No al Nutriscore, l’Italia trova alleati, altri sei paesi europei in difesa dei prodotti Dop
Un documento ufficiale verrà presentato al Consiglio dei ministri Ue il 21 settembre da sette Paesi: l’Italia più la Repubblica Ceca, Cipro, la Grecia, l’Ungheria, la Lettonia e la Romania
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 19/09/2020
Si fa più concreta la possibilità di escludere le Dop e le Igp e i prodotti mono-ingrediente (come l’olio d’oliva) dall’obbligo di etichetta nutrizionale europea.
In un documento ufficiale sette Paesi europei- l’Italia più la Repubblica Ceca, Cipro, la Grecia, l’Ungheria, la Lettonia e la Romania – hanno deciso di portare all’attenzione dei ministri dell’Agricoltura nel Consiglio Ue in programma il 21 di settembre 2020. Così la battaglia contro i bollini a semaforo continua e si rafforza la posizione dell’ Italia al nutriscore.
La Coldiretti continua a sottolineare ancora i pericoli per il made in Italy: l’associazione agricol diretta da Ettore Prandini dopo aver apprezzato la decisione italiana, ha ripetuto l’allarme per l’export agroalimentare italiano e le conseguenze negative che potrebbero ricadere per un settore di estrema importanza per l’Italia. “Le etichette nutrizionali che rischiano di affermarsi nell’Unione Europea sotto la spinta delle multinazionali bocciano ingiustamente quasi l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine (Dop/Igp) che la stessa Ue dovrebbe invece tutelare e valorizzare”.
Secondo Coldiretti a rischio ci sono 28 miliardi delle esportazioni agroalimentari Made in Italy nell’Unione Europea “tra i quali si contano una rilevante presenza di prodotti, dai formaggi all’olio fino ai salumi Dop ingiustamente penalizzati dal nuovo sistema. L’etichettatura nutriscore, come quella a semaforo adottato in Gran Bretagna, influenzano il consumatore, con un bel verde, a scegliere prodotti con ingredienti di sintesi e a basso costo spacciandoli per più salutari. Un sistema fuorviante, discriminatorio ed incompleto che finisce per escludere paradossalmente dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta”.
Sul fronte opposto a quello italiano, per l’etichetta a colori, ci sono gli Stati che hanno annunciato o hanno già adottato al loro interno il modello del Nutriscore: tra questi la Francia, la Germania e i Paesi del Benelux.
Pekka Pesonen, segretario generale della Copa-Cogeca, che riunisce tutte le principali organizzazioni agricole della Ue: «Sosteniamo la linea dell’Italia»
Anche tra i produttori non c’è unanimità: mentre i nosri produttori sono contro l’etichetta a semaforo le grandi imprese come Nestlè e Danone già utilizzano il nutriscore, mentre gli agricoltori e le piccole imprese della trasformazione sono prevalentemente contrari. A sostegno delle posizioni italiane, oltre alle posizioni note del presidente della Coldiretti Ettore Prandini, si è schierato anche Pekka Pesonen, segretario generale della Copa-Cogeca, che riunisce tutte le principali organizzazioni agricole della Ue: «Sosteniamo la linea dell’Italia», ha detto recentemente.
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