No alla tassa europea sulla carne da 9 italiani su 10
Coldiretti: “Non esiste nessuno studio che provi che mangiare carne anche in giuste quantità sia dannoso per la salute”
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 14/02/2020
No alla tassa sulla carne da 9 italiani su 10 (91%) che continuano a mangiarla nonostante le fake news, gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Eurispes in merito alla proposta di un gruppo di animalisti, appoggiati da parlamentari europei, di stangare la carne bovina, suina e di pollo con una nuova imposta al 25% che, una volta a entrata a regime nel 2030, servirebbe a togliere dalle tasche dei consumatori europei 32 miliardi di euro l’anno per finanziare il Green deal.
Non esiste nessuno studio che – sottolinea la Coldiretti – provi che mangiare carne anche in giuste quantità sia dannoso per la salute mentre al contrario, i vantaggi di una dieta completa che la includa sono scientificamente indiscussi. Se ne può fare a meno integrando la sua mancanza con altri prodotti animali, come uova in primis, latte e derivati, e in alcuni casi assumendo integratori di vitamine e minerali.
Peraltro con il 18% degli italiani che ne porta in tavola meno di 100 grammi alla settimana, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 ed i 400 grammi – secondo l’indagine Coldiretti/Ixè – a livello nazionale il consumo di carne risulta equilibrato e ben al di sotto del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). E il 45% degli italiani – spiega Coldiretti – privilegia infatti la carne proveniente da allevamenti tricolori, il 29% sceglie carni locali e il 20% quelle a marchio Dop, Igp o con altre certificazioni di origine.
Prandini: “scegliere carne Made in Italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone”
“La carne italiana nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “scegliere carne Made in Italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.
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