NextDoorHelp, una piattaforma italiana per il food sharing
di Informacibo
Ultima Modifica: 06/11/2014
Vi è mai capitato, magari prima di partire per le vacanze, di non sapere che fare di tutto quel cibo stipato nel frigorifero?
E quante volte avete cercato di mangiare tutto prima della data di scadenza ma, alla fine, avete dovuto buttare una parte della vostra spesa, ben sapendo che quegli alimenti avrebbero potuto avere un destino migliore?
E’ proprio per evitare questo inutile spreco domestico che, nel 2013, è nata l’idea di NextDoorHelp, una piattaforma che consente di scambiare cibo (e non solo) nella propria città.
Il progetto
Sviluppato su web e tramite apposita app, NextDoorHelp è un progetto tutto italiano, ideato a Torino da quattro giovani del Sud: due ragazzi di Nicosia, Fabio Gagliano, laureato in ingegneria Informatica al Politecnico di Torino, e Paolo Pagliazzo, laureato in ingegneria Ambientale presso l'università degli studi di Catania, e due giovani pugliesi, Emiliano Marzo e Daniele Merola, anche loro ingegneri informatici.
Obiettivo dichiarato di questa piattaforma di food sharing è quello di creare una community, numerosa e partecipata, sensibile al tema degli sprechi e in grado di favorire lo scambio di prodotti attraverso la riscoperta del principio etico e morale della condivisione.
Condividere il cibo in eccesso può essere un primo passo non solo per prevenire lo spreco alimentare, ma anche per promuovere relazioni di vicinato e senso di comunità. Per questo, la piattaforma consente di mettere a disposizione, oltre al cibo, qualsiasi tipo di oggetto (ad esempio mobili, giocattoli, indumenti, ecc…) prima che questo finisca in discarica seppur ancora in ottimo stato.
Come funziona
Per entrare a far parte di NextDoorHelp e iniziare a scambiare cibo nel proprio quartiere o nella propria città, è sufficiente una semplice iscrizione (gratuita) su www.nextdoorhelp.it.
Una volta registrati, è possibile iniziare a condividere un prodotto con la community o richiederne uno condiviso dagli altri utenti.
Chi condivide qualcosa (definito “Helper”) compila un modulo inserendo i dettagli dell'oggetto, come ad esempio la forma, la quantità, la scadenza e, se si vuole, anche una foto.
Chi è interessato ad ottenerlo (“Finder”) deve semplicemente fare click sul pulsante “Richiedi”. Grazie ad una messaggistica interna è possibile accordarsi per fissare la data, l'ora e il luogo dell'incontro degli utenti “helper” e “finder”.
Il progetto sta riscuotendo un notevole interesse da parte di media e istituzioni. E’ stata attivata una collaborazione con Slow Food per affrontare insieme il problema degli sprechi alimentari. NextDoorHelp può contare anche sul supporto del Treatabit, l'incubatore per le idee web del Politecnico di Torino. Sono in programma, inoltre, altre collaborazioni, con importanti istituzioni, che dovrebbero fornir loro supporto economico e promozionale.
CB
Sito web: www.nextdoorhelp.it/
Facebook: www.facebook.com/nextdoorhelp
Twitter: twitter.com/NextDoorHelp
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