Nasce a Bologna la Fondazione FICO per l’educazione alimentare - InformaCibo

Nasce a Bologna la Fondazione FICO per l’educazione alimentare

di Informacibo

Ultima Modifica: 15/11/2016

Dopo la nascita del grande parco del cibo, la Disneyland del cibo di Oscar Farinetti, Fico (fabbrica italiana contadina) in costruzione alla periferia di Bologna, nasce ora sempre a Bologna la Fondazione Fico per la cultura alimentare, che opererà all’interno della Fabbrica Italiana Contadina, ed è presieduta dall’agroeconomista Andrea Segré e vede tra i soci fondatori Coopfond, CAAB, Enpav ed Enpam.
 

Le due gambe di Fico, una commerciale l'altra per l'educazione alimentare
La Fondazione dà dunque forma e contenuti alla seconda gamba di FICO, quella scientifica, culturale e divulgativa legata all’educazione alimentare e ai saperi del cibo, del consumo consapevole e della produzione sostenibile. Rispetto alla prima gamba commerciale e di business che Fico deve necessariamente avere per poter sopravvivere sul mercato e che è affidata a Eataly World (il piano industriale stima 80 milioni l’anno di ricavi a regime tra ticket di ingresso e vendite al dettaglio) ora è la volta di questa Fondazione che ha già raccolto l’adesione dell’Alma Mater studiorum, dell’Università delle Scienze gastronomiche di Pollenzo promossa da Slow Food e del Future Food Institute.

“La Fondazione – ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione il presidente della Fondazione, Andrea Segrè (nella foto)– sarà l’anima scientifica e divulgativa di FICO a Bologna, città del cibo sostenibile, operando su tre aree: formazione e didattica per la scuola, ricerca scientifica, promozione. Vogliamo scommettere sulla possibilità di invertire la tendenza planetaria verso diete di scarsissima qualità nutrizionale e altissimo valore calorico. Secondo l’OMS potremmo oggi prevenire circa un terzo delle malattie cardiovascolari e tumorali grazie ad una equilibrata e sana alimentazione, ma la scorretta nutrizione minaccia 1 abitante del pianeta su 3”.

“Lo sviluppo sostenibile, l’attenzione alle future generazioni, il benessere della comunità, la promozione dell’educazione e della cultura fanno parte dei valori fondanti della cooperazione – ha spiegato il direttore generale di Coopfond Aldo Soldi – per questo il fondo ha scelto di contribuire, in veste di socio fondatore, alla nascita della Fondazione FICO. Si tratta di una istituzione che potrà dare un contributo importante non solo all’educazione di bambini e ragazzi, ma valorizzare l’intero sistema agroalimentare italiano, cioè un patrimonio chiave per il futuro del nostro Paese di cui la cooperazione è parte molto significativa”

Al nuovo ente si sono già uniti alcuni dei più importanti atenei e istituzioni nazionali di ricerca sul cibo: l’Università di Bologna, il Future Food Institute e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, vero cuore scientifico e culturale di Slow Food che l’ha promossa a Bra (Cuneo) nel 2004, con la collaborazione delle Regioni Emilia-Romagna e Piemonte. Attraverso lo strumento del protocollo di intenti, alle attività della Fondazione FICO collaborerà anche il Ministero dell’Ambiente, mentre stanno confermando la propria adesione anche altre istituzioni competenti su alimentazione, salute, sostenibilità.

“La Fabbrica Italiana Contadina – ha sottolineato l’amministratore delegato Tiziana Primori – nasce anche per fare crescere, a partire dai giovani e dai bambini, la consapevolezza e la cultura del nostro cibo La didattica, la formazione e la divulgazione sono aspetti chiave di FICO Eataly World. Vogliamo inoltre che FICO sia una grande risorsa anche per il mondo dell’agroalimentare, che qui potrà trovare e sviluppare competenze uniche e quell’arte del saper fare che sono l’anima del cibo italiano”. A questo scopo, FICO ospiterà 10 aule, 3 chilometri di percorsi educativi, 6 aree multimediali.

All’incontro, presso il Rettorato dell’Università di Bologna, sono intervenuti anche il Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare Gian Luca Galletti, il Prorettore per la Ricerca dell’Università di Bologna Antonino Rotolo, il Rettore dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo Piercarlo Grimaldi, insieme al Segretario generale della Fondazione FICO Alessandro Bonfiglioli, l’Amministratore Delegato di FICO Eataly World Tiziana Primori, e l’Assessore all’Economia, promozione della città e Relazioni internazionali del Comune di Bologna Matteo Lepore.

A fianco della Fondazione Fico muoverà i primi passi a Bologna anche “Agrifood Business Innovation Center”, il primo acceleratore di start-up dell’agroalimentare, che avrà al suo fianco anche l’Università di Bologna e Aster. Un Acceleratore Agrifood che oltre a formazione, ricerca e contributi economici metterà sul piatto bisogni reali in seno alle aziende, impianti pilota e disponibilità all’affiancamento in fase di start up.

Il Presidente Gianpiero Calzolari, nell’anticipare le iniziative per i 60 anni del Gruppo Granarolo, ha illustrato il modello cui si ispira l’azienda: un coraggioso esempio di conciliazione di nuove tendenze e innovazione con l’unicità del Made in Italy, senza rinunciare alla valorizzazione delle filiere agricole, asse portante della tipicità e della qualità dei prodotti italiani.

Obiettivo: far crescere l’economia del cibo italiano nel nostro Paese e all’estero (avendo come traguardo i 50 miliardi di fatturato di export agroalimentare entro il 2020), anche facendo network con altre aziende italiane, non strettamente food ma con business correlati come il biomedicale o il packaging.

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Capo Redattore