Nando Pagnoncelli presenta, per Tuttofood, una ricerca sulle tendenze del Food - InformaCibo

Nando Pagnoncelli presenta, per Tuttofood, una ricerca sulle tendenze del Food

di Informacibo

Ultima Modifica: 23/04/2015

Milano, 23 aprile 2015 – Durante la presentazione di TUTTOFOOD che si svolgerà dal 3 al 6 maggio 2015 nei padiglioni di fieramilano, Nando Pagnoncelli, Presidente Ipsos, ha presentato una ricerca sulle tendenze dell’alimentazione internazionale con un focus sull'Italia.

L'aspetto fondamentale della ricerca è che anche nel settore alimentare (“come in quello politico”, ha sottolineato Pagnoncelli) la “situazione è fluida”, ma su un punto c'è accordo i prodotti alimentari devono creare gratificazione emotiva, perché comunque è il cuore a suggerire le scelte anche quando si tratta di scegliere cosa mangiare.

Ma iI mondo del food è in ripresa?
La risposta è positiva, “è finalmente in ripresa” afferma la ricerca (nel nostro Paese) – che, non dimentichiamolo, in questo campo rimane la reference per il resto del mondo.
E' in ripresa anche perchè si delineano nuove tendenze che destano l’interesse sia dei sempre più numerosi appassionati, sia dei professionals alla ricerca di opportunità di business da sviluppare.

La ricerca IPSOS, commissionata da TUTTOFOOD, si è focalizzata su due delle tipologie di consumatori più interessanti: i “Millennials” (18-29 anni) e i “Baby Boomers” (50-64 anni). Una ricerca internazionale con un focus sull’Italia, dove sono state intervistate circa 1.000 persone. I risultati? Stili di vita e pensiero sociale influenzano molto gusti e scelte d’acquisto. E l’immancabile confronto tra ieri – con il suo intrinseco ottimismo al grido di “Be Positive” – e il mondo di oggi – mutevole e cangiante, che ha reso spesso tali anche le idee e le scelte stesse dei singoli – si rivela una chiave di lettura vincente.
 

La platea dell'incontro milanese con Nando Pagnoncelli e lo chef Carlo Cracco

Gratificazione e salute in primo piano
La ricerca rivela innanzitutto che l’approccio del consumatore ai prodotti alimentari accomuna la Next Generation con quelle più mature sotto diversi aspetti: creare gratificazione emotiva, per esempio. Perché in fondo, si sa, è il cuore a dettare legge anche quando si scelgono beni primari. La pensano così, infatti, il 77% dei Millennials e il 76% dei Baby Boomers. Ma se il cibo deve appagare i sensi, deve anche essere sano. Qui, però, lo stacco generazionale si fa più visibile: se tra i più maturi è l’87% a pensare che “la salute comincia a tavola”, tra i giovani lo crede il 75%. Queste evidenze profilano un futuro caratterizzato da una coabitazione virtuosa tra piacere e salute, fondato su un nuovo paradigma di salutismo non punitivo.
Su quanto contino valori e ingredienti sulle etichette dei prodotti, i consumatori si dividono in due “scuole di pensiero” pressoché equivalenti. Guardano alle proprietà nutritive dei cibi il 56% dei Baby Boomers e il 54% dei Millennials, mentre sono attenti ai valori nutrizionali il 48% dei più junior e il 56% dei più senior. Il ricambio generazionale conferma l’avanzata del bio: oltre un quinto dei consumatori più giovani (23%) compra solo prodotti biologici, quota che scende al 18% tra le schiere dei loro genitori.

Nel confronto internazionale, l’importanza del consumo edonistico è molto accentuata in Europa (valore indice 18), è meno elevata (almeno a livello dichiarato) negli USA ed ancora minore in Italia. Una curiosità: l’unico Paese in perfetto equilibrio è il Giappone (registra un valore indice zero). Specularmente, nella qualità degli ingredienti, il nostro Paese – forte di una grande tradizione enogastronomica in tal senso – si rivela molto più attento (valore indice di 31) rispetto alla media europea (19 in Europa), il valore scende negli USA ed è molto basso in Brasile (poca attenzione agli ingredienti, valore –31 ).

Tra casa e fuori casa
E in cucina, invece, cosa succede? Fra tradizione antica ed esperienza moderna chi l’avrà mai spuntata?
C’è da dire che anche la tensione alla cucina domestica è un tratto distintivo del Bel Paese, che totalizza il valore indice più alto in assoluto (47) cui fanno eco USA (42), Giappone (38), Cina (37) e Brasile (27). A livello generazionale il valore è 40 per i Baby Boomers e 29 per i Millennials, con un valore 38 per il totale.
Se si considera il tempo medio giornaliero trascorso in cucina dagli italiani, l’identikit del perfetto cuoco di casa (anzi, cuoca) è: donna, del Mezzogiorno e – sorpresa – giovane. Infatti, le donne italiane trascorrono mediamente in cucina 68 minuti contro 57 degli uomini mentre, geograficamente, il tempo dedicato ai fornelli diminuisce man mano che si risale la penisola: è di 77 minuti nel Sud e Isole, 66 nel Centro, 58 nel Nordest e 50 nel Nordovest. E fin qui poche novità. Ma l’età? Conta… al contrario: i giovani Millennials riservano alla cucina di casa 66 minuti contro i 63 dei più attempati Baby Boomers.
La produzione industriale dovrà quindi apparire sempre più “smart” e meno “cheap”, laddove i piatti pronti sono ormai scelti per motivi essenzialmente razionali di comodità e servizio considerato il poco tempo a disposizione, causa ritmi quotidiani a dir poco frenetici. A dispetto di ciò i cibi freschi rappresentano la scelta aspirazionale: sono infatti più sani e hanno al tempo stesso più sapore. Altra curiosità emersa dalla ricerca IPSOS riguarda il confezionato, che si è radicato alla base della cucina di tutti i giorni in virtù di alcuni fattori imprescindibili: riduzione dei tempi di preparazione, migliore tenuta di conservazione a lungo termine e possibilità di variare spesso l’alimentazione.
In casa e fuori casa, tra colazioni, pranzi e cene, emerge un altro dato che colpisce: la colazione è in casa e solo 1 italiano su 7 predilige il bar (14%), dato ancora più basso tra i russi (6%). Se pensiamo poi a pranzi e cene non possiamo esimerci dal considerare lo street food, che si candida come concorrente di cibi pronti o confezionati: oltre al piacere di mangiare bene e provare cibi diversi dal solito, sempre più il consumo di pasti fuori casa sarà orientato alla comodità, come dimostrano le opinioni dei Millennials (+10% rispetto ai “loro padri”).

Molto interessante anche il mutato approccio a cibo e cucina in casa. Su quest’ultimo versante dominano, infatti, sperimentazione e creatività, condivisione sui social, apertura alla cultura etnica, superamento di vecchi stereotipi con cucine stesse che spalancano le porte al sesso forte, utilizzo di strumenti tecnologici e prodotti come preparati e basi che velocizzano tutti i processi. In fatto di cibi che più hanno influenzato la cucina italiana, nella top ten degli alimenti stranieri, raggiungono le prime 3 posizioni, partendo dal vertice, Kebab, Hamburger e solo terzo il Sushi mentre se si esaminano piatti e ricette made in Italy che maggiormente hanno influenzato la cucina di altri Paesi, secondo i Millennials si tratta senza dubbio di pizza, pasta ed espresso/cappuccino sostituito dal parmigiano/grana per i Baby Boomers.

Il 2015 sarà un anno… salato!
La ricerca in oggetto però non si è limitata al presente e ha curiosato dietro le quinte dell’immediato futuro. Cosa succederà da qui a breve?
Il 2015 sarà l’anno del salato ma … con poco sale! Ben il 66% degli intervistati, del resto, ritiene che nell’anno in corso ci sarà una ricerca di gusti sapidi, più maturi, che si rifletterà nella tendenza a piatti e alimenti salati invece che dolci. Per il 2015 il 70% degli intervistati ritiene inoltre che sarà necessaria la ricerca di piatti e ricette in grado di coniugare gusto e attenzione alla salute, per un mix equilibrato tra sapori forti e sapori delicati, riscoperta delle origini attraverso i grandi classici della tradizione e apprezzamento al tempo stesso di cucine innovative e atipiche.
Spostando l’orizzonte ai prossimi 2-3 anni, ci sarà una crescita del fresco e del biologico.
Di pari passo va poi sottolineato che il consumatore si fida di più… del consumatore, con una differenza sostanziale tra i due sessi: le donne prestano molta attenzione ai giudizi sui prodotti mentre gli uomini saranno sempre più brand oriented e quindi portati all’acquisto di prodotti di marca.
Alla luce dei dati, si può affermare che lo stile di consumo sta cambiando nettamente. E sempre più si registra un passaggio marcato dallo status all’esperienza che arricchisce, con una conseguente e maggiore sensibilità verso ciò che è originale, oltre a impegnare poco tempo.
Attenzione va prestata anche al fatto che nel medio periodo la reputazione dei brand passerà sempre di più attraverso la rete di relazioni (on e off line) e sempre meno dall’etichetta e dall’esperienza storicizzata.
In conclusione, oggi prodotto-cibo e cucina sono sempre meno dicotomici e rappresentano sempre più un’accoppiata vincente, una sorta di percorso di crescita personale, uno strumento attraverso cui evolversi, raffinare i gusti, prendersi cura di sé, esprimersi e liberarsi dagli stereotipi.
 

 

TUTTOFOOD: la Carta d’Identità

Periodicità: 5° Biennale Internazionale dell’Agroalimentare
Organizzata da: Fiera Milano Spa
in contemporanea con: VENDITALIA SPECIAL EDITION
Quando: dal 3 al 6 maggio 2015, dalle 08.30 alle 18.00 (22 maggio chiusura alle 16.00)
Dove: fieramilano – Rho, Padd. 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 10, 14, 18
Ingressi: Porta Ovest, Porta Sud, Porta Est
Superficie: 180.000 mq lordi
Numero espositori: 2.838
Numero Hosted Buyer Internazionali: 2.100
I settori del Salone:

  • Lattiero-Caseario
  • Carni e Salumi
  • Dolciario
  • Green Food
  • Surgelati
  • Ho.Re.Ca&Beverage
  • Cereal based Food
  • Ittico
  • Multiprodotto
  • Spazio Istituzioni

Le Associazioni di riferimento:
AIDEPI – Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta
ASSICA – Associazione Industriali delle Carni e dei Salumi
UNAPROL – Consorzio Olivicolo Italiano
UNIONALIMENTARI – Unione Nazionale della Piccola e Media Industria Alimentare
MINERACQUA – Federazione Italiana delle Industrie delle Acque Minerali Naturali, delle Acque di Sorgente e delle Bevande Analcooliche
ASSOBIRRA – Associazione degli Industriali della Birra e del Malto
UNAS-Unione Nazionale Alimenti Surgelati

In partnership con:
Padiglione Italia; Expo Milano 2015; ITA-Ice (Italian Trade Agency)

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L'Autore

Capo Redattore