Natale, 4,5 mld a tavola, è la prima voce della spesa
Coldiretti: la maggior parte della spesa alimentare delle feste è dedicata al pranzo di Natale che il 91% degli italiani consumerà nelle case
di Donato Troiano
Ultima Modifica: 24/12/2018
L’agroalimentare con regali enogastronomici, pranzi e cenoni è quest’anno la voce più importante del budget che le famiglie italiane destinano alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le tavole del Natale e del Capodanno di 4,5 miliardi di euro, il 5% in meno dello scorso anno.
E’ quanto emerge dall’analisi Coldiretti/Ixe’ “Il Natale nel piatto”, che come ogni anno, alla vigilia di Natale, viene presentata nel mercato di Campagna Amica a Roma, con la sfilata dei dolci tipici regionali del Natale
Il presidente di Coldiretti Ettore Prandini: “abbiamo promosso a Bruxelles insieme ad altre nove organizzazioni l’Iniziativa Europea dei Cittadini “EatORIGINal – Unmask your food””
“Se per molte aziende agricole e agroalimentari italiane le feste di fine anno sono un momento economicamente rilevante, alle istituzioni offrono un importante segnale con la volontà dei cittadini di sostenere nelle scelte di acquisto il vero Made in Italy per aiutare l’economia, il lavoro e il paesaggio dei diversi territori” ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “si tratta di una domanda di trasparenza alla quale occorre dare una risposta con l’obbligo di indicare in etichetta la provenienza di tutti gli alimenti per impedire che venga spacciato come Made in Italy il prodotto importato con l’inganno nei confronti dei consumatori”.
In questo quadro – ha affermato Prandini – la Coldiretti ha promosso a Bruxelles insieme ad altre nove organizzazioni l’Iniziativa Europea dei Cittadini “EatORIGINal – Unmask your food” al fine di garantire la trasparenza in tutta la catena alimentare” che si può sottoscrivere in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica, in molte piazze e sul sito: www.eatoriginal.eu
L’indagine Coldiretti/Ixe’: nel menu della vigilia sarà servito il pesce su tre tavole su quattro (75%), a Natale prevale la carne e vincono bolliti
La maggior parte della spesa alimentare delle feste è dedicata al pranzo di Natale che il 91% degli italiani, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’, consumerà nelle case con effetti anche sul contenimento della spesa. Ad aumentare è pero’ l’impegno ai fornelli con una media di 3,6 ore per cucinare le pietanze da servire. In particolare la maggioranza del 55% resterà in cucina meno di tre ore, il 26% da tre a cinque ore e il 19% oltre cinque ore. Il ritorno in cucina – sottolinea la Coldiretti – è accompagnato anche dalla tendenza verso una scelta attenta degli ingredienti, con una predisposizione elevata alla ricerca di materie prime fresche e genuine.
Se nel menu della vigilia sarà servito il pesce su tre tavole su quattro (75%), a Natale prevale la carne e vincono bolliti, arrosti e fritti, dall’agnello ai tacchini, ma anche minestre, zuppe, paste ripiene, cappelletti in brodo e pizze rustiche.
Quest’anno si registra una spinta verso regali utili e all’interno della famiglia, tra i parenti e gli amici a partire dall’enogastronomia, per l’affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola, che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate speciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. Il regalo di prodotti dell’enogastronomia è quello meno riciclato e non è un caso che quasi un italiano su quattro (24%) ha scelto proprio di donare per le festività di fine anno prodotti alimentari tipici.
Il menu resta fortemente legato alla tradizione Made in Italy come dimostra il fatto che è immancabile sull’87% delle tavole della festa lo spumante italiano. Se in Italia lo spumante si classifica al primo posto negli acquisti irrinunciabili per le feste, all’estero – conclude la Coldiretti – non sono mai state richieste così tante bollicine italiane con un balzo del 13% del valore delle esportazioni, sulla base delle spedizioni registrate dall’Istat nei primi nove mesi.
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