Nasce “The Grand Wine Tour” per l’accoglienza enoturistica
19 aziende hanno già ricevuto il marchio con l’obiettivo di fornire ai visitatori stranieri elevati standard di accoglienza in cantina
di Cristiano Bacchieri
Ultima Modifica: 04/07/2018
Nasce, primo in Italia, The Grand Wine Tour, un marchio di qualità destinato alle aziende vitivinicole che adottano standard di eccellenza nell’accoglienza enoturistica.
La scelta delle parole non è casuale: il riferimento, preciso e voluto, è legato al Grand Tour, il viaggio formativo, artistico e culturale che i giovani nobili erano soliti intraprendere a partire dalla fine del XVII secolo in Europa, e in particolare in Italia. Soggiorni in luoghi meravigliosi ed accoglienza di alto livello erano i tratti che accomunavano le esperienze del Grand Tour; gli stessi elementi oggi si ripropongono in chiave moderna per The Grand Wine Tour, dove la cultura del vino e quella dell’ospitalità si incontrano in un progetto mai realizzato prima in Italia.
Un progetto che nasce da una attenta osservazione del Rapporto del Turismo Enogastronomico di Roberta Garibaldi che, sottolineava, tra l’altro, che un viaggiatore italiano su tre che si è mosso almeno una volta motivato da bevande e golosità. Dallo stesso studio emerge anche che il 41% ha visitato un´azienda vitivinicola nei viaggi durante gli ultimi 3 anni.
La condivisione di intenti e i parametri oggettivi di valutazione del marchio The Grand Wine Tour: il Manifesto e la Carta della Qualità
The Grand Wine Tour costituisce una novità assoluta nel panorama sia vinicolo che enoturistico italiano. Mai prima d’ora era stato creato un marchio di qualità che definisse e valutasse in modo strutturato, condiviso e oggettivo i servizi turistici del settore vinicolo. Ciò è stato possibile grazie all’impegno di 19 importanti aziende vitivinicole, accomunate dal desiderio di investire nella promozione dell’enoturismo di alta qualità, che hanno creato un’associazione dedicata a tale scopo. Per definire e promuovere al meglio il marchio e i suoi standard, l’associazione ha redatto due documenti fondamentali: il Manifesto e la Carta della Qualità.
Il Manifesto decalogo
Il Manifesto di The Grand Wine Tour è il decalogo condiviso da tutte le aziende aderenti. Si tratta di un documento in dieci punti che sancisce, in modo chiaro e inequivocabile, i presupposti per l’utilizzo del marchio e l’unità di intenti che anima e lega ognuna delle realtà vinicole presenti.
La carta della qualità con tutti i parametri
La Carta della Qualità determina una serie di parametri che le aziende vinicole devono necessariamente rispettare per poter utilizzare il marchio di qualità TGWT. La Carta è uno strumento che attraverso 50 criteri precisi divisi in tre sezioni di valutazione (tour e tasting, ristorante e ospitalità, vino) sancisce l’idoneità di ciascuna realtà produttiva ad aderire all’associazione e, di conseguenza, a utilizzare il marchio. È, questa, una novità assoluta nel panorama enoturistico italiano: una misura oggettiva della qualità dell’accoglienza, definita con l’attribuzione di punteggi ponderati che, sommati, definiscono una soglia minima al di sotto della quale non è possibile l’accesso al progetto.
L’associazione The Grand Wine Tour ha predisposto, a ulteriore conferma dell’importanza dei parametri qualitativi fondamentali, un Organo Tecnico per la verifica della conformità di ciascuna azienda alla Carta della Qualità. La valutazione dell’idoneità viene effettuata con la collaborazione di Roberta Garibaldi, ricercatrice, consulente e docente di turismo enogastronomico, membro del board dell’International Institute of Gastronomy, Culture, Arts and Tourism.
Tra i suoi compiti rientrano ispezioni in cantina, verifiche dei servizi offerti e valutazione dell’idoneità delle strutture ricettive; è prevista inoltre l’organizzazione di giornate di formazione dedicate agli hospitality manager sia delle cantine già presenti all’interno del progetto, sia dei nuovi ingressi.
I membri dell’associazione
Le cantine che oggi aderiscono all’associazione e utilizzano il marchio sono 19, e il numero è in costante aumento.
Dall’Italia del nord alle regioni del sud, ecco il primo elenco provvisorio:
In Piemonte Ceretto, Coppo, Tenuta Carretta, Michele Chiarlo, Cascina Chicco, Travaglini, Villa Sparina.
In Veneto Bortolomiol, Col Vetoraz, Zenato, Inama.
In Emilia Romagna Umberto Cesari.
In Liguria Lunae e Poggio dei Gorleri.
In Toscana Altesino, Fattoria Le Pupille e Sapaio
In Lazio Casale del Giglio
In Campania Feudi di San Gregorio
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