione che arrivano dalla pancia del Paese. Francesco Pugliese, ad di Conad, usa una metafora per rendere bene l’idea del modello di business che da sempre persegue il suo gruppo.
 
«Un modello a base cooperativa e volontaria in cui è ancora la persona il fulcro dello sviluppo, della crescita, sia esso socio, addetto o manager», puntualizza. «I nostri valori non devono stonare da quelli comuni – aggiunge Pugliese – ma essere costantemente in armonia tra loro. Soprattutto quando ci si rivolge ad altre persone, alle istituzioni, alle organizzazioni del territorio cercando con loro una relazione e costruendo occasioni di collaborazione, nel rispetto dei legittimi e reciproci interessi e delle rispettive motivazioni identitarie».
 
Non a caso, è questa la direzione in cui si muove anche l’ultima iniziativa itinerante di Conad, il Grande Viaggio, partito a metà aprile da Lodi con destinazione finale Caserta, il 2 luglio. L’obiettivo dichiarato è di consolidare il rapporto con le rispettive comunità che di volta in volta la “carovana” Conad incontra. E di comunicare a quelle stesse comunità qual è la sensibilità del gruppo su tematiche che stanno a cuore ai cittadini. È il caso dell’etichetta, ad esempio. Un cavallo di battaglia di Pugliese che in questi anni si è speso tanto per difendere in ogni sede la tracciabilità del luogo di produzione dei prodotti che arrivano sullo scaffale.
 
La stessa sensibilità si ritrova anche nella petizione (“Liberalizziamoci”) promossa da Conad, insieme alla Federazione nazionale parafarmacie italiane e Altroconsumo, per chiedere al Parlamento che sia consentita la vendita di farmaci non mutuabili con ricetta nelle farmacie. «Sono tutte battaglie – spiega l’ad – che abbiamo portato avanti nell’interesse di molti soggetti: dei cittadini, che potranno così beneficiare di un calo dei prezzi. Dei farmacisti di parafarmacia, che hanno la stessa abilitazione dei colleghi di farmacia. Degli operatori del settore, che dovrebbero poter competere a condizioni eque in un mercato concorrenziale, aperto e dinamico. E nell’interesse del Paese».
 
Ma la lista delle iniziative messe in campo in questi anni dal gruppo di Pugliese sono tante. Soprattutto quelle a sostegno dei tanti piccoli e medi fornitori locali. «Se non li avessimo aiutati – osserva Pugliese – non avrebbero avuto accesso al mercato della grande distribuzione. Così come molte piccole produzioni di eccellenza non sarebbero conosciute anche su mercati esteri, oltre a quello locale. Lo stesso impegno lo stiamo dimostrando nella commercializzazione di prodotti lattiero-caseari lavorati esclusivamente con latte 100% italiano».
 
Pugliese insiste sul concetto di salvaguardia delle tradizioni. Quelle stesse tradizioni che si esprimono giorno per giorno in scelte di vita e di comportamenti alimentari.
«Conad ne è consapevole ed per questo che promuove i produttori locali, l’occupazione del territorio, riduce l’impatto ambientale dei propri punti vendita. Attività e impegni che devono essere continuativi anche nella dimensione di responsabilità sociale d’impresa e nella condivisione delle richieste che vengono dalle persona, prima ancora che dal cliente».
 
Richieste che Conad vuole toccare con mano attraversando le piazze italiane, il cuore pulsante di ogni comunità, dove ruota la vita di una città o di un paese.
«È il nostro modo per costruire un percorso di vicinanza alle persone destinato a durare nel tempo, ad avere continuità. Un impegno da condividere con ogni territorio», sottolinea Pugliese. D’altronde, fa notare l’ad, «la comunità è il luogo in cui i cittadini esprimono i propri valori, ma anche i propri bisogni, proprio perché la comunità è fatta di persone».
 
Nasce da qui l’impegno “sociale” di Conad che «passa attraverso il quotidiano di milioni di cittadini, fatto dal momento della spesa ma anche di quello dell’intrattenimento, dell’incontro, delle riflessioni, dello scambio di idee e naturalmente di emozioni», spiega Francesco Pugliese, che conclude: «Il luogo migliore per farlo è la piazza, nuova e antica agorà dove discutere dei problemi della comunità, creare relazioni interpersonali, esprimere idee, finendo per costruire fiducia nel Paese,facendo sì che esprima tutto il proprio potenziale».

(v.d.c.) La Repubblica  30 Maggio 2016

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